Category: EVIDENZA

Svuotacarceri: Bloccano ladro ma non possono arrestarlo

Bloccato in via Magenta dopo aver cercato di forzare le porte di un condominio

Il ladro tenta di forzare le porte degli appartamenti di un condominio di via Magenta. Sorpreso dai residenti, è stato denunciato dalla polizia. Gli agenti lo hanno raggiunto, bloccato, ma non hanno potuto arrestarlo.

L’uomo, un cittadino rumeno, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di tentato furto aggravato. Nel pomeriggio di ieri (venerdì 19 giugno) è stato notato

Nel pomeriggio di ieri un equipaggio della polizia è intervenuto in un condominio di via Magenta dopo la segnalazione della presenza di una persona sospetta. Una residente ha raccontato agli agenti della volante che, poco prima, un uomo aveva tentato di entrare in alcuni appartamenti cercando di forzare le porte d’ingresso. Porte blindate, che hanno resistito al tentativo di assalto.

Il ladro, che aveva un difetto a una gamba, è stato intercettato poco lontano e identificato quale l’autore dei tentati furti dai residenti. Gli agenti lo hanno portato in Questura dove lo hanno potuto soltanto denunciare a piede libero.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/como-il-ladro-fallisce-il-colpola-polizia-non-lo-puo-arrestare_1127181_11/

Parcheggiano vicino ‘nomadi’: in dieci assaltano coppietta, ragazza trascinata per i capelli e picchiata

Hanno trascinato la mia ragazza a terra. Le hanno strappato i capelli. Poi l’hanno presa a schiaffi”.

Due ragazzi di 21 e 18 anni sono stati aggrediti a Rosolina Mare da una decina di persone. Solo un anziano, davanti ai passanti ha tentato di difendere la coppia da una furia così assurda. È il 21enne, di Rosolina, a raccontare l’accaduto.

“Eravamo andati a cena al ristorante per festeggiare il compleanno di mio padre – dice -. Appena finito sono andato a fare un giro in auto con la mia ragazza. Siamo passati davanti al Mivida, un locale ora chiuso, e nel posteggio abbiamo visto auto, roulotte e tante persone. Credo fossero Rom. Uno, alto e magro, ci ha guardato male, in quattro poi sono corsi per bloccare l’auto. Li ho evitati e sono scappato, prendendo la strada a fianco della pineta che porta a Rosolina”. Ma non è finita. “Sono subito partite due auto, piene di gente – prosegue il 21enne -. Una doveva essere un’Opel Astra, un’altra era una station wagon grigia. Questa mi ha superato e ha cercato di tagliarmi e bloccare la strada. Però sono riuscito a imboccare la seconda rotonda e arrivare a Rosolina Mare ma loro mi hanno seguito ancora: mi sono fermato, ho abbassato il finestrino e…”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rovigo-coppia-pestata-dai-rom-racconto-choc-calci-e-pugni-1143062.html

“Come ti chiami?”: Preso straniero con 36 alias e 10 anni da scontare

«Ma tu come ti chiami veramente?», «Dipende…».La volante era intervenuta nel Quartiere Primo Maggio dopo una segnalazione di disturbo alla quiete pubblica. Dovevano semplicemente invitare il proprietario dell’abitazione a abbassare il volume della musica, alla fine si sono ritrovati a giocare a «Indovina chi?» con uno straniero senza documenti ma con ben 36 alias diversi e nessuna voglia di finire in manette.
Senza documenti, l’uomo ha inizialmente dichiarato di essere cittadino serbo. Trattandosi di un extracomunitario, l’uomo è stato accompagnato in Questura per essere fotosegnalato e, sorpresa, l’esito della ricerca lascia sbigottiti gli inquirenti. L’uomo risulta già foto-segnalato con 36 alias, vale a dire che l’uomo ha fornito a ogni fermo un diverso nominativo. In Questura capiscono che la notte sarà lunga. Qualcuno, forse per risparmiare tempo e stringere i tempi dell’imbarazzante verifica, azzarda e chiede all’uomo: «Ma tu come ti chiami?». Lui, beffardo ma non troppo: «Dipende…».
Gli inquirenti compongono il mosaico: l’uomo ha 25 imputazioni per reati contro il patrimonio, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, colpi in appartamenti. Sorpresa numero due: a carico di uno dei 36 nomi forniti (di un cittadino croato) risulta un ordine di carcerazione cumulato pari a 10 anni e 6 mesi di reclusione emesso dall’Autorità Giudiziaria di Verona.
L’uomo (A quanto pare Croato, salvo altri colpi di scena della grottesca vicenda) è stato quindi condotto nel carcere di Canton Mombello e, curiosamente, si è mostrato sorpreso del «conto» della giustizia. Agli agenti che lo accompagnavano avrebbe chiesto candidamente:«Ma davvero devo fare tutti questi anni?». Si.

