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Invasione: altri 500 sbarcano in forze, vivranno al Quirinale?

Nuova ondata di sbarchi sulle coste della Sicilia. Oltre 90 invasori sono stati soccorsi verso l’una di questa notte da una motovedetta della checche costiere 50 miglia a largo di Pozzallo, nel Canale di Sicilia. Si tratta di sedicenti ‘profughi’ di origine eritrea, somala e maliana. Si trovavano a bordo di un gommone.  
 
Un altro atto di collaborazione con gli scafisti è avvenuto 40 miglia a sud di Lampedusa. La nave Bettica della marina militare ha intercettato un barcone di legno che trasportava 195 clandestini, fra le quali una donna – e allora? -, si presume di nazionalità subsahariana. Di queste ben 17 avevano bisogno di cure mediche – a spese nostre – quindi sono state fatte salire a bordo di una motovedetta classe 300 della Guardia costiera e sono arrivate a Lampedusa verso le 3 del mattino. Gli altri 178 migranti si trovano sulla nave militare e approderanno probabilmente nel porto di Augusta in tarda mattinata. 
 
Intanto la squadra mobile di Reggio Calabria e i baschi verdi hanno sottoposto a fermo due uomini turchi, uno di 32 anni e l’altro di 45, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I due sono ritenuti fra i responsabili dello sbarco di 160 invasori sulle coste calabresi. Le indagini hanno consentito di appurare che i fermati, conducendo dalle coste della Turchia verso il territorio dello stato italiano un motoveliero di circa 25 metri blu, con 2 alberi, privo di bandiera e denominazione, hanno compiuto atti diretti a procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato Italiano di 154 extracomunitari di origine afghana, siriana e iraniana. L’imbarcazione è stata sottoposta a sequestro e momentaneamente ormeggiata presso la banchina di Levante del porto di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. Dall’attività investigativa è emerso che il motoveliero sarebbe partito da una imprecisata costa della Turchia, circa una settimana prima dell’arrivo nel territorio nazionale, e che ogni singolo clandestino avrebbe corrisposto per il viaggio una somma di 2.500 euro per i minori e 5.500 euro per gli adulti. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. 

http://www.lastampa.it/2013/08/17/italia/cronache/nuovi-sbarchi-sulle-coste-della-sicilia-xwlyov3moRmLKhREp0An3H/pagina.html

Gli scafisti da arrestare sono a Roma. Si chiamano Letta, Alfano e Napolitano.

Perugia: albanese aggredisce una passante

Una pistola semiautomatica con sei cartucce è stata sequestrata dalla guardia di finanza a un pregiudicato albanese che ha aggredito una donna.

Semiautomatica I militari della gdf di Perugia sono intervenuti mentre l’albanese aggrediva la donna. Nel corso dell’intervento, i finanzieri hanno trovato la pistola e le munizioni. Dalle banche dati l’uomo è risultato ricercato in seguito a un ordine di carcerazione emesso per una condanna definitiva per reati contro la persona e il patrimonio. Per questo è stato arrestato.

Pistola elettrica Nel corso di un altro controllo antidroga, i baschi verdi della gdf hanno denunciato un cittadino rumeno per porto di oggetti atti ad offendere, in quanto sorpreso con una “pistola elettrica”, strumento di cui in Italia è vietato il porto essendo classificata come una vera e propria arma.

http://www.umbria24.it/perugia-aggredisce-una-donna-la-gdf-gli-trova-una-pistola-e-lo-arresta/184467.html

Africani occupano villa e la trasformano in magazzino di merci false

MONTERONI DI LECCE 13 mag 2013 – Praticamente un deposito. Così era stata riconvertita una villetta di Monteroni di Lecce, da tre uomini di nazionalità senegalese, scoperti dai militari della guardia di finanza della compagnia di Lecce. Nel corso di un’ispezione eseguita dal personale delle fiamme gialle, infatti, sono stati rinvenuti 13mila e 244 capi e accessori di abbigliamento contraffatti, accatastati in questo “magazzino all’ingrosso” dal quale si approvvigionavano anche i venditori al dettaglio, loro connazionali.

L’indagine è partita da u singolo controllo, effettuato dai baschi verdi, nei confronti di un uomo che si era appena rifornito di merce, detenendola nella propria autovettura. Notando che si trattava di indumenti visibilmente contraffatti, i finanzieri leccesi hanno voluto vederci chiaro perquisendo anche l’abitazione occupata assieme ad altri amici. Lì è avvenuta la scoperta.

I quattro individui sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, anche perché trovati in possesso di circa 5mila etichette di marchi di note griffe, rigorosamente false e pronte per essere apposte su ulteriori prodotti destinati ad essere immessi sul mercato. Tutta la merce finita nelle mani delle fiamme gialle, intanto, se venduta avrebbe consentito entrate non inferiori ad una somma di circa 35mila euro.

http://www.lecceprima.it/cronaca/contraffazione-marchi-monteroni-di-lecce-13-maggio-2013.html