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Immigrato massacra la moglie davanti a tutti

Picchia la moglie davanti a tutti

CECINA. Pugni e calci in pieno giorno, in una pubblica via, anzi proprio nel cuore di Cecina: piazza del Duomo. Quasi nessuno è intervenuto per fermarlo, solo una donna e due ragazzine: la denuncia arriva dal commissariato di polizia che a sua volta, in un vortice di violenza e di silenzi, non ha comunicato subito la notizia alla stampa. Lo ha fatto ieri, per dirci che l’autore del pestaggio è stato arrestato giovedì scorso, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare firmato dal giudice Beatrice Dani su richiesta del viceprocuratore Luca Masini.

In carcere è finito Suhan Vasile, 41 anni, un rumeno che da tempo vive nella nostra zona ma risulta senza fissa dimora da gennaio, ovvero da quando è finita la relazione sentimentale con la moglie, 34 anni. Da allora pare che lui sia stato ospitato da connazionali tra Castellina, Riparbella e Rosignano. Lei invece aveva continuato ad abitare a Donoratico e a lavorare in una famiglia, come badante.

Lui non si sarebbe mai rassegnato alla separazione, arrivando non solo a minacciare la donna ma pure ad aggredirla fisicamente. Stando al racconto fatto da lei in commissariato, la prima concreta minaccia l’uomo gliel’avrebbe fatta a febbraio: «Se non torni con me ti sfregio con l’acido». Sarebbero seguite telefonate dello stesso tenore fino a una nuova aggressione avvenuta a metà giugno alla stazione ferroviaria di San Vincenzo. Aggressione anche in questo caso verbale. Quella fisica invece è avvenuta la settimana scorsa, giovedì 18, in piazza del Duomo a Cecina. L’uomo è stato visto litigare con la donna e poi prenderla a schiaffi e pugni. Le uniche persone che sono intervenute sono state come dicevamo altre donne: un avvocato e due sedicenni (una di Collesalvetti e una di Prato) in vacanza in quei giorni a Cecina con le famiglie. Solo loro, nessun’altra persona, nessun uomo. Tutto il contrario di quanto era avvenuto a fine giugno quando ci fu il tentativo di violenza carnale di una commessa in piazza della Libertà. Lì si arrivò a un passo dal linciaggio. Stavolta no, stavolta tutti fermi. Non solo: a quanto pare i genitori delle due ragazzine avrebbero impedito loro di rendere testimonianza in commissariato. Al contrario, l’avvocato ha fatto mettere tutto a verbale.

In ogni caso, l’intervento di queste tre donne ha interrotto il pestaggio. Vasile è scappato dopo aver portato via il telefonino della moglie, quando sono arrivati i poliziotti lui non era più in piazza. La moglie è stata fatta accompagnare al pronto soccorso, dove le hanno diagnosticato la frattura del setto nasale. La prognosi è di 30 giorni.

Successivamente, la donna è stata sentita dagli agenti e ha raccontato tutto per filo e per segno. Non solo: l’indomani il marito ha aggravato la sua posizione, telefonando ai datori di lavoro della moglie, a quanto pare minacciando non solo lei («La ammazzo») ma anche loro.

Nel frattempo la donna è stata affidata alle assistenti sociali (quelle di Cecina e quelle di Castagneto) e trasferita in una struttura protetta  – a spese nostre – sempre in Toscana ma lontano da qui. La polizia ne ha parlato con il pm Masini il quale ha chiesto con urgenza una misura cautelare al gip Dani. Poche ore e l’ordinanza era firmata. Non restava che trovare Vasile. La polizia lo ha rintracciato giovedì pomeriggio in centro, a Cecina. Era in macchina e aveva con sé un coltello. E’ stato arrestato e trasferito alle Sughere con una sfilza di accuse: atti persecutori (stalking), lesioni, minacce aggravate, rapina, porto abusivo di coltello.

Picconate migranti: un altro italiano è morto

Per i medici dell’ospedale Niguarda, Daniele Carella, 21enne aggredito due giorni fa da un cittadino ghanese a picconate, è cerebralmente morto.

Intorno alle 10.50 di questa mattina il personale dell’ospedale Niguarda, dove era ricoverato, non lontano dal luogo dell’aggressione, ha dato l’annuncio.

Colpito alla schiena e alla nuca, mentre con il padre trasportava giornale per l’edicola, il ragazzo era stato ricoverato in condizioni gravissime. Sabato aveva subito due operazioni, durate oltre dieci ore.

Resta in condizioni gravi anche Ermanno Masini, un’altra delle persone ferite nell’attacco di follia del 31enne Mada Kabobo. Pensionato originario del Modenese, 64 anni, da tempo a Milano, è entrato in coma.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/milano-ferito-picconate-cittadino-ghanese-morte-cerebrale-916706.html

Nuova vittima dell’integrazione e del governo.