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Svuotacarceri- Uccide la moglie lanciandola dal 9° piano: scarcerato!

Ammazza la moglie lanciandola dal nono piano, libero.

Fortunamente le menzogne di Zef Lleshi vengono smontate in poche ore dalle indagini dei carabinieri che mettono subito le manette al responsabile del delitto avvenuto ieri sera a Cologno Monzese. Peccato il 30enne albanese, ora indagato per omicidio volontario aggravato ma con alle spalle già diversi precedenti per reati contro il patrimonio, sia stato già stato scarcerato. A rimetterlo in libertà è stato il gip del Tribunale di Monza Claudio Tranquillo che, pur convalidando il fermo, ha appunto disposto la scarcerazione di Lleshi.

Il 30enne albanese aveva conosciuto Silvana, una prostituta di 31 anni, sei anni fa. Da quando erano sposati vivevano in un appartamento di via Einaudi a Cologno (in provincia di Milano). Secondo quanto hanno riferito i vicini di casa agli inquirenti, i loro litigi erano sempre più frequenti. Domenica pomeriggio è scoppiata l’ultima lite, ancora una volta a causa della gelosia della donna nei confronti del marito, che in Albania pare avesse un’amante. Di recente, infatti, Silvana era andata nel Paese di origine proprio per strappare il marito all’amante e per convincerlo a ritornare con lei in Italia. Zef sarebbe tornato controvoglia e dal quel momento sarebbero ricominciati i litigi, fino a quello di lunedì sera. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo nel tardo pomeriggio avrebbe telefonato ai soccorsi raccontando che la moglie si era lanciata dalla finestra dell’appartamento al nono piano. La versione del suicidio non ha retto a lungo: quando i militari sono arrivati sul posto hanno trovato tracce inequivocabili di una lite. A quel punto hanno portato l’uomo in caserma e qui gli hanno scoperto graffi sul corpo nascosti dalla maglietta, probabile testimonianza del tentativo della donna di sottrarsi alla furia omicida del marito. Oggi, poi, il colpo di scena. Col gip del Tribunale di Monza Claudio Tranquillo che ha disposto la scarcerazione.

Il legale di Lleshi, l’avvocato Franco Mongiu, ha spiegato che l’udienza di convalida si è tenuta ieri ma solo questa mattina il giudice ha sciolto la riserva respingendo la richiesta del pm di Monza Alessandro Pepé di applicare la misura cautelare in carcere dal momento che “non sussistono i gravi indizi di colpevolezza”“Quando l’ho incontrato per comunicargli la decisione del Gip – ha spiegato a Tmnews l’avvocato Mongiu – lui mi ha risposto di non essere preoccupato dalla vicenda giudiziaria ma di essere sotto choc per aver visto sua moglie precipitare dal nono piano”.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/albanese-uccide-moglie-buttandola-nono-piano-gip-scarcera-932678.html

Questi sono i ‘femminicidi’ che piacciono alla sinistra.

Zingari irrompono in casa: sparatoria, avvocato ne colpisce uno 5 volte

Le urla della moglie lo hanno fatto accorrere al pianterreno con la pistola in mano.

Giù le mani

Al piano di sotto un nomade aveva appena forzato la porta finestra. A quel punto Mario G., un avvocato 61enne, ha sparato colpendo il malvivente per cinque volte. È successo sabato sera in una villetta monofamiliare di Parabiago (in provincia di Milano).

Ieri sera, intorno alle 22, il bandito si è introdotto con alcuni complici nell’abitazione dell’avvocato, ma le urla della moglie hanno svegliato il proprietario che ha impugnato la sua arma, una semiautomatica calibro 7.65, regolarmente detenuta, e ha sparato. Il complice del rapinatore ferito, scappando, avrebbero esploso a loro volta alcuni colpi di pistola, senza ferire nessuno, ma al momento l’esatta dinamica è ancora al vaglio dei carabinieri di Monza, che conducono le indagini. Il nomade ferito si trova ricoverato in coma farmacologico all’ospedale San Carlo di Milano. L’avvocato che ha sparato, interrogato dai carabinieri in caserma, è un legale molto noto nella zona, e si trova in attesa delle valutazioni dell’autorità giudiziaria.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/nomade-tenta-furto-villetta-avvocato-spara-contro-5-colpi-881857.html

Ti difendi in casa tua da quelli che il cosiddetto Stato non solo non manda via, ma mantiene con le tasse che tu paghi, e devi anche essere interrogato. Vergognoso.