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Firenze: picchiati e rapinati da banda di Nordafricani

FIRENZE, 28 OTT – Due italiani di 34 anni hanno denunciato ai carabinieri di essere stati picchiati e rapinati intorno alle 5 in piazza della Stazione a Firenze da quattro extracomunitari. Uno e’ stata giudicato guaribili in oltre 20 giorni.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2012/10/28/Aggrediti-rapinati-strada-Firenze_7706429.html

Donne aggredite in un bar da due “nuovi italiani”

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

CASTELFRANCO – Otto di sera, una signora di 50 anni se ne sta seduta tranquillamente a sorseggiare un drink con un’amica ad un tavolino all’esterno del “Bar Sonia” di piazza Giorgione.
Improvvisamente le si avvicinano due immigrati, hanno il cappuccio della felpa tirato su.
Pochi attimi ed uno afferra la borsa che la signora ha appoggiato sulla sedia, lei cerca di fermarlo, ma il Marocchino la strattona e fugge via. Immediatamente vengono chiamati i carabinieri, una pattuglia in zona riesce a bloccarne uno quasi subito a poca distanza.
L’altro, invece, viene rintracciato nelle ore successive. La borsa coi documenti viene ritrovata tra gli alberi in un boschetto a poca distanza del centro storico, mentre i soldi che la donna aveva nel portafogli, 500 euro, li ha infilati in una scarpa uno dei due ragazzi. Si tratta di marocchini entrambi di 16 anni nati in Italia.
Uno dei due in caserma ha tentato di giustificare il furto dicendo che il padre era in difficoltà economica e voleva dare una mano in casa, cosa poi smentita dagli stessi genitori. Sono stati denunciati per furto con destrezza.

http://www.oggitreviso.it/marocchini-16enni-scippano-una-donna-seduta-al-bar-53234

A individui come questi, Pd-Fini-Udc-Napolitano-Idv-Vendola-MetàPdl-Caritas-Riccardi vorrebbero dare la Cittadinanza italiana. Li chiamano “nuovi italiani”.
Le banlieus parigine nulla hanno insegnato a questi politici dementi.

Immigrato aggredisce donna incinta e spacca la faccia ad un barista urlando “italiani bastardi”

Immigrato marocchino aggredisce senza motivo una donna incinta, poi entra in un bar e, al grido di “ITALIANI BASTARDI”, spacca la faccia ad un barista 65enne usando un posacenere. Un perfetto esempio di “risorsa” per la nostra nazione.

Vediamo Riccardi che si complimenta con il 'migrante'

Lucca, 12/10/2012 – Il reato è quello sancito dall’articolo 582 del codice penale. Certo, la giustizia, come ineffabilmente scriveva Marcello Marchesi, deve fare il suo corso, come Garibaldi. Ma la vicenda dell’aggressione doppia di un extracomunitario ha scatenato molte reazioni. “Il fatto che D.A. 30 anni, con permesso di soggiorno, magrebino, senza fissa dimora e, soprattutto, con precedenti specifici per reati contro la persona, fosse tranquillamente in giro per la cittadina del Tau, in via Gavinana, ad aggredire una donna incinta, fornisce spunti di riflessione”.

Parole del sindaco di Altopascio Muarizio Marchetti nella conferenza stampa in Comune, alla presenza del comandante dei vigili urbani altopascesi, Domenico Gatto, del capitano Italo Pellegrini e dell’agente Fabrizio Michelotti che hanno eseguito l’arresto e, appunto del primo cittadino. L’extracomunitario avvicinava la ragazza in stato interessante, non si conosce ancora il motivo. Nasceva un diverbio e la giovane chiedeva aiuto. Sul posto giungeva anche il fratello della vittima che inseguiva D.A. insieme alla pattuglia pronto intervento della polizia municipale con Pellegrini e Michelotti a bordo dell’auto di servizio.

