Tag: polizia penitenziaria

Non c’è Sky: detenuto massacra di botte agente

TORINO 24 Set – Aggrediti due agenti della polizia penitenziaria. E’ accaduto ieri mattina all’interno del carcere delle Vallette di Torino. Dove un detenuto marocchino di 28 anni ha colpito con calci e pugni i due per futili motivi, provocandogli diverse contusioni.
La denuncia arriva direttamnete da Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “L’episodio di ieri – sottolinea Leo Beneduci, segretario generale Osapp – al di là delle dirette conseguenze la dice lunga sulla situazione di un istituto penitenziario quasi completamente abbandonato a se stesso e in cui il personale teme ogni giorno di più per la propria incolumità nel prestare servizio in ambienti privi di controllo”. Per mettere fine ad una situazione esasperata ed esasperante, in cui gli stessi agenti sono continuamente esposti alle continue aggressioni di detenuti senza scrupoli, Beneduci chiede che “il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria si assuma le proprie responsabilità disponendo la sostituzione di direttore e comandante di reparto e per dare ai poliziotti in servizio – conclude – i necessari supporti”.

http://www.perotorino.it/attualita/16387-torino,-carcere-delle-vallette-detenuto-aggredisce-agenti

Piaga georgiana: arrestati in 13, decine di rapine in casa

20 settembre 2013 – Dalle prime ore della mattinata la Polizia di Stato sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone ritenute appartenenti ad una banda di cittadini georgiani responsabile di decine di furti in abitazione verificatisi tra i mesi di febbraio e giugno scorsi nelle province di Salerno, Napoli, Latina, Avellino, Benevento, Campobasso, Palermo e Trapani. Le indagini, avviate lo scorso mese di aprile, sono state condotte, in stretta sinergia con il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (SCO), dalla Squadra Mobile di Salerno che sta dando esecuzione al provvedimento in collaborazione con le Squadre Mobili di Roma, Napoli, Palermo e Trapani ed il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Sono in corso numerose perquisizioni nei confronti di altri indagati non raggiunti da provvedimento restrittivo.

Il gruppo di georgiani, in gran parte clandestini, aveva collegamenti con altri analoghi gruppi presenti in altri Paesi europei. Le indagini hanno riscontrato il costante utilizzo da parte degli indagati di documenti di identità e di permessi di soggiorno falsi. L’organizzazione era particolarmente ramificata e strutturata con: la disponibilità di un ampio parco autovetture falsamente intestate al fine di rendere più difficoltose le indagini e la possibilità di risalire all’identificazione dei responsabili; la reciproca assistenza finanziaria e la garanzia della tutela legale in caso di arresto; consolidati canali di riciclaggio dei proventi dei furti; veri e propri corsi di addestramento per gli affiliati per l’apertura delle serrature per l’ingresso negli appartamenti.

Il gruppo di georgiani si avvaleva anche delle illecite attività di una 54enne donna napoletana che era in grado di fornire sostegno logistico con autovetture, alloggi ed altre utilità. Oltre ai furti contestati nell’ordinanza, numerosi altri furti sono stati sventati nel corso delle indagini ed in diverse occasioni gli autori sono stati arrestati in flagranza di reato con sequestro di refurtiva ed arnesi da scasso. Già nei mesi appena trascorsi, l’efficacia dell’attività investigativa e di contrasto ha determinato una sostanziale diminuzione del fenomeno: a Salerno i furti in abitazione nel secondo quadrimestre dell’anno sono diminuiti di circa il 50% rispetto al primo quadrimestre.

http://www.ntr24.tv/it/news/cronaca/furti-in-casa-arrestati-13-georgiani-messi-a-segno-colpi-anche-a-benevento.html

In ambito criminale l’integrazione funziona perfettamente.

