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Senza lavoro, ma criminali col permesso di soggiorno: da gennaio “liberi tutti”

Un'altra sanatoria mascherata dal duo tragicomico

CONEGLIANO – Per due anni sono vissuti sulle spalle dei contribuenti in attesa che fosse loro riconosciuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari: per loro vitto e alloggio gratuiti in hotel o strutture della Caritas. Si tratta dei 128 profughi arrivati nel 2010 dalla Libia (anche se sono tutti di svariate altre nazionalità) dopo la scoppio della guerra.

A metà di loro è già stato riconosciuto il permesso di soggiorno, mentre per l’altra metà, cui in un primo momento la domanda era stata respinta, dovrebbe probabilmente essere concesso a breve, come auspicato dal Ministero.

Tanto che dal primo di gennaio saranno sospese le convenzioni con le strutture che li ospitano, in pratica vitto e alloggio per loro non saranno più garantiti dai contribuenti italiani (e ci volevano due anni?). Il problema è che ora questi cittadini, in regola col permesso di soggiorno, saranno a tutti gli effetti liberi di girare sul territorio italiano, ma non hanno uno straccio di lavoro: di che cosa vivranno? Dal loro arrivo hanno dato prova, o almeno parecchi tra loro l’hanno fatto, di non essere tanto inclini ad integrarsi e a cercarsi un lavoro onesto.

Sono stati svariati gli arresti e le denunce per i reati più vari, e ci sono stati pure continui disordini soprattutto nella zona di Conegliano, dove, in particolare per quanto riguarda l’Hotel Parè, si è parlato in più occasioni di un vero e proprio ghetto. Persino un prete della Caritas che si è speso per gli immigrati è stato più volte picchiato perché si era messo in mezzo, pur con l’intento di far loro del bene.

Dalla Questura di Treviso emerge particolare preoccupazione per quanto accadrà ora che non saranno più spesati dai contribuenti italiani: «Un problema di ordine pubblico, ma anche sociale», sottolinea un portavoce.

Ieri intanto è avvenuto l’ennesimo arresto. Un ghanese di 23 anni, tra l’altro uno di quelli a cui il permesso di soggiorno era stato riconosciuto al primo colpo, è stato fermato perché spacciava all’interno dell’Hotel Parè di Conegliano, dove viveva appunto spesato in tutto e per tutto.

Il giovane, Issacka Fusseini, era diventato il punto di riferimento di giovani e giovanissimi, stranieri ma pure italiani, che entravano ed uscivano dalla struttura per comprare marijuana a tutte le ore. Il commissariato di polizia di Conegliano ha documentato almeno duecento cessioni di stupefacente.

L’africano è finito in carcere, mentre la sua fidanzata, una connazionale di due anni più giovane, che spacciava insieme a lui, è stata denunciata a piede libero.

http://www.oggitreviso.it/senza-lavoro-ma-col-permesso-di-soggiorno-da-gennaio-%E2%80%9Cliberi%E2%80%9D-128-profughi-55504

Ora saranno “liberati” come animali selvaggi, avranno un permesso umanitario senza averne alcun diritto. Andranno ad aggiungersi ai loro connazionali criminali e aumenterà ogni genere di reato.

 

Immigrazione, chiedono soldi per rilasciare un permesso. Scattano … – gonews

Immigrazione, chiedono soldi per rilasciare un permesso. Scattano
gonews
Dopo l'arresto nei confronti dei due cingalesi il giudice ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora. Le indagini della gdf, si spiega in una nota, proseguono per ulteriori accertamenti sul fenomeno del 'caporalato' fra gli immigrati asiatici.

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Rimpatriato lo spacciatore con “permesso umanitario”

Perugia, 19 ott – Due immigrati scarcerati dalla Casa di Reclusione di Capanne sono stati rimpatriati dall’ufficio Immigrazione della Questura di Perugia

Il primo, giunto in Italia nel marzo del 2011 sbarcando a Lampedusa, beneficiando della Assistenza fornita dallo Stato ai profughi del Nord Africa, aveva ottenuto, nel campo rifugiati di Manduria (Ta), un permesso di soggiorno per motivi umanitari. In ottobre era stato rintracciato in un casolare occupato abusivamente ma, essendo provvisto di permesso di soggiorno, in quella circostanza non era stato possibile provvedere al suo allontanamento da Perugia
Si tratta di un tunisino, H.M., di 30 anni, noto alle cronache cittadine perche’ arrestato due volte nel novembre scorso dalla Squadra Mobile per spaccio di stupefacenti nel centro storico. .
Durante il periodo di detenzione, l’Ufficio Immigrazione ha ottenuto dalla Questura di Taranto la revoca del permesso di soggiorno e l’identificazione esatta dalle autorita’ Consolari Tunisine. Nei prossimi giorni sara’ accompagnato nel suo paese.
Stessa sorte per una detenuta venezuelana, R.O., di 40 anni, arrestata nel febbraio 2010 al suo arrivo in Italia dalla Polizia di Frontiera di Roma Fiumicino, per traffico internazionale di esseri umani. La condanna e’ stata espiata nel Carcere di Perugia. La donna e’ gia’ stata ”scortata” all’Aeroporto di Roma Fiumicino ove e’ stata imbarcata su un volo in partenza per il Venezuela.

http://www.asca.it/newsregioni-Umbria__Questura_Perugia__rimpatriati_due_immigrati_irregolari-1209096-.html