Raggiunto facilmente l’aggressore, quest’ultimo veniva condotto al comando per la denuncia e per le formalità di rito. Poiché per le percosse non è prevista la custodia in carcere, veniva rimesso in libertà e lui, attraversata la strada, irrompeva all’interno del bar Crazy Horse al grido di “Italiani bastardi” cominciando a gettare sedie per terra. Poi, afferrato un posacenere da un tavolo del locale, lo scaraventava nella testa del titolare, il signor Arcangelo Tocchini di 65 anni il quale, pur ridotto ad una maschera di sangue lanciava l’allarme. Gli agenti bloccavano di nuovo il trentenne in via Bientina a cento metri dal comando. Tocchini veniva refertato con una prognosi di oltre 20 giorni. Scattava così il reato di lesioni gravissime e l’aggressore trascorreva la notte nella Camera di Sicurezza dei carabinieri dove i medici appuravano che aveva abusato di alcol. Questa mattina l’arresto è stato convalidato, il processo si svolgerà il 23 ottobre.

L’uomo però attenderà il dibattimento ai domiciliari, casa di un parente che ha garantito per lui. Il comandante Gatto ha ricostruito l’accaduto, ricordando i numerosi interventi nelle liti ed elogiando i suoi agenti. Il sindaco Marchetti ha aggiunto: “Ai nostri vigili va il plauso di tutta l’amministrazione perché già in precedenza si erano distinti in queste operazioni. Però – conclude il sindaco – ci sono carenze a mio avviso nella legge”.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2012/10/marocchino-aggredisce-una-donna-incinta-poi-al-grido-di-italiani-bastardi-spacca-posacenere-in-testa-a-un-barista/

Risorse: importavano centinaia di trans in Italia

La "cultura" gay, è la cultura del sadismo autolesionista, dare loro potere decisionale sull'immigrazione è folle

Un vero e proprio ‘commercio’ di transessuali dalle favelas sudamericane per alimentare il mercato della prostituzione in Italia. A scoprirlo i carabinieri del Comando provinciale di Roma, che stanno eseguendo 28 arresti, di cui 24 in carcere e quattro ai domiciliari. Le accuse nei confronti della presunta organizzazione criminale sono di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’operazione ha smantellato la presunta organizzazione criminale, composta da italiani e brasiliani, specializzata nel reclutare i transessuali nel Sud America per poi farli arrivare in Italia attraverso i confini di altri Paesi europei. I carabinieri hanno accertato che le vittime della ‘tratta’, per la maggior parte abitanti nelle favelas brasiliane, ricevevano direttamente a casa, via posta, il biglietto aereo con il quale imbarcarsi all’aeroporto di Rio de Janeiro per poi giungere a Parigi, Madrid, Budapest, Bucarest, Zurigo. Decine le perquisizioni sono scattate nel Lazio, in Campania, in Umbria e in Toscana, mentre sono 12 i decreti di sequestro preventivo di immobili che erano già destinati all’attività di prostituzione.
“Siamo riusciti a smantellare l’intera organizzazione partendo dai vertici, per lo più brasiliani – ha spiegato in una conferenza stampa il colonnello Giuseppe La Gala, comandante del gruppo Roma – con gli italiani inseriti in ruoli intermedi”: il bilancio finale dell’operazione (ribattezzata ”Fungo”, da una delle zone gestite dal racket) comprende 48 indagati, 28 arresti (24 in carcere e 4 ai domiciliari) tra Roma (21), Caserta, Perugia, Pontecorvo e Colleferro, 30 perquisizioni e 14 appartamenti sequestrati.
Dal 2007 a oggi gli arresti sono stati ben 62: ”Sembrava che il fenomeno fosse in esaurimento – ha ammesso La Gala – e invece ci siamo resi conto che nelle aree ‘incriminatè i trans erano tornati numerosi: sono stati i colleghi del Nucleo investigativo dell’Eur a ricostruire nei dettagli come l’organizzazione si fosse ricompattata, perdendo in aggressività (la trans Monique, detta ”Pitbull”, era famosa per il bastone usato contro i trans che trasgredivano ai suoi ordini, ndr) e adottando un approccio almeno in apparenza più morbido”.

