Category: EVIDENZA

ABUSIVO MINACCIA DONNA: “O COMPRI O TI UCCIDO”, LEI LO FOTOGRAFA – FOTO

irenze, 22 giugno 2015 – E’ possibile che una guida turistica abbia paura ad andare a lavorare? Sì, se i suoi itinerari sono nel centro storico di Firenze. Purtroppo il degrado non è fatto solo di muri imbrattati e di buche sull’asfalto. Ma anche di un esercito di venditori abusivi posizionati in ogni strada, a volte talmente insistenti da sfociare nella violenza.

E’ accaduto proprio questo sabato mattina in via Ricasoli, nei pressi della Galleria dell’Accademia, dove una guida turistica che accompagnava un gruppo è stata aggredita da un venditore di stampe. Il motivo? L’accusava di essere stata lei a dire allo straniero di non comprare il poster.

«All’uscita del museo mi incamminavo con i miei clienti, la madre settantenne e i due figli di circa 50 anni, canadesi, verso il Duomo – racconta M.L. – La donna si era fermata a guardare quelle stampe che ormai tappezzano tutta la città, vendute illegalmente dai venditori immigrati. Io procedevo avanti con uno dei figli mentre l’altro era rimasto indietro con la madre. Al momento della contrattazione la signora non era più interessata e ha continuato a camminare. Il venditore non ne voleva sentire di perdere la vendita ed ha incominciato a seguire la signora e il figlio insistendo perché comprassero. Il venditore non si è fermato davanti a niente, nonostante il figlio continuasse a ripetere “no”. I due ci hanno raggiunto e abbiamo continuato a camminare per via Ricasoli, e si lamentavano della insistenza del marocchino. Ormai queste sono scene ordinarie davanti all’Accademia, dove manca un qualsiasi tipo di controllo giornaliero».

ABUSIVOMAGREBINO

PURTROPPO I GIORNALI HANNO ‘OFFUSCATO’ VIGLIACCAMENTE IL VOLTO DEL DELINQUENTE

Ma il venditore magrebino non è arreso, ha raggiunto il gruppo e prendendo la guida alle spalle ha incominciato ad urlare ed insultarla con tutti i titoli, dicendo che era stata lei a dire ai clienti di non comprare. Agli insulti hanno fatto seguitole minacce di morte, con l’avvertimento che l’avrebbe seguita fin sotto casa: «Continuava dicendomi di guardarmi le spalle che mi avrebbe seguito e ammazzato – prosegue la donna –. Io ho reagito scattandogli una foto, al che ha cercato di prendermi a pedate e strapparmi il cellulare dalle mani. Fortunatamente sono riuscita a schivarlo ed è intervenuto un passante che lo ha allontanato».

La giovane professionista, spaventata per l’accaduto e preoccupata perché incinta, è dovuta ricorrere all’aiuto della Misericordia di piazza Duomo che l’ha portata a Careggi per gli accertamenti, poiché dallo spavento sono sopraggiunte delle contrazioni.

«Queste sono le violenze che noi guide subiamo ogni giorno – racconta M.L. –, alla luce del sole, con nessun aiuto da parte dello Stato, del Comune e delle forze dell’ordine. Come posso tornare a lavorare domani per le strade di Firenze con la paura di essere seguita e picchiata, oppure peggio?

Cosa dobbiamo fare per essere tutelate? Dobbiamo aspettare finché non capiti davvero una disgrazia? Vi sembra giusto e umano dover aver paura di andare a lavorare per le strade di Firenze? Io lavoro spesso anche a Siena e vi assicuro che non è così, le strade non sono piene di abusivi che aggrediscono turisti e guide turistiche».

http://www.lanazione.it/firenze/guida-magrebino-minacce-aggressione-1.1081375

Bande Rom a caccia di turisti: 8 minorenni arrestati in poche ore

Sono bastate poche ore per fermare ben tre bande di rom intente a svaligiare case e rapinare turisti.

E chissà quanti altri, in altre zone di Roma, erano al “lavoro” nello stesso momento in cui 8 ragazzini rom sono stati arrestati.

