Capogruppo M5S aggredita da parcheggiatore abusivo

04-03-2015

“Ho subito letteralmente un’aggressione, una violenza, una limitazione di libertà personale. E come me, tante donne di questa città, in silenzio, perché meno mediaticamente esposte, lo sono ogni giorno”.

Ilaria Morghen, capogruppo del M5S in consiglio comunale, racconta di un’aggressione subita in un parcheggio di Ferrara Tua da parte di un parcheggiatore abusivo. La testimonianza si inserisce all’interno del dibattito, aperto ormai da mesi, in merito all’accattonaggio molesto e ai controlli sulla presenza di parcheggiatori abusivi – e in alcuni casi aggressivi – nei parcheggi pubblici di Ferrara. Temi sui quali, promette la consigliera pentastellata a pochi giorni dai numeri forniti dal sindaco, “il mio gruppo consiliare tornerà con insistenza, forte di statistiche reali e non addomesticate in chiave psudodemocratica, con buona pace della maggioranza”.

“Nella serata di ieri (lunedì, ndr) – racconta la capogruppo M5S – al termine del Consiglio Comunale, essendomi sottratta con calma e cortesia alle insistenze di un individuo posizionato alle casse automatiche, ho dovuto subirne anche gli insulti conseguenti”. Fortunatamente la vicenda non è deteriorata ulteriormente perché “possiedo un ottimo self control, e non ho reagito se non con indifferenza, anche perché ne sarebbe potuta scaturire una ‘vertenza’ molto più ‘pericolosa’ per una donna sola – osserva la Morghen -, ma mi sono posta ancora una volta, il problema del livello di sicurezza fisica con cui le mie concittadine si trovano a doversi confrontare”.

E proprio sui controlli la Morghen attacca l’amministrazione comunale: “Utilizzo i parcheggi di Ferrara Tua abitualmente. Spesso riprendo la mia autovettura in tarda serata – spiega -. Non ho mai visto la presenza di personale di polizia municipale né ausiliario, tranne il pomeriggio antecedente l’ultima tornata elettorale”.

Ma, afferma la stessa ex candidata sindaco, non è questo il punto. “Per ragioni di lavoro, familiari e di altra natura, viaggio e mi sposto in vari Paesi del mondo. Anche quelli che gli italiani usano additare come terzo mondo. Premetto che non condivido questa superficializzazione, in quanto è ‘quarto mondo’, per me, anche un Paese privo di libertà di stampa e certezza di pena. Il punto è che, in nessuno di essi, ho mai subito la fastidiosa insistenza dei questuanti che imperversano le aree pubbliche come in Italia”.

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EVIDENZA, Ferrara

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