http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/15_giugno_19/ma-tu-come-ti-chiami-dipende-preso-straniero-36-alias-25-imputazioni-10-anni-scontare-8c2ec3dc-167a-11e5-9531-d169a57fe795.shtml

Africani ubriachi pestano capotreno e passeggero

Due nordafricani ubriachi hanno aggredito una capotreno e picchiato un passeggero del treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. L’aggressione è avvenuta nei pressi della stazione di Treviglio, nella Bergamasca: i due extracomunitari hanno strattonato la capotreno, minacciandola anche con un cacciavite. A quel punto è intervenuto un passeggero che è stato malmenato. I due sono poi fuggiti dopo aver tirato il freno d’emergenza.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/bergamo-nordafricani-ubriachi-picchiano-capotreno-e-passeggero_2117772-201502a.shtml

Firenze: africana morde al braccio un poliziotto

Ieri sera la polizia a Santa Maria Novella ha arrestato una cittadina del Togo per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. La 42enne, sorpresa intorno alle 23.00 a bordo di un treno Intercity proveniente da Milano e diretto a Terni, pretendeva di viaggiare gratuitamente con una tessera sanitaria di un’altra persona.

Durante l’intervento degli agenti della polfer, ha iniziato a dare in escandescenze brandendo un ombrello come una spada per tenerli a distanza, scatenando paura e sgomento tra i passeggeri, per poi scagliarsi contro gli operatori mordendone uno ad un braccio.

L’intervento di polizia, che sembrava giunto al termine, è poi continuato al pronto soccorso dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove la 42enne, in stato di agitazione, si è avventata contro un medico torcendogli un dito della mano e procurandogli a sua volta la lesione. Questa mattina il processo per direttissima in Tribunale a Firenze.“

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Botte tra profughi e lancio di piatti per partita a carte

SOSPIROLO. Botte tra profughi: un pugno sul naso all’uno e un piatto in faccia all’altro. Il primo episodio durante una partita a carte e il secondo il giorno dopo, all’ora di pranzo. Tutto in un albergo ristorante di Rosolin di Sospirolo, che quattro anni fa era gestito da una famiglia di brasiliani e aveva una convenzione con la prefettura per l’ospitalità dei migranti.

Il 28 novembre 2011 scoppia improvvisamente un litigio, mentre i due stanno ingannando il tempo, che non passa mai, con un gioco di carte. Nessuno è in grado di dire né a cosa stessero giocando né il motivo del diverbio, fatto sta che il più anziano Hassan sferra un pugno al più giovane Idriss, rompendogli il setto nasale. L’uomo sanguina, il figlio del gestore chiama il 113 della questura. La pattuglia di servizio arriva velocemente, anche per evitare che la situazione degeneri. L’ambulanza accompagnerà Idriss al pronto soccorso dell’ospedale San Martino, dove i medici gli diagnosticheranno la rottura delle ossa del naso per una prognosi totale di una trentina di giorni.

La vendetta scatterà puntuale: il giorno dopo sono tutti a tavola, quando la vittima della prima aggressione spacca un piatto e lo tira all’imputato, colpendolo alla fronte e provocandogli una ferita lacero-contusa. L’altra differenza è che il primo ferito ha presentato una querela, mentre il secondo non l’ha fatto e si ritrova nel ruolo di imputato per lesioni personali. Il giudice Domenico Riposati e il pubblico ministero Paolo Sartorello hanno ascoltato padre e figlio che gestivano il locale ed è stato il secondo a chiarire maggiormente la vicenda, essendo stato presente. Detto che l’imputato aveva ammesso di aver fatto partire un diretto al naso, Sartorello ha chiesto una condanna a sei mesi di reclusione. La difesa Elisabetta Bolzan (in sostituzione di Luciano Licini) ha ritenuto le deposizioni insufficienti a dimostrare qualsiasi reato, puntando di conseguenza sull’assoluzione per non aver commesso il fatto o perché non costituisce reato o ancora perché il fatto non sussiste. In subordine il minimo della pena.
Il giudice Riposati ha dimezzato la pena richiesta dall’accusa, arrivando a tre mesi, ma con la sospensione condizionale.

http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/06/19/news/botte-tra-profughi-che-giocano-a-carte-al-tavolo-dell-albergo-1.11638066

Immigrati che gestiscono hotel e li usano per fare arrivare altri immigrati. Come si chiama?

