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Detenuto maghrebino tenta suicidio: si rischia strage

“Un giovane detenuto di origine magrebina, del carcere di Rimini, sezione Cassiopea per detenuti tossicodipendenti, ha inalato il gas della bomboletta che aveva legittimamente per cucinare e riscaldare cibi e bevande. Solo grazie al pronto intervento dell’agente della polizia penitenziaria in servizio nel reparto l’uomo non è deceduto”. Che fortuna.

Lo riferisce Giovanni Battista Durante, segretario aggiunto Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria).

Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi. ”Il medico del carcere – aggiunge Durante -, intervenuto subito, ne ha disposto l’invio in ospedale. Nonostante il sollecito intervento ed i soccorsi il detenuto è entrato in coma e si trova tuttora ricoverato. Ciò dimostra ulteriormente come sia fondamentale ed insostituibile la presenza della polizia penitenziaria, ormai assolutamente insufficiente a gestire la sicurezza nei reparti, a causa della mancanza di assunzioni. Mancano circa 7000 unità a livello nazionale e circa 600 in Emilia Romagna. Nonostante ciò, a fronte degli oltre 1000 agenti che vanno in pensione ogni anno ne vengono assunti circa il 30 per cento. Quest’anno è stato bandito un concorso per meno di 200 agenti che dovrebbero essere distribuiti sul territorio nazionale. Inoltre, sarebbe opportuno vietare l’uso delle bombolette di gas, considerato che il cibo viene fornito dall’amministrazione”

http://www.altarimini.it/News59577-rimini-detenuto-magrebino-tenta-il-suicidio-con-bombola-di-gas.php

Parma, evasi due detenuti dal carcere: segano le sbarre e si calano con le lenzuola

I due albanesi hanno fatto perdere le proprie tracce. Venerdì il colloquio con i parenti. Posti di blocco della polizia per cercarli

Hanno segato le sbarre della cella e si sono calati con lenzuola i due detenuti albanesi, di circa una trentina d’anni, evasi dal carcere di via Burla a Parma. Lo ha riferito, dopo ulteriori accertamenti, il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante. I due sarebbero poi riusciti a raggiungere l’esterno della struttura penitenziaria. La fuga intorno alle 6,30 di sabato mattina. Potrebbero risalire invece alla serata di ieri, secondo informazioni ancora da confermare, i colloqui avuti dai due evasi con i familiari. La polizia penitenziaria e le altre forze di polizia li stanno cercando in tutta Italia e nella zona sono stati attivati numerosi posti di blocco. Uno dei due evasi avrebbe già in passato tentato l’evasione da un carcere del Nord Italia. I due evasi sono un uomo di 35 anni, in carcere per omicidio e un 29enne, accusato di rapina e reati legati alla droga. In un primo momento si era diffusa la notizia che i due fossero fuggiti durante i colloqui con i familiari.

I TAGLI – A rendere moto l’episodio il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante che commenta: «la scarsa attenzione che negli ultimi tempi si pone alla sicurezza delle carceri determina episodi di questo tipo». Il Sappe sottolinea «la continua riduzione del personale di polizia penitenziaria: al momento mancano 7.500 unità a livello nazionale (650 solo in Emilia-Romagna), nei prossimi due anni ne perderemo altre 2.000 a causa dei tagli alla spesa pubblica, considerato che potremo assumere solo il 35% circa di coloro che andranno in pensione». E, aggiunge Durante, anche «l’eccessivo sovraffollamento e la tendenza ad allentare le maglie della sicurezza fanno in modo che il carcere diventi sempre meno sicuro».

http://www.corriere.it/cronache/13_febbraio_02/parma-evasione_2c566512-6d1e-11e2-8cda-116f437864e3.shtml