La compra per 5mila euro per ottenere il permesso di soggiorno

Gli schiavisti ringraziano le folli sentenze della Corte Costituzionale

Genova. Una 23 enne romena è stata rapinata per strada, ma non è solo questa la fortunata storia della giovane, che ha raccontato le sue vicissitudini alla volante intervenuta in suo soccorso.
La ragazza, che stata rapinata della borsa contenente la somma di 460 euro, ha indicato come suo aggressore un ragazzo marocchino di 36 anni, con cui lo scorso anno si era sposata in Comune. La donna ha raccontato di essere arrivata in Italia nel 2011 seguendo un amico che, con la promessa di un lavoro, l’aveva invece costretta alla prostituzione.
Il marocchino che l’avrebbe rapinata per strada, l’aveva riscattata pagando 5 mila euro e lei aveva acconsentito a sposarlo, per permettergli di ottenere un permesso di soggiorno. Tuttavia non hanno mai convissuto e in un anno di matrimonio si sono visti pochissime volte.

La donna è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera, dove è stata medicata con una prognosi di 6 giorni.

http://www.genova24.it/2012/10/genova-laveva-%E2%80%9Cpagata%E2%80%9D-5-mila-euro-e-poi-sposata-donna-aggredita-e-rapinata-per-strada-dallex-marito-40516/

Spieghiamo perché accade questo: grazie alla sentenza della Consulta – covo di parrucconi non eletti e pagati a peso d’oro – che ha reso nulla la legge Maroni che rendeva obbligatorio il permesso di soggiorno per sposarsi. La legge evitava appunto, che extracomunitari comprassero donne comunitarie – come sono purtroppo i Romeni – e acquisire così, grazie alle imposizioni della Ue, il permessino. Insomma, lo schiavismo del duemila ha il marchio di giudici criminali.

Arrestato un cittadino albanese senza di permesso di soggiorno e..


ANSA.it

Arrestato un cittadino albanese senza di permesso di soggiorno e
Il Quotidiano
Arrestato un cittadino albanese senza di permesso di soggiorno e dedito al traffico di stupefacenti. San Benedetto del Tronto | L'uomo, classe '85, viveva in Italia per sfuggire alla cattura per reati commessi nel suo paese d'origine e dovrà scontare 5
Droga, arrestato latitante albaneseANSA.it
Cupra Marittima, pericoloso trafficante di droga scovato in un pubIl Resto del Carlino
Arrestato a Cupra Marittima trafficante di droga ricercato a livello Ascolinotizie.it (Blog)
Cronache Maceratesi –L’indiscreto
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Stupratori col permesso di soggiorno

Un tunisino ricercato in Francia per stupro e’ stato arrestato a Palermo da agenti della Polizia di frontiera marittima. Il nordafricano Bassem Rezgui, 26 anni, era colpito da un mandato d’arresto europeo, emesso il 16 ottobre 2010 dall’autorita’ giudiziaria francese che lo accusa di una violenza sessuale consumata il 10 ottobre dello stesso anno ad Aix-en-Provence.

Il tunisino e’ stato intercettato nel corso di controllo sui passeggeri in arrivo a Palermo con il traghetto da Tunisi. Nel 2009 Rezgui aveva ottenuto un permesso di soggiorno dalla Questura di Ragusa.

http://www.campanianotizie.com/cronaca/italia/31070-violenza-preso-a-palermo-tunisino-ricercato-in-francia.html

Arrestato all’ufficio immigrazione: comprò un permesso falso – ParmaToday


ParmaToday

Arrestato all'ufficio immigrazione: comprò un permesso falso
ParmaToday
Mentre cercava di regolarizzare la propria posizione, un cittadino ganese è stato fermato allo sportello dell'ufficio immigrazione in esecuzione dell'ordine d'arresto emesso dalla Procura di Padova per uso e possesso di atto falso. I fatti risalgono al

Sciacalli digitali: il sito stranieriinitalia.it

“Un permesso di soggiorno a chi ha un lavoro, una montagna di soldi da impiegare nelle zone colpite dal terremoto”. Ecco la proposta del portale dell’immigrazione, “Stranieri In Italia”.

Sciacalli digitali.
Esistono poche altre definizioni che si possano adattare ad esternazioni del genere,  che fingendo un interesse solidale, nascondono invece, l’interesse personale di chi gestisce quei siti e che raccoglie denaro dall’immigrazione.
La disoccupazione dilaga, e certamente il terremoto le darà un’ulteriore spinta, gli immigrati senza lavoro aumentano quotidianamente andando a rendere ancora più difficoltosa la ricerca di un impiego momentaneo per i “nostri disoccupati”, e l’idea bizzarra di questi onnivori dell’immigrazione è “nuovi immigrati”. Perché, secondo loro, pagando il permesso finanzierebbero la “ricostruzione”. Lasciamo perdere, l’ignoranza economica di tali mentecatti è un pozzo senza fondo nel quale non batte mai il sole.
Qualcuno ancora crede, nella sua follia xenofila, che gli immigrati siano economicamente un “vantaggio”? Lo sono per queste associazioni che non vedono l’ora di poter fagocitare denaro fornendo “tutela” legale nella richiesta di permessi di soggiorno.

Pensare che esistano menti talmente degradate da poter concepire idiozie simili, è deprimente. Ma ci fa anche comprendere cosa spinga realmente queste associazionei a delinquere di stampo xenofilo.