Subito sotto di loro, nella piramide organizzativa italiana, venivano i ”selettori”, incaricati di scegliere in Brasile i trans da portare in Italia; la ”segretaria”, che teneva tutta la contabilità dell’organizzazione (”per un giro d’affari che in qualche mese poteva sfiorare il milione di euro”); gli ”autisti”, tutti italiani traditori della loro terra, che per 10 euro a corsa portavano i trans sul luogo di lavoro; gli ”agenti immobiliari abusivi”, che cercavano gli appartamenti sfitti dove sistemare i trans e stipulavano contratti regolari intestati a prestanome italiani; gli ”albergatori atipici”, imprenditori improvvisati che, grazie alle liberalizzazioni di Bersani potevano aprire con semplicità l’attività di ”bed and breakfast”, nella quale celavano vere e proprie case d’appuntamento (in almeno un caso a conduzione familiare). Una volta in Italia, ”le vittime-complici del racket erano costrette a vivere in locali fatiscenti – ha sottolineato il colonnello – per lo più garage e scantinati, fino a sei nello stesso letto a castello. E oltre ai soldi del ‘riscatto’, dovevano pagare tra i 3mila e i 5mila euro di una tantum per la ‘tassa’ di utilizzo del suolo pubblico (le posizioni erano assegnate dal capo-area sulla base dell’anzianità di servizio, ndr); tra i 200 e i 250 euro per l’affitto settimanale; tra 200 e 300 euro per l’affitto giornaliero di camere di lusso; e persino tra i 200 e i 300 per la quota di adesione obbligatoria ad una ‘riffà che metteva in palio periodicamente fino a 8mila-10mla euro. Peccato che solo sulla carta potessero vincere tutti mentre il montepremi veniva assegnato agli stessi membri dell’organizzazione con estrazioni ‘pilotate”.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/08/news/tratta_di_trans_dal_sud_america_decine_di_arresti_in_tutta_italia-44093751/

In questa vicenda c’è tutto: gli immigrati sfruttatori e gli sfruttati-complici. Ci sono gli Italiani che svendono la loro terra e il benessere collettivo, in cambio di trenta denari.
Ci sono i Marrazzo che li frequentano e i Vendola che li accolgono. E ci sono le ambasciate, veri e propri covi del malaffare, che concedono visti d’ingresso con eccessiva “liberalità”.

“Razzismo”, immigrato litiga con due italiani e li aggredisce con un piede di porco

Viareggio – Avrebbe potuto degenerare la lite fra un cittadino tunisino e due italiani, padre e figlio a bordo di due auto che alla rotonda davanti l’’’Esselunga in via Aurelia, vicino alla stazione ferroviaria di Viareggio, che si è accesa per un problema di precedenza non data. Il tunisino, titolare di una ditta edile, per timore che i due potessero reagire nei suoi confronti è sceso dall’auto impugnando un “piede di porco”. Uno dei due “rivali”, indietreggiando, è caduto, riportando delle ferite ed è stato necessario il trasferimento all’ospedale Versilia.Sul posto è intervenuta una volante del commissariato di polizia di Viareggio per gli accertamenti di rito. Il tunisino è stato portato in Commissariato e rischia una denuncia per minaccia e lesioni personali. Sono in corso indagini da parte della polizia per ricostruire quanto accaduto.

http://www.versiliatoday.it/2012/09/30/scende-dallauto-brandendo-un-piede-di-porco-per-una-precedenza-non-data/

IMMIGRATO PICCHIATO NEL CHIAVARESE, AI DOMICILIARI DUE … – AGI – Agenzia Giornalistica Italia

IMMIGRATO PICCHIATO NEL CHIAVARESE, AI DOMICILIARI DUE
AGI – Agenzia Giornalistica Italia
Sono stati scarcerati i due italiani che avevano malmenato, mandandolo all'ospedale, un 34enne immigrato sospettato di aver messo a segno alcuni furti in Val Fontanabuona nel levante genovese. La notizia I due italiani si trovano agli arresti

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Zingari incitano sul web all’assassinio di Italiani

Ecco cosa pensano e dicono i “protetti” di Riccardi e dell’intera nomenclatura tecnico-politico-caritatevole, degli Italiani:

Siete tutti invitati a cliccare sul bottoncino sotto e segnalare all’Unar, inserendo il link seguente: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=393266210728651&set=a.392969017425037.95800.392913274097278&type=1&theater , questo “incitamento all’odio razziale contro gli Italiani”.
Non faranno nulla, ma avranno meno tempo per perseguitare chi difende la propria identità:

