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Sesto San Giovanni, maxi rissa tra immigrati in un parco

Sesto San Giovanni, maxi rissa in un parco
Corriere della Sera
Tanto che per scoprire la rissa che ha coinvolto almeno quattro cittadini di origine romena, nella zona della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, c'è voluta la chiamata da parte dei sanitari del pronto soccorso del Cto di via Bignami, dove gli

Bolzano: immigrato islamico assalta sexy shop al grido di “Allahu akbar”, vetrata distrutta

BOLZANO 26 magg 2013 –  Non ne poteva più di vedere quei manichini – simbolo della decadenza dei costumi occidentali – agghindati con “bustier” rossi, piume di struzzo, guanti lunghi e calze autoreggenti, così il giovane nordafricano si è portato da casa un pietrone, l’ha infilato nello zaino e in pieno pomeriggio l’ha scaraventato contro la vetrina del sexy shop, mandandola in frantumi. Poi si è messo ad inneggiare all’Islam immobile ed è rimasto ad aspettare che arrivasse la polizia a portarlo via. E’ accaduto venerdì pomeriggio in Piazza Verdi. Giovanni Lo Iacono, responsabile del negozio, tiene la pietra sul bancone: «Se mi arrivava in testa mi uccideva!».

Che è successo? «E’ successo tutto in un istante, neanche il tempo di rendersene conto… quel tipo mi ha fatto davvero paura. Ho la vetrina sfondata ma è andata bene, fuori era pieno di gente, il cristallo poteva anche cadere addosso a qualcuno. E’ pesantissimo, fatto con un doppio vetro antisfondamento, quando l’hanno montato c’è voluta la gru».

Ma come è andata? «E’ passato di qui quel musulmano integralista che evidentemente ce l’ha con la mia attività e con quel che rappresenta per la sua religione».

Che ora era?«Erano le 17.30 di venerdì pomeriggio, me ne stavo tranquillo in negozio a lavorare quando ho sentito una botta tremenda ed ho visto la vetrina esplodere. Ho pensato che una macchina l’avesse sfondata… sono qui poco prima dell’incrocio ed ho sempre pensato che un giorno sarebbe potuto accadere. Così sono uscito in strada per vedere meglio e mi sono accorto di una grossa moto ferma davanti. Ho chiesto al centauro se era stato lui… mi preoccupavo che si fosse fatto male. Ma quello si è tolto il casco e mi ha indicato un giovane uomo, un nordafricano che se ne stava immobile davanti alla vetrina. “Lui mi ha detto… è stato lui”. Io non capivo. Il motociclista è andato avanti a raccontare e mi ha spiegato di aver visto tutta la scena perchè era fermo al semaforo». E cosa le ha raccontato? «Il ragazzo è arrivato con uno zaino in spalla, si è fermato, l’ha aperto, ha tirato fuori la pietra, si è messo davanti alla vetrina e l’ha lanciata». Una scena surreale, in pieno pomeriggio, con Piazza Verdi piena di auto e di gente che camminava. «L’ho preso per un braccio e gli ho chiesto perchè l’aveva fatto, se per caso ce l’aveva con me, lui non mi ha risposto, mi ha chiesto se avevo da accendere e si è messo a fumare una sigaretta. Poi per fortuna è arrivata la polizia, l’ha caricato in macchina e se l’è portato via». I testimoni dicono di averlo sentito inneggiare all’Islam. Lo Iacono non ha più parole. «Ho molti amici nordafricani, hanno cultura e credenze differenti dalle nostre, ma sono persone squisite. Non so cosa gli è preso a quel tipo. Mi è venuto in mente quel pazzo che girava per Milano col piccone in mano ed ha ammazzato tre persone. C’è da aver paura».

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/05/26/news/assalto-al-sexy-shop-offende-l-islam-1.7131985

 

Tentata evasione dal carcere di Rebibbia: scoperti due assassini romeni

Avevano preparato minuziosamente un piano di fuga realizzando, in diversi mesi di lavoro, un foro di 50 centimetri dal quale poi calare un lenzuolo ed evadere da Rebibbia. L’episodio, reso noto dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, ha per protagonisti due detenuti romeni condannati per omicidio e la cui pena scadrà nel 2031. Grazie ad un lavoro di mesi, i due erano riusciti a realizzare il foro ed erano pronti a fuggire se non fossero stati fermati nella tarda serata del primo febbraio da un’ispezione dei poliziotti, al termine di una attenta attività investigativa.

POLEMICHE – In sostanza un’evasione che avrebbe preceduto di poche ore quella clamorosa avvenuta a Parma. “La vigilanza dinamica dei penitenziari voluta per alleggerire l’emergenza carceraria è un vero flop – commenta il segretario generale del Sappe, Donato Capece -. Pensare a un regime penitenziario aperto, a sezioni detentive sostanzialmente autogestite da detenuti previa sottoscrizione di un patto di responsabilità, favorendo un depotenziamento del ruolo di vigilanza della Polizia Penitenziaria, relegata ad un servizio di vigilanza dinamica, che vuol dire porre in capo ad un solo poliziotto quello che oggi lo fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza e mantenendo il reato penale della ‘colpa del custode’. Ebbene, tutto questo è fumo negli occhi e chi l’ha pensata (il Capo Dap Giovanni Tamburino ed il vice Capo Luigi Pagano) dovrebbe essere subito avvicendato dalla guida del Dap. Altro che l’aumento di 10mila euro in busta paga dato qualche giorno fa…“. (Fonte Ansa)

 

http://www.romatoday.it/cronaca/tentata-evasione-rebibbia-1-febbraio-2013.html