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Africani: nigeriano trova moglie incinta a letto con un altro

VICENZA. Non parla italiano, non sa scrivere e sa a malapena due parole d’inglese. Così per spiegare agli agenti della questura il motivo di quella lite, delle urla, dei mobili spaccati e della sua mano sanguinante continuava a ripetere «fiki-fiki, fiki-fiki». Cioé quello che, è riuscito poi a raccontare, stava facendo la sua donna con un altro. Scoperta l’altra sera quando lui si è presentato a casa sua in via Fabiani a San Pio X senza avvisarla. Perché pensava di farle una sorpresa. La sorpresa gliel’ha aveva invece fatta lei, trovata a letto con un altro e quanto pare anche con un’amica presente. Particolare non irrilevante: sta aspettando un figlio da quell’uomo che pensava di venirla a trovare. Sono le 22.50 quando arriva la chiamata al 113. A telefonare i residenti di via Fabiani, una laterale di viale della Pace, che sentono urlare e vedono quell’uomo con una mano sanguinante che si agita in strada. Arriva la pattuglia, ma non è facile farsi capire. Perché non parla italiano. Solo dopo scopriranno che è nigeriano, ha 23 anni e vive a Ferrara. Racconta che ha una relazione con una donna di 29 anni, anche lei dalla Nigeria, che vive a Vicenza e che aspetta un figlio da lui. E al 4° mese di gravidanza. Così l’altro ieri ha avuto la mica tanto bella idea di farle una sorpresa, è partito da Ferrara senza avvisarla e si è presentato la sera a casa sua. Solo che non l’ha trovata davanti alla tv né lei gli è corsa incontro ad abbracciarlo. Ma abbracciava invece un 30enne sudanese con cui stava facevano “fiki-fiki”, vecchia parolina forse nata da qualche gergo africano e diventata in Italia anche una canzoncina, che significa fare l’amore. Il giovane nigeriano va su tutte le furie, tra l’altro in casa c’è anche un’altra donna di 25 anni.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/528870_trova_la_sua_donna_con_lamantesi_infuria_e_devasta_labitazione/

E’ questo, il ‘ringiovanimento demografico’ della Kyenge che renderà l’Italia un paese ‘migliore’. Chi credete che dovrà mantenere – come già avviene negli Usa e in Inghilterra – questi ‘figli di nessuno’? Quale ‘ricchezza’, da chi non sa nemmeno scrivere, e da chi ha questo concetto della morale?

Altro ghanese che sente le voci: esce in strada con mazza, già libero

Treviso 30 magg 2013 – Tutto è iniziato con un’apparizione televisiva di  Sivio Berlusconi. Dopo averlo sentito un suo discorso in tv, un ventenne ghanese regolarmente residente a Modena ha iniziato a sentire le voci impugnare una mazza da baseball, scendere in strada e iniziare a colpire ripetutamente un’auto in sosta. Il ragazzo ha mandato in frantumi tutti i cristalli dell’autoveicolo ed è stato fermato solo dall’arrivo di una volante chiamata da un tassista di passaggio, non prima, tuttavia, di aver opposto una strenua resistenza all’arresto.

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese  autore della strage di italiani

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese autore della strage di italiani

Interrogato dagli agenti, una volta trasportato in Questura, il ganese ha detto che, dopo l’intervento televisivo di Berlusconi, aveva continuato a sentire nella propria testa la voce del Cavaliere, una voce che lo avrebbe mandato su tutte le furie. Il ragazzo è stato, così, condotto davanti al Giudice e processato per direttissima, patteggiando una condanna a 10 mesi di reclusione per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale (pena sospesa).

http://www.oggitreviso.it/node/62290

E’ di moda, tra gli africani, sentire le voci.
Ci rendiamo conto? Pena sospesa e circolazione libera di un individuo “che sente le voci”. Si aspetta che la prossima volta, invece di colpire le auto ammazzi qualcuno col piccone? Fin dove arriva la demenza della magistratura italiana? Perché non viene revocato il permesso e scatta l’espulsione?

Bologna: Marocchino aggredisce agenti

Ieri notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bologna Borgo Panigale hanno arrestato un 32enne di Castelvetro (MO) con precedenti di polizia, per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

La vicenda è accaduta intorno all’una di notte, in via Emilia, quando una pattuglia del Pronto Intervento dell’Arma ha fermato e controllato una Volkswagen Polo condotta dal marocchino. Alla richiesta di esibire i documenti di circolazione, il conducente ha iniziato a farfugliare frasi senza senso, manifestando chiaramente il suo stato di ebbrezza alcolica. Sottoposto all’alcool test è emerso che lo stesso aveva oltrepassato di tre volte il limite consentito dalla normativa vigente. Il marocchino non l’ha presa bene. Prima ha ingiuriato i Carabinieri, poi è andato su tutte le furie e ha aggredito i due operanti che sono andati al pronto soccorso per ricorrere alle cure mediche. Entrambi sono stati giudicati guaribili in cinque giorni per traumi facciali e contusioni varie. L’uomo è stato arrestato e accompagnato in caserma per la redazione degli atti. In questo momento si trova nelle aule del Tribunale di Bologna, in attesa di comparire di fronte all’Autorità Giudiziaria, per la celebrazione del rito direttissimo.

 http://www.modena2000.it/2013/01/09/marocchino-ubriaco-aggredisce-due-carabinieri-e-successo-a-bologna/

Picchiata e stuprata dal convivente

TIVOLI, IMMIGRATO PICCHIA E VIOLENTA CONVIVENTE CHE SCOPRE SUO TRADIMENTO: ARRESTATO

La vicenda ha avuto inizio alcuni giorni fa, quando l’uomo è rincasato e la convivente gli ha detto di volerlo lasciare, perché aveva scoperto la sua relazione con un’altra donna. Lui ha cercato di giustificarsi, ma vista l’insistenza della donna, è andato su tutte le furie e ha iniziato a picchiarla, con una tale ferocia che la donna presto si è ritrovata sul letto senza forze. Dopo qualche ora l’uomo si è svegliato chiedendo alla compagna di avere un rapporto sessuale, ma al suo rifiuto, lui le si è avventato addosso abusando di lei. Il giorno successivo, al risveglio, la donna, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, è riuscita a scappare dall’appartamento e si è rifugiata all’interno di un garage del palazzo. Qui la donna è stata trovata e soccorsa da alcuni conoscenti che, in un primo momento l’hanno ospitata in casa vista la reticenza di lei ad andare in ospedale per paura delle ritorsioni del suo aggressore, ma successivamente si è decisa a causa dei forti dolori che aveva su tutto il corpo.
F.P. stamattina è stato sottoposto dagli investigatori a fermo di indiziato di delitto di violenza sessuale, lesioni gravissime e maltrattamenti in famiglia, e poi accompagnato nel carcere di Rebibbia in attesa di giudizio.