In via Bobbio i carabinieri del comando di piazza Venezia hanno arrestato un nomade di 17 anni che, per mettere a segno i suoi colpi, si faceva aiutare da due bambini di 14 e 8 anni, tutti residenti nello stesso campo di Tor Bella Monaca. Sono stati bloccati con gli arnesi da scasso in mano mentre stavano cercando di entrare in un appartamento. Una scena già vista centinaia di volte, a Roma e non solo. I tre minorenni sono stati accompagnati in una struttura di accoglienza del comune di Roma. A breve, probabilmente, torneranno a fare quello che stavano facendo.

Ma la giornata delle forze dell’ordine nell’ambito di un’operazione contro i furti ha visto scattare le manette intorno ai polsi di altri rom minorenni. Tre ragazze di età compresa tra i 10 e i 13 anni, infatti, sono state sorprese alla fermata Termini della metropolitana subito dopo aver rapinato una turista cinese di 23 anni. Le due nomadi vivono nel campo di Castel Romano.

Non basta. Poco dopo, infatti, nei pressi di Campo dei Fiori, i carabinieri della stazione di piazza Farnese si sono accorti che due rom di 12 e 13 anni, entrambi sono accampati nel campo nomadi di via del Salone, stavano forzando le porte di un appartamento.

In poche ore, 8 arresti. Tutti minorenni. Tanti, troppi, per dire che a Roma è tutto sotto controllo.

Svuotacarceri: Bloccano ladro ma non possono arrestarlo

Bloccato in via Magenta dopo aver cercato di forzare le porte di un condominio

Il ladro tenta di forzare le porte degli appartamenti di un condominio di via Magenta. Sorpreso dai residenti, è stato denunciato dalla polizia. Gli agenti lo hanno raggiunto, bloccato, ma non hanno potuto arrestarlo.

L’uomo, un cittadino rumeno, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di tentato furto aggravato. Nel pomeriggio di ieri (venerdì 19 giugno) è stato notato

Nel pomeriggio di ieri un equipaggio della polizia è intervenuto in un condominio di via Magenta dopo la segnalazione della presenza di una persona sospetta. Una residente ha raccontato agli agenti della volante che, poco prima, un uomo aveva tentato di entrare in alcuni appartamenti cercando di forzare le porte d’ingresso. Porte blindate, che hanno resistito al tentativo di assalto.

Il ladro, che aveva un difetto a una gamba, è stato intercettato poco lontano e identificato quale l’autore dei tentati furti dai residenti. Gli agenti lo hanno portato in Questura dove lo hanno potuto soltanto denunciare a piede libero.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/como-il-ladro-fallisce-il-colpola-polizia-non-lo-puo-arrestare_1127181_11/

Parcheggiano vicino ‘nomadi’: in dieci assaltano coppietta, ragazza trascinata per i capelli e picchiata

Hanno trascinato la mia ragazza a terra. Le hanno strappato i capelli. Poi l’hanno presa a schiaffi”.

Due ragazzi di 21 e 18 anni sono stati aggrediti a Rosolina Mare da una decina di persone. Solo un anziano, davanti ai passanti ha tentato di difendere la coppia da una furia così assurda. È il 21enne, di Rosolina, a raccontare l’accaduto.

“Eravamo andati a cena al ristorante per festeggiare il compleanno di mio padre – dice -. Appena finito sono andato a fare un giro in auto con la mia ragazza. Siamo passati davanti al Mivida, un locale ora chiuso, e nel posteggio abbiamo visto auto, roulotte e tante persone. Credo fossero Rom. Uno, alto e magro, ci ha guardato male, in quattro poi sono corsi per bloccare l’auto. Li ho evitati e sono scappato, prendendo la strada a fianco della pineta che porta a Rosolina”. Ma non è finita. “Sono subito partite due auto, piene di gente – prosegue il 21enne -. Una doveva essere un’Opel Astra, un’altra era una station wagon grigia. Questa mi ha superato e ha cercato di tagliarmi e bloccare la strada. Però sono riuscito a imboccare la seconda rotonda e arrivare a Rosolina Mare ma loro mi hanno seguito ancora: mi sono fermato, ho abbassato il finestrino e…”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rovigo-coppia-pestata-dai-rom-racconto-choc-calci-e-pugni-1143062.html

