Tag: abitato

Condominio diventa campo nomadi: poliziotti accerchiati da 40 immigrati per evitare arresto ladri

CASTELLEONE (Cremona) – Un intero condominio abitato esclusivamente da zingari rumeni è sceso in strada per protestare con le forze dell’ordine e tentare di impedire l’arresto di due stranieri. Per evitare il peggio sono dovuti intervenire i rinforzi e, alla fine, è stata una notte con la tensione alle stelle ma senza scontri. I due malviventi, uno di 46 anni, l’altro di 26, avevano rubato alcune taniche di benzina in un cantiere. Una pattuglia della polizia stradale li ha sorpresi, intercettati e inseguiti sino a Castelleone, in via Spazzini, non lontano dal centro. Lì sorge un palazzo conosciuto da tutti in paese: 28 appartamenti, suddivisi su 7 piani, una volta considerati di lusso ma svuotatisi nel tempo e ora occupati solo da immigrati.

POLIZIOTTI ACCERCHIATI – Abbandonate le abitazioni e corsi fuori, una quarantina di loro hanno circondato i poliziotti e si sono messi a protezione della coppia di connazionali in fuga. Altri, familiari e amici, inveivano dalle finestre. A quel punto gli agenti hanno lanciato l’allarme: sul posto sono arrivate diverse auto della polizia, dei carabinieri e della Guardia di finanza. Solo per poco, tra urla e minacce, la situazione non è degenerata grazie anche alla persuasione degli agenti che invitavano tutti alla calma e a non commettere altri reati e a non peggiorare la posizione dei due fuggitivi.

L’ARRESTO – Così, alla fine, i due ladri si sono lasciati convincere e sono stati portati via. Devono rispondere di furto aggravato e resistenza. Sequestrata anche la vettura utilizzata per fuggire. La posizione delle altre persone è al vaglio degli inquirenti. Il sindaco di Castelleone, Camillo Comandulli (centrodestra), ha chiesto un incontro urgente al prefetto. «Quello – ha denunciato – è un campo nomadi dentro un caseggiato, una specie di terra di nessuno. È da anni che le cose vanno avanti in questo modo. I miei concittadini si lamentano, ma io non so più da che parte girarmi per avere un aiuto e anche stavolta non ho molte speranze che si trovi una soluzione».

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_24/quaranta-romeni-bloccano-carabinieri-inseguimento-ladri-2223273277690.shtml

Poi, si lamentano se qualcuno fa il numero della Camorra.Spa

Repubblica Slovacca: UE chiede abbattimento muro intorno a … – euronews


euronews

Repubblica Slovacca: UE chiede abbattimento muro intorno a
euronews
Non c'è nessuna intenzione segregazionista sostiene il sindaco di Kosice, nella Repubblica Slovacca orientale, nella costruzione di un muro intorno a un quartiere abitato dai Rom. La Commissione europea ha già chiesto l'immediato abbattimento del muro, 

altro »

«Mamma, non affittare agli immigrati», lei lo fa e muore

E’ in carcere Constantin Scarlat di 33 anni, l’ennesimo romeno che grazie alla libera circolazione europea ha ammazzato un’italiana.
Per il delitto è probabile che entro oggi ci sarà la convalida dell’arresto – sempre che qualche magistrato fanatico non intervenga per liberarlo – per un delitto probabilmente premeditato.
Constantin Scarlat,  tempo fa, aveva abitato in una casa di proprietà di Alma Pecorara, conosceva la donna e le sue abitudini. E soprattutto stando ad una testimonianza raccolta dai carabinieri,  insisteva per tornare ad abitare a Montecalvo Versiggia.

«Il figlio Andrea non era affatto propenso che la mamma affittasse stanze o case di proprietà ad immigrati e anzi chiedeva alla mamma di usare più precauzioni» ha segnalato l’ avvocato Luca Angeleri che, assieme a Marco Casali, assiste Andrea Castaldi, il figlio dell’ anziana assassinata.

Negli ultimi tempi aveva abitato, abusivamente, presso altri connazionali in località Fosso del comune di Golferenzo. Da lì, la mattina del 23 aprile, a piedi, sarebbe andato a Montecalvo. Per strada sono 4-5 chilometri, attraverso i sentieri e le stradine di campagna, forse la metà. E il romeno è in grado di farlo anche in meno di un’ora. Viene inquadrato e ripreso da una telecamera del sistema di videosorvgelianza del Comune, sia quando passa per andare verso Montecalvo e la frazione Piane dove abita l’anziana sia, diverse ore dopo, oltre la mezzanotte del 23 aprile, quando compie il percorso inverso. Queste le prove più evidenti a suo carico, oltre alle impronte che sono oggetto di analisi.
Il romeno avrebbe colpito la donna per una questione di soldi: 100 o 150 euro, che l’uomo rivoleva in quanto caparra versata per un precedente affitto, in «nero». Al no della donna, si sarebbe scatenata la furia omicida. Insomma un dramma che ripropone anche il problema dei tanti immigrati che vivono, in maniera più o meno regolare, in questo angolo a sud del Po, sulle colline della Valle Versa. «Ne abbiamo aiutati tanti, sono essenziali per la nostra agricoltura, molti sono perfettamente integrati. Però, dalla gente del posto, ci vuole più prudenza e un corretto rapporto con le istituzioni» dice il sindaco di Montecalvo, Roberto Delmonte.

altro »

La signora era una collaborazionista dell’invasione. Ha raccolto quello che aveva seminato.

Non si esclude che il figlio venga ora indagato per “discriminazione” da qualche fanatico della magistratura. Possiamo concludere che il “razzismo” salva la vita.

A fuoco il casolare abitato dai rom Forse l’incendio è doloso – Corriere della Sera


Corriere della Sera

A fuoco il casolare abitato dai rom Forse l'incendio è doloso
Corriere della Sera
BARI – Per un attimo i vigili del fuoco arrivati per domare le fiamme hanno temuto il peggio. Le fiamme che poco dopo mezzogiorno hanno avvolto e semidistrutto il casolare in via Bruno Buozzi, nella zona della Stanic hanno fatto temere che qualche
Brucia lo stabile abitato da rom il rogo forse di natura dolosaLa Repubblica
Incendio in via Buozzi, a fuoco un casolare abitato da romBariToday

tutte le notizie (3) »