«In questo palazzo ci sono altri inquilini asiatici, alcuni di fede musulmana con i quali la convivenza è civile e tranquilla e che come noi hanno più volte chiesto ai connazionali di rispettare le esigenze degli altri specie nelle ore notturne. Io faccio i turni e non riesco a dormire per le loro lunghissime implorazioni espresse a voce alta. Giovedì scorso, esasperato dalla situazione, alle quattro e mezza di notte sono andato giù e ho detto loro di smetterla, che dovevano finirla». E sarebbe questo episodio, secondo Fabio, che avrebbe motivato la “spedizione punitiva” di cui è stato vittima la sera successiva.
«Era mezzanotte e mezza e come al solito sono sceso con la cagnolina a gettare l’immondizia. A un certo punto mi sono sentito afferrare alle spalle. Erano in tre e hanno tentato di immobilizzarmi dandomi calci e pugni mentre mi gridavano “Tu non devi rompere le scatole alla moschea hai capito?“. Non so come ma sono riuscito a divincolarmi e fuggire. Adesso, dico la verità, ho paura soprattutto per mia moglie e il bimbo. Noi non siamo razzisti, non lo siamo mai stati e non lo saremo. Però pretendiamo rispetto. Qualcuno ci ha consigliato di vendere la casa e trasferirci. Ma vi sembra giusto?».
Fabio si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà di Piave (Venezia) dove è stato medicato e dove gli hanno consigliato di fotografare i lividi alla schiena e alle gambe. Ha quindi sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Meolo. Del fatto è stato informato anche il sindaco di Meolo, Michele Basso.
http://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/moschea_troppo_rumorosa_sotto_casa_minacciato_e_picchiato_dopo_le_proteste/notizie/297407.shtml
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