Italiani che resistono/2: scontri etnici ad Arenzano

Arenzano. “Ce l’hai una sigaretta?”, una banale domanda che ha scatenato in un attimo un’escalation di violenza fino a sfociare in maxi rissa, finita con sei arresti, tre denunce e una giovane medicata all’ospedale per uno schiaffo volante.
E’ successo questa notte ad Arenzano, fuori da uno dei locali simbolo della movida rivierasca. Una quarantina di persone, tra albanesi e italiani, impegnate a colpirsi a vicenda con violenti calci e pugni: questo lo scenario che verso le 4 e mezza del mattino si presentava sulla strada, di fronte a La Kasha.
A interrompere la maxi rissa, che nonostante non vi fosse la presenza di armi né cocci di bottiglia, da un momento all’altro poteva sfociare in tragedia, sono stati i carabinieri, allertati da un cittadino che aveva assistito alla scena. Sul posto sono intervenute tre pattuglie già in strada per il consueto controllo serale con l’etilometro. I militari hanno fermato e arrestato sei cittadini albanesi, tutti tra i 18 e i 23 anni, residenti regolarmente nel capoluogo ligure. Altri tre, di cui due genovesi di 20 e 21 anni, e un coetaneo albanese, sono stati invece denunciati a piede libero. Alcuni dei fermati risultavano già noti alle forze dell’ordine per piccoli precedenti penali.

Nel parapiglia una ragazza di ventanni è stata colpita al volto da uno schiaffo involontario. Trasportata all’ospedale Galliera ha riportato ferite guaribili in pochi giorni.

http://www.genova24.it/2012/07/arenzano-maxi-rissa-tra-giovanissimi-davanti-a-la-kasha-pugni-e-calci-per-una-sigaretta-sei-arresti-e-tre-denunce-36694/

Italiani che resistono: scontri etnici

ROMA – Una rissa fra Italiani e stranieri con conseguenze drammatiche. Uno straniero, forse un albanese, versa in gravi condizioni al policlinico Gemelli dopo essere stato colpito con una bottiglia da sconosciuti. Il ferito che non è stato ancora identificato (non ha documenti d’identità) presenta la frattura delle ossa nasali, craniche e tagli al capo. E’ grave, intubato in un letto del policlinico, anche se non rischia la vita.

Le indagini sono in corso. Intanto la polizia sta delineando meglio il contesto in cui è maturato il tentato omicidio. Il ferito è un uomo sulla quarantina. Tutto è accaduto davanti ad un bar di via di Boccea pochi minuti prima delle 5 del mattino quando, appunto, s’è verificata la rissa. Gli agenti del commissariato Aurelio hanno raccolto alcune testimonianze: giovani italiani sarebbero venuti alle mani con alcuni stranieri. In pochi minuti sono volati calci e pugni e anche le bottigliate che hanno lasciato sanguinante in strada lo straniero soccorso dal 118. Sempre da una prima ricostruzione del fatto alla base del violento corpo a corpo vi sarebbero motivi banali probabilmente amplificati dall’alcol. Non è escluso che gli investigatori risalgano agli autori del tentato omicidio.

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/boccea_rissa_tra_italiani_e_stranieri_grave_un_uomo/notizie/209748.shtml

Equipaggi multietnici: ammutinamento e sequestro

La vicenda del peschereccio `Farima II`sta ad esemplificare perfettamente la situazione in cui versa la societa’ multietnica. La sua intrinseca instabilita’.

Continuano le ricerche del Fatima II e del suo comandante, disperso al largo di Creta dopo che l’equipaggio, composto da Tunisini ed Egiziani, si e’ ammutinato e ha sequestrato il mezzo con il comandante della nave. Aggrediti e abbandonati i membri italiani alla deriva su due zattere di fortuna, nella quali sono stai recuperati, sono poi fuggiti.
Al momento della fuga gli Italiani hanno udito degli spari.

Fonte: televideo.it

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Grecia-ancora-nessuna-traccia-del-peschereccio-italiano-Fatima-II_313507963675.html

Dobbiamo aspettare che gli immigrati sequestrino la nave Italia, e ci abbandonino in alto mare?