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Pesta moglie e terrorizza il suocero: è un 27enne albanese

 


 

Maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona a scopo di rapina ed estorsione: con queste accuse i carabinieri hanno arrestato un albanese di 27 anni a Viareggio per una vicenda di cui l’Arma è venuta a conoscenza, quando circa un mese fa una giovane donna si è presentata in caserma disperandosi e cercando aiuto. La donna ha raccontato una storia di violenze fisiche e psicologiche che dura dal 2011 quando, con l’albanese arrestato, è iniziato un rapporto di convivenza culminato in un matrimonio e nella nascita di un bambino.

Un periodo in cui sono proseguite angherie, vessazioni e aggressioni fisiche che la donna taceva anche al pronto soccorso, dove si recava a curarsi le ferite inferte dal marito, temendo che l’uomo attuasse le minacce di fare del male ai suoi genitori. Anche l’imposizione di un regime di vita rigido nei comportamenti e nell’abbigliamento fa parte delle vessazioni imposte alla donna dall’arrestato.

Dopo la denuncia alla stazione di Viareggio, i carabinieri hanno messo sotto protezione la donna raccogliendo riscontri al suo racconto. In questo periodo l’albanese ha compiuto un altro reato: è andato ad aspettare il suocero dove lavora, lo ha costretto a salire in auto e lo ha portato sul Monte Pitoro, presso Massarosa (Lucca), dove lo avrebbe minacciato di morte, dicendogli che se la figlia non avesse ritirato la denuncia e non gli fossero stati dati dei soldi, avrebbe ammazzato tutti i suoi familiari. Il suocero è rimasto lì, terrorizzato, e il giorno dopo è andato dai carabinieri a denunciare questo fatto. I carabinieri hanno rintracciato l’albanese e fatto scattare un fermo di polizia per interrompere violenze e minacce. Ora l’albanese è nel carcere di Lucca.

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Condominio diventa campo nomadi: poliziotti accerchiati da 40 immigrati per evitare arresto ladri

CASTELLEONE (Cremona) – Un intero condominio abitato esclusivamente da zingari rumeni è sceso in strada per protestare con le forze dell’ordine e tentare di impedire l’arresto di due stranieri. Per evitare il peggio sono dovuti intervenire i rinforzi e, alla fine, è stata una notte con la tensione alle stelle ma senza scontri. I due malviventi, uno di 46 anni, l’altro di 26, avevano rubato alcune taniche di benzina in un cantiere. Una pattuglia della polizia stradale li ha sorpresi, intercettati e inseguiti sino a Castelleone, in via Spazzini, non lontano dal centro. Lì sorge un palazzo conosciuto da tutti in paese: 28 appartamenti, suddivisi su 7 piani, una volta considerati di lusso ma svuotatisi nel tempo e ora occupati solo da immigrati.

POLIZIOTTI ACCERCHIATI – Abbandonate le abitazioni e corsi fuori, una quarantina di loro hanno circondato i poliziotti e si sono messi a protezione della coppia di connazionali in fuga. Altri, familiari e amici, inveivano dalle finestre. A quel punto gli agenti hanno lanciato l’allarme: sul posto sono arrivate diverse auto della polizia, dei carabinieri e della Guardia di finanza. Solo per poco, tra urla e minacce, la situazione non è degenerata grazie anche alla persuasione degli agenti che invitavano tutti alla calma e a non commettere altri reati e a non peggiorare la posizione dei due fuggitivi.

L’ARRESTO – Così, alla fine, i due ladri si sono lasciati convincere e sono stati portati via. Devono rispondere di furto aggravato e resistenza. Sequestrata anche la vettura utilizzata per fuggire. La posizione delle altre persone è al vaglio degli inquirenti. Il sindaco di Castelleone, Camillo Comandulli (centrodestra), ha chiesto un incontro urgente al prefetto. «Quello – ha denunciato – è un campo nomadi dentro un caseggiato, una specie di terra di nessuno. È da anni che le cose vanno avanti in questo modo. I miei concittadini si lamentano, ma io non so più da che parte girarmi per avere un aiuto e anche stavolta non ho molte speranze che si trovi una soluzione».

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_24/quaranta-romeni-bloccano-carabinieri-inseguimento-ladri-2223273277690.shtml

Poi, si lamentano se qualcuno fa il numero della Camorra.Spa

I rom: «C’è poca privacy nelle case» – il Giornale


il Giornale

I rom: «C'è poca privacy nelle case»
il Giornale
Il Comune ha appena trasferito dal centro della protezione di via Barzaghi al nuovo «villaggio rom» di via Lombroso, zona Ortomercato, 90 rom che prima ancora erano abusivi in via Dione Cassio. Palazzo Marino ha allestito un'area attrezzata con una