Ospitano immigrato: stupra la figlia di 7 anni

FIRENZE, 18 GIU – Ha violentato la figlia di sette anni della coppia con cui condivideva l’appartamento, a Firenze. Per questo un quarantenne, peruviano, è stato condannato a tre anni di reclusione, con rito abbreviato. Le indagini sono iniziate quando la bambina raccontò ai genitori che l’uomo era entrato nella sua camera e aveva cercato di spogliarla. Poi emerse che, in precedenza, l’uomo l’aveva molestata: in un’occasione l’aveva chiusa in camera, spogliata e violentata.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Italia/1212807_abusa_di_figlia_coinquilini_condannato/

Profughi si accoltellano davanti asilo nido – FOTO

Attimi di tensione, ieri sera, in via Rocco Meaglia a Rivarolo Canavese, vicino all’asilo nido comunale, dove due ragazzi provenienti dall’Africa, attualmente ospiti dell’hotel Europa, si sono picchiati sul marciapiede. I due, intorno alle 21, stavano tornando dal parco del castello Malgrà quando hanno iniziato a discutere furiosamente. In pochi istanti sono passati dalle parole ai fatti dandosele di santa ragione.

profughicanavese

Alcuni residenti della zona, richiamati dalle urla provenienti dalla strada, hanno assistito parzialmente alla scena e hanno chiamato il 118. Sul posto è prontamente intervenuta un’ambulanza del soccorso che ha trasportato i due ragazzi all’ospedale di Ivrea con contusioni e ferite di vario genere.

Del caso se ne stanno occupando i carabinieri di Rivarolo che stanno anche cercando di ricostruire la dinamica dell’aggressione. Al momento, dall’ospedale di Ivrea, i medici escludono che i due giovani possano aver riportato ferite da arma da taglio, contrariamente alle voci circolate subito dopo la lite. Restano anche da chiarire i motivi che hanno portato i due giovani a scontrarsi in mezzo alla strada.

http://www.quotidianocanavese.it/cronaca/rivarolo-lite-in-strada-due-profughi-in-ospedale-foto-4627

Indiano uccide ragazzo italiano per ‘musica alta’: condanna lieve

(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Infastidito dalla musica troppo alta scese dalla sua roulotte e colpì mortalmente Carlo Macro, romano di 33 anni, in pieno petto con un cacciavite di 30 centimetri, forandogli un polmone. Accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, l’indiano Joseph White Klifford, 58 anni, è stato condannato oggi a 14 anni di reclusione dalla prima corte di assise di Roma.

http://www.ansa.it/lazio/notizie/2015/06/17/uccise-per-musica-troppo-alta-14-anni_3ce8dfdf-edc0-4891-a3f8-f52b9111d3c2.html

La vita di un italiano vale 14 anni…

“Ho il bancomat in Senegal”: non paga e aggredisce

Un senegalese di 26 anni è stato denunciato questa mattina dalla polizia per lesioni aggravate, in seguito ad una lite scaturita in via Torricella.

L’origine della lite, iniziata ieri sera, sarebbe da ricercare nel mancato pagamento di 100 euro, da parte dell’uomo, per la manutenzione alla sua auto effettuata da un piacentino 55enne residente nella via. L’uomo si sarebbe giustificato con in fatto che il suo bancomat è in Senegal, e quindi non aveva potuto prelevare i contanti necessari.

Questa mattina il senegalese si è ripresentato sotto casa del piacentino invitandolo a scendere e colpendolo poi con uno schiaffo. Avrebbe aggredito anche il figlio, sceso a sua volta, colpendolo con un tubo di ferro e procurandogli ferite lievi. Schiaffo anche per una terza persona, anch’essa scesa in strada, alla quale si sono rotti gli occhiali.

A quel punto i tre sono risaliti in casa, mentre il senegalese avrebbe perso i sensi rimanendo disteso sul marciapiede. Il personale del 118, subito accorso, non ha riscontrato ferite. La polizia, intervenuta sul posto, ha potuto ricostruire l’accaduto, denunciando il 26enne per lesioni aggravate.

http://www.liberta.it/2015/06/17/ho-il-bancomat-in-senegal-26enne-non-paga-e-picchia-tre-persone/