“Come ti chiami?”: Preso straniero con 36 alias e 10 anni da scontare

«Ma tu come ti chiami veramente?», «Dipende…».La volante era intervenuta nel Quartiere Primo Maggio dopo una segnalazione di disturbo alla quiete pubblica. Dovevano semplicemente invitare il proprietario dell’abitazione a abbassare il volume della musica, alla fine si sono ritrovati a giocare a «Indovina chi?» con uno straniero senza documenti ma con ben 36 alias diversi e nessuna voglia di finire in manette.
Senza documenti, l’uomo ha inizialmente dichiarato di essere cittadino serbo. Trattandosi di un extracomunitario, l’uomo è stato accompagnato in Questura per essere fotosegnalato e, sorpresa, l’esito della ricerca lascia sbigottiti gli inquirenti. L’uomo risulta già foto-segnalato con 36 alias, vale a dire che l’uomo ha fornito a ogni fermo un diverso nominativo. In Questura capiscono che la notte sarà lunga. Qualcuno, forse per risparmiare tempo e stringere i tempi dell’imbarazzante verifica, azzarda e chiede all’uomo: «Ma tu come ti chiami?». Lui, beffardo ma non troppo: «Dipende…».
Gli inquirenti compongono il mosaico: l’uomo ha 25 imputazioni per reati contro il patrimonio, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, colpi in appartamenti. Sorpresa numero due: a carico di uno dei 36 nomi forniti (di un cittadino croato) risulta un ordine di carcerazione cumulato pari a 10 anni e 6 mesi di reclusione emesso dall’Autorità Giudiziaria di Verona.
L’uomo (A quanto pare Croato, salvo altri colpi di scena della grottesca vicenda) è stato quindi condotto nel carcere di Canton Mombello e, curiosamente, si è mostrato sorpreso del «conto» della giustizia. Agli agenti che lo accompagnavano avrebbe chiesto candidamente:«Ma davvero devo fare tutti questi anni?». Si.

http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/15_giugno_19/ma-tu-come-ti-chiami-dipende-preso-straniero-36-alias-25-imputazioni-10-anni-scontare-8c2ec3dc-167a-11e5-9531-d169a57fe795.shtml

Africani ubriachi pestano capotreno e passeggero

Due nordafricani ubriachi hanno aggredito una capotreno e picchiato un passeggero del treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. L’aggressione è avvenuta nei pressi della stazione di Treviglio, nella Bergamasca: i due extracomunitari hanno strattonato la capotreno, minacciandola anche con un cacciavite. A quel punto è intervenuto un passeggero che è stato malmenato. I due sono poi fuggiti dopo aver tirato il freno d’emergenza.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/bergamo-nordafricani-ubriachi-picchiano-capotreno-e-passeggero_2117772-201502a.shtml

Firenze: africana morde al braccio un poliziotto

Ieri sera la polizia a Santa Maria Novella ha arrestato una cittadina del Togo per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. La 42enne, sorpresa intorno alle 23.00 a bordo di un treno Intercity proveniente da Milano e diretto a Terni, pretendeva di viaggiare gratuitamente con una tessera sanitaria di un’altra persona.

Durante l’intervento degli agenti della polfer, ha iniziato a dare in escandescenze brandendo un ombrello come una spada per tenerli a distanza, scatenando paura e sgomento tra i passeggeri, per poi scagliarsi contro gli operatori mordendone uno ad un braccio.

L’intervento di polizia, che sembrava giunto al termine, è poi continuato al pronto soccorso dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove la 42enne, in stato di agitazione, si è avventata contro un medico torcendogli un dito della mano e procurandogli a sua volta la lesione. Questa mattina il processo per direttissima in Tribunale a Firenze.“

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Botte tra profughi e lancio di piatti per partita a carte

SOSPIROLO. Botte tra profughi: un pugno sul naso all’uno e un piatto in faccia all’altro. Il primo episodio durante una partita a carte e il secondo il giorno dopo, all’ora di pranzo. Tutto in un albergo ristorante di Rosolin di Sospirolo, che quattro anni fa era gestito da una famiglia di brasiliani e aveva una convenzione con la prefettura per l’ospitalità dei migranti.

