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Svuotacarceri: ammazza ciclista e fugge, libero!

Locri (Reggio Calabria). Torna in libertà Mohamed Laaribi, il calciatore di 20 anni arrestato due giorni fa e posto ai domiciliari con l’accusa di essere il pirata della strada che ha travolto ed ucciso il ciclista amatoriale Roberto Leonardo, di 52 anni.

La decisione è stata presa dallo stesso pm della Procura di Locri, Simona Ferraiuolo (nella foto), che aveva disposto l’ arresto ai domiciliari. Alla base del provvedimento la mancanza del rischio di fuga e di inquinamento delle prove e l’età inferiore ai 21 anni del giovane investitore.

Mohamed Laaribi, come si ricorderà, è stato individuato dai carabinieri attraverso le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Ai militari aveva ammesso di aver provocato l’incidente sostenendo di non aver visto il ciclista perché abbagliato dal sole.

Il giovane aveva raccontato anche di non essersi fermato perché privo della patente di guida e dell’assicurazione. La Procura di Locri ha deciso di rimettere il libertà il ventenne anche perché ieri, subito dopo l’arresto, aveva ammesso le sue responsabilità.

http://www.reggiotv.it/notizie/cronaca/33727/travolge-uccide-ciclista-20enne-torna-libert

Senza patente, senza  assicurazione, è fuggito senza soccorrerlo, e non c’è “pericolo di fuga”: magistrati…

Sfigurata con l’acido: caccia a tre Albanesi

L’indagine sull’aggressione a Lucia Annibali, trentacinquenne avvocato pesarese, alla quale uno sconosciuto le ha deturpato il volto, gettandole addosso acido solforico, va avanti senza sosta. La procura è convinta delle proprie ragioni: Luca Varani, collega e coetaneo della vittima, sarebbe il mandante. Oggi, intanto, il gip ha stabilito che l’indagato resterà in carcere. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti sono a caccia dell’autore materiale dell’aggressione e dei suoi eventuali complici. Si continua a passare al setaccio ogni ipotesi, ma sembra sempre più prendere corpo la pista di tre albanesi.

LE MOTIVAZIONI DEL FERMO
Sostanzialmente tre le motivazioni alla base della decisione del gip, che ha convalidato il fermo per lesioni volontarie gravissime ai danni di Lucia Annibali e firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo quanto si apprende, sarebbero: le testimonianze dei vicini di casa della vittima, il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilità che l’avvocato pesarese possa fuggire all’estero. Nelle circa venti pagine dell’ordinanza, il gip Lorena Mussoni ripercorre le risultanze dell’istruttoria e, a sostegno della negazione della libertà, fa anche un riferimento diretto alla ferita sul dorso della mano destra di Varani, oggetto ieri di incidente probatorio. Tutti «elementi di prova convergenti», come l’informativa del marzo scorso, raccolta dalla polizia, che riferiva di un professionista in procinto di preparare un agguato a una donna.

LA PISTA DEGLI INQUIRENTI
La pista al momento più accreditata parte da un cittadino albanese che, nelle scorse settimane, ad un controllo di polizia, ferì involontariamente un agente con dell’acido. Da qualche giorno, le condizioni del poliziotto sono peggiorate, tanto che l’albanese è stato inserito in una lista di ricercati. Al momento è irreperibile, così come altri due suoi connazionali, anche loro con ogni probabilità clandestini che, secondo gli investigatori, potrebbero avere un ruolo più diretto nell’aggressione della donna. Una terza persona, che al momento avrebbe invece solo un ruolo marginale nella vicenda è stata intanto ascoltata. Sarebbe un pescatore che però, all’ora dell’aggressione, avrebbe riferito di essere in mare aperto.

LA FERITA SULLA MANO
La prossima settimana, gli inquirenti avranno qualche informazione “tecnica” in più. I periti del pubblico ministero, che ieri hanno lavorato sulla ferita presente sul dorso della mano destra di Varani, potrebbero fornire le prime indicazioni per capire se si tratta di una ferita conseguente alla corrosione da acido o, come sostiene Varani, di una semplice scottatura dovuta a una caffettiera bollente. I carabinieri attendono poi dai medici del centro grandi ustionati dell’ospedale di Parma il permesso per poter parlare con Lucia Annibali.

http://www.lastampa.it/2013/04/20/italia/cronache/avvocatessa-aggredita-con-l-acido-tre-albanesi-nel-mirino-degli-inquirenti-KBg5jjUGBf4uxbcQ2Q6KeM/pagina.html

Sono risorse gli immigrati. Risorse per la delinquenza, manodopera low-cost per lavori sporchi.