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Sei anni e un’assoluzione: tanto, vale la vita d’un Italiano per i magistrati

Sei anni a due dei tre imputati, il terzo è stato assolto. È questo quanto deciso dal Tribunale di Bergamo in merito alla vicenda che aveva avuto come protagonista il cuoco del «Millaenya» pub, di Entratico, in via Nazionale. Marcello Costantini, cinquantaquattrenne di Costa di Mezzate, era rimasto coinvolto in una rissa accaduta nella serata del 30 dicembre del 2011.

Dopo l’aggressione il cuoco era entrato in coma e da quella sera non aveva più ripreso conoscenza: è morto due mesi dopo, il 19 febbrao del 2012. A un anno di distanza la condanna per omicidio preterintenzionale di due degi tre nomadi protagonisti della rissa, M.V. e D.R.. Assolto D. V. che non avrebbe colpito il cuoco e quindi non sarebbe responsabile delle lesioni che gli furono poi fatali.

Colpito con un pugno Marcello Costantini, il cuoco del locale, era intervenuto per mettere fine ad una discussione fra il cassiere e tre clienti ubriachi: erano giovani nomadi – rispettivamente due fratelli e un cugino – residenti nel campo nomadi di Trescore. I tre, dopo aver mangiato e bevuto, non volevano pagare il conto. Si erano alzati e avvicinati alla cassa: dopo un animato confronto verbale con il cassiere, era intervenuto il cuoco per riappacificare gli animi. Durante la rissa due dei tre rom avevano spinto il cinquantaquattrenne contro un pilastro in cemento.

Nella caduta per terra, purtroppo, il cuoco si era procurato un violento trauma cranico che gli è stato fatale. Inizialmente era stato ricoverato agli Ospedali Riuniti di Bergamo e poi era stato trasferito alla clinica San Francesco. Dopo un mese e mezzo di agonia, era morto.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/349746_la_morte_del_cuoco_di_entratico_sei_anni_a_due_dei_3_zingari/

La colpa del cuoco è vivere in un paese dove i cittadini onesti vengono ammazzati, e i nullafacenti dei campi nomadi mantenuti e vezzeggiati.
Ovviamente se si fossero rifiutati di far entrare gli Zingari nel locale, li avrebbero messi in galera per “razzismo”.
E’ evidente la sproporzione con altri casi nemmeno lontanamente di gravità simile: Corona 5 anni per sciocchezze e 4 ragazzi in carcerazione preventiva da 3 mesi per diffusione di idee.

Minaccia i ladri: arrestano lui!

ARRESTANO LA VITTIMA: liberi i ladri

MAJANO. Esasperato dai continui furti subìti nella sua abitazione e convinto di sapere chi fossero gli autori, ha imbracciato il fucile e si è presentato sotto l’abitazione di una famiglia di Zingari nella frazione di San Tomaso. L’obiettivo era quello di farsi restituire gli oggetti rubati, ma i nomadi, dopo essere stati minacciati, hanno immediatamente dato l’allarme. Così, incredibilmente, alla fine ad essere arrestato è stat la vittima, Lucio Costantini. Invece di provare a farsi giustizia da sè, il 47enne di Dignano avrebbe fatto meglio a riferire dei suoi sospetti ai carabinieri che alle 19 di martedì lo hanno arrestato (che come nelle altre occasioni, non avrebbero fatto nulla).

L’uomo deve rispondere della violazione delle norme sulle armi per aver portato il fucile – regolamente detenuto – in un luogo pubblico, di minaccia aggravata e, udite udite, tentata estorsione. Incensurato, Costantini è attualmente agli arresti domiciliari e già oggi comparirà davanti al Gip del tribunale di Udine per la convalida dell’arresto.

Il