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Coppie miste: solo violenza


Il Giorno

Picchia la moglie davanti al figlio Allontanato da casa

Vimercate, 17 settemre 2013 – Le botte, i maltrattamenti proseguivano quotidianamente dallo scorso maggio. Spesso davanti agli occhi del figlioletto di soli 10 mesi. Una brutta storia di violenza domestica, l’ennesima. E un intervento dei carabinieri a suo modo «storico», oltre che provvidenziale. I

 

Lui italiano, 30 anni, con alle spalle piccoli precedenti penali. Lei 31 anni, emigrata dall’Europa orientale in cerca di fortuna. Si erano conosciuti in città e avevano iniziato una convivenza stabile, con la prospettiva del matrimonio, coronata dall’arrivo di un figlio nell’estate del 2012. Tempo qualche mese di tregua e cominciano i problemi, gli scatti d’ira, le liti, gli schiaffi, i lividi, la paura. Quando gli uomini della stazione di Vimercate parlano con quella donna terrorizzata, quando compongono il puzzle attraverso una serie di testimonianze, ecco che il quadro della situazione emerge in tutta la sua gravità. Tanto da dover applicare quella misura d’urgenza sostanzialmente inedita. Il verbale che notifica l’allontanamento ha un effetto immediato e definitivo, salvo eventuali revoche successive.

Albanese massacra la moglie con figlia di due mesi in braccio

PRATOLA PELIGNA. Una furibonda lite tra marito e moglie, i vicini di casa si preoccupano e chiamano i carabinieri.
E’ accaduto il 20 maggio scorso, a Pratola Peligna. I militari, coordinati dal luogotenente Di Serio, si sono precipitati nell’appartamento.
Lì hanno constatato che K.A., classe ’81, di nazionalità albanese, aveva provocato delle lesioni alla propria moglie mentre aveva in braccio la figlia di pochi mesi.
Inizialmente i Carabinieri si sono preoccupati di far soccorrere da personale del 118 la donna e la figlia. I sanitari hanno ritenuto opportuno trasferire le due presso l’ospedale di Sulmona per ulteriori accertamenti e, al termine dei quali, la bimba è stata trattenuta in osservazione con la madre che l’accudiva.
I militari, quindi, hanno condotto il giovane in Caserma per vagliare da subito la sua posizione penale e, non ricorrendo presupposti per un arresto in fragranza di reato, hanno continuato a raccogliere elementi per valutare le sue responsabilità penali.
A conclusione dell’ indagine i militari sono così riusciti a dimostrare la sussistenza di esigenze cautelari nei confronti del giovane: il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona ha ritenuto opportuno applicare una misura cautelare in carcere, così come chiesto dalla procura.
Per l’uomo questa mattina si sono aperte le porte dell’Istituto penitenziario di via Lamaccio posto a disposizione dell’autorità giudiziaria che, nei prossimi giorni, sottoporrà il giovane ad interrogatorio di garanzia.