Ucraino arrestato per rapina e spaccio

12-02-2013

PERUGIA – Casolari, edifici pubblici in disuso, vecchie rimesse agricole abbandonate. Non più abitate e spesso “dimenticate”, ma non da chi ha bisogno di un tetto sotto al quale trovare riparo senza la necessità di dover dare spiegazioni o mostrare documenti che magari non ha. Con
l’unica accortezza di non farsi scoprire. Ma, come spesso accade, i movimenti sospetti o gli incontrianomali che si fanno vicino casa, vengono notati e segnalati dai residenti che forniscono alle forze dell’ordine gli importanti input per le indagini. L’ultimo caso riguarda un casolare abbandonato non lontano dal cimitero di Casaglia, dove i carabinieri della stazione Fortebraccio, hanno trovato due cittadini stranieri e rinvenuto alcune dosi di eroina.
L’arresto dei due, entrambi tunisini clandestini, è il culmine di controlli intensificati nel territorio, mirati proprio a “bonificare” luoghi che potevano facilmente trasformarsi in bivacchi o potenziali “basi” per lo spaccio di droga, nelle zone degradate e ritenute più a rischio. Nel monitoriaggio mirato sono
rientrate anche le aree verdi cittadine e i parchi.
Seguendo le segnalazioni di alcuni cittadini, i militari sono arrivati a individuare un casolare che, avevano potuto appurare grazie a diversi giorni di appostamento, era punto di riferimento per alcuni cittadini stranieri. Punto di riferimento, presumibilmente, per traffici illeciti. La conferma è arrivata quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’edificio abbandonato e hanno trovato i due cittadini clandestini, di 31 e 22 anni, già conosciuti alle forze dell’ordine perché ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due sono stati trovati all’interno dell’edificio, dove di fatto vivevano.
A seguito di perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di due dosi di eroina, sequestrata, e di 4mila euro, ritenuti il
provento dell’attività illecita. Con loro anche 6 telefoni cellulari e materiale per il taglio e il confezionamento della droga. I cellulari,
come noto, sono a tutti gli effetti degli strumenti di lavoro per gli spacciatori. Dietro alle schede sim e ai corrispondenti numeri di
telefono si nascondono, spesso e volentieri, vere e proprie lotte. Perché un determinato numero può significare centinaia di clienti e
quindi soldi, anche se è ormai passato di mano, da un pusher -magari nel frattempo finito in carcere – all’altro.
Gli accertamenti nel casolare sono andati poi avanti con i cani anti droga della compagnia di Perugia della Guardia di finanza Si è
quindi proceduto alla perquisizione dell’intero casolare e dei luoghi antistanti. I controlli hanno dato esito negativo, seppur i cani –
riferiscono dalla compagnia di Perugia dell’Arma – segnalavano più punti, dove verosimilmente era stato conservato e nascosto lo stupefacente.

http://www.giornaledellumbria.it/article/article81345.html

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