Il 28 novembre 2011 scoppia improvvisamente un litigio, mentre i due stanno ingannando il tempo, che non passa mai, con un gioco di carte. Nessuno è in grado di dire né a cosa stessero giocando né il motivo del diverbio, fatto sta che il più anziano Hassan sferra un pugno al più giovane Idriss, rompendogli il setto nasale. L’uomo sanguina, il figlio del gestore chiama il 113 della questura. La pattuglia di servizio arriva velocemente, anche per evitare che la situazione degeneri. L’ambulanza accompagnerà Idriss al pronto soccorso dell’ospedale San Martino, dove i medici gli diagnosticheranno la rottura delle ossa del naso per una prognosi totale di una trentina di giorni.

La vendetta scatterà puntuale: il giorno dopo sono tutti a tavola, quando la vittima della prima aggressione spacca un piatto e lo tira all’imputato, colpendolo alla fronte e provocandogli una ferita lacero-contusa. L’altra differenza è che il primo ferito ha presentato una querela, mentre il secondo non l’ha fatto e si ritrova nel ruolo di imputato per lesioni personali. Il giudice Domenico Riposati e il pubblico ministero Paolo Sartorello hanno ascoltato padre e figlio che gestivano il locale ed è stato il secondo a chiarire maggiormente la vicenda, essendo stato presente. Detto che l’imputato aveva ammesso di aver fatto partire un diretto al naso, Sartorello ha chiesto una condanna a sei mesi di reclusione. La difesa Elisabetta Bolzan (in sostituzione di Luciano Licini) ha ritenuto le deposizioni insufficienti a dimostrare qualsiasi reato, puntando di conseguenza sull’assoluzione per non aver commesso il fatto o perché non costituisce reato o ancora perché il fatto non sussiste. In subordine il minimo della pena.
Il giudice Riposati ha dimezzato la pena richiesta dall’accusa, arrivando a tre mesi, ma con la sospensione condizionale.

http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/06/19/news/botte-tra-profughi-che-giocano-a-carte-al-tavolo-dell-albergo-1.11638066

Immigrati che gestiscono hotel e li usano per fare arrivare altri immigrati. Come si chiama?

Ospitano immigrato: stupra la figlia di 7 anni

FIRENZE, 18 GIU – Ha violentato la figlia di sette anni della coppia con cui condivideva l’appartamento, a Firenze. Per questo un quarantenne, peruviano, è stato condannato a tre anni di reclusione, con rito abbreviato. Le indagini sono iniziate quando la bambina raccontò ai genitori che l’uomo era entrato nella sua camera e aveva cercato di spogliarla. Poi emerse che, in precedenza, l’uomo l’aveva molestata: in un’occasione l’aveva chiusa in camera, spogliata e violentata.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Italia/1212807_abusa_di_figlia_coinquilini_condannato/

Profughi si accoltellano davanti asilo nido – FOTO

Attimi di tensione, ieri sera, in via Rocco Meaglia a Rivarolo Canavese, vicino all’asilo nido comunale, dove due ragazzi provenienti dall’Africa, attualmente ospiti dell’hotel Europa, si sono picchiati sul marciapiede. I due, intorno alle 21, stavano tornando dal parco del castello Malgrà quando hanno iniziato a discutere furiosamente. In pochi istanti sono passati dalle parole ai fatti dandosele di santa ragione.

profughicanavese

Alcuni residenti della zona, richiamati dalle urla provenienti dalla strada, hanno assistito parzialmente alla scena e hanno chiamato il 118. Sul posto è prontamente intervenuta un’ambulanza del soccorso che ha trasportato i due ragazzi all’ospedale di Ivrea con contusioni e ferite di vario genere.

Del caso se ne stanno occupando i carabinieri di Rivarolo che stanno anche cercando di ricostruire la dinamica dell’aggressione. Al momento, dall’ospedale di Ivrea, i medici escludono che i due giovani possano aver riportato ferite da arma da taglio, contrariamente alle voci circolate subito dopo la lite. Restano anche da chiarire i motivi che hanno portato i due giovani a scontrarsi in mezzo alla strada.

http://www.quotidianocanavese.it/cronaca/rivarolo-lite-in-strada-due-profughi-in-ospedale-foto-4627