Perugia, espulso spacciatore: era sbarcato a Lampedusa in qualità di “profugo”

Perugia 31 agosto 2013 – Da rifugiato della Primavera Araba con tanto di rilascio del permesso di soggiorno all’espulsione dopo l’arresto per spaccio avvenuto a meno di 20 giorni dal suo arrivo a Perugia dopo lo sbarco da Lampedusa. Il provvedimento è stato preso a tempo di record dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Perugia che ha evitato il suo ritorno in libertà nel capoluogo umbro dopo la fine del periodo detentivo maturato nell’ambito dell’inchiesta Termopili portato avanti dalla Squadra Mobile. Durante il suo periodo di detenzione gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, con la collaborazione dei colleghi della Polizia Penitenziaria, hanno avviato le procedure per l’allontanamento dello straniero dal territorio nazionale ottenendo, dalle Autorità Consolari tunisine, la esatta identificazione. Per la sua scarcerazione, avvenuta ieri per fine pena, erano già state  accuratamente pianificate le  procedure per il suo rimpatrio: in prima mattina la scarcerazione  e il trasferimento, con  scorta, in Questura presso la Polizia Scientifica per il fotosegnalamento. Subito dopo presso l’ Ufficio Immigrazione la notifica del provvedimento di espulsione; quindi il trasferimento, con scorta, presso il Palazzo di Giustizia per l’ udienza dal Giudice di Pace per la convalida. Al termine la partenza per Roma, con adeguata scorta, fino al Consolato Tunisino per il ritiro del Passaporto e quindi all’Aeroporto per la partenza, in tarda serata, per Tunisi, dove è giunto verso mezzanotte.

Espulso anche un altro tunisino più volte è stato denunciato in città per resistenza a pubblico ufficiale e per il reato di immigrazione clandestina. Recentemente era stato espulso ed accompagnato ad un C.I.E. del Sud Italia ma era fuggito prima del rimpatrio, facendo rientro a Perugia. Nel giugno scorso era stato tratto in arresto dai Carabinieri, nel corso di un controllo straordinario in Centro Storico, per la esecuzione di un Ordine di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. di Perugia per atti persecutori nei confronti di una giovane donna residente in Città. Due agenti lo hanno scortato in Tunisia.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/ufficio-immigrazione-espulsione-pusher-stalker.html

 

Arrestato a Brindisi il moldavo evaso da Padova dopo un permesso … – Polizia Penitenziaria (Comunicati Stampa) (Blog)

Arrestato a Brindisi il moldavo evaso da Padova dopo un permesso
Polizia Penitenziaria (Comunicati Stampa) (Blog)
Era evaso dal carcere di Padova circa due mesi fa e si nascondeva in una zona di campagna nei pressi di Frigole, dove è stato arrestato da agenti della Squadra mobile di Brindisi: si tratta del moldavo Serghei Vitali, di 29 anni, ricercato dal 21

Tentata evasione dal carcere di Rebibbia: scoperti due assassini romeni

Avevano preparato minuziosamente un piano di fuga realizzando, in diversi mesi di lavoro, un foro di 50 centimetri dal quale poi calare un lenzuolo ed evadere da Rebibbia. L’episodio, reso noto dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, ha per protagonisti due detenuti romeni condannati per omicidio e la cui pena scadrà nel 2031. Grazie ad un lavoro di mesi, i due erano riusciti a realizzare il foro ed erano pronti a fuggire se non fossero stati fermati nella tarda serata del primo febbraio da un’ispezione dei poliziotti, al termine di una attenta attività investigativa.

POLEMICHE – In sostanza un’evasione che avrebbe preceduto di poche ore quella clamorosa avvenuta a Parma. “La vigilanza dinamica dei penitenziari voluta per alleggerire l’emergenza carceraria è un vero flop – commenta il segretario generale del Sappe, Donato Capece -. Pensare a un regime penitenziario aperto, a sezioni detentive sostanzialmente autogestite da detenuti previa sottoscrizione di un patto di responsabilità, favorendo un depotenziamento del ruolo di vigilanza della Polizia Penitenziaria, relegata ad un servizio di vigilanza dinamica, che vuol dire porre in capo ad un solo poliziotto quello che oggi lo fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza e mantenendo il reato penale della ‘colpa del custode’. Ebbene, tutto questo è fumo negli occhi e chi l’ha pensata (il Capo Dap Giovanni Tamburino ed il vice Capo Luigi Pagano) dovrebbe essere subito avvicendato dalla guida del Dap. Altro che l’aumento di 10mila euro in busta paga dato qualche giorno fa…“. (Fonte Ansa)

 

http://www.romatoday.it/cronaca/tentata-evasione-rebibbia-1-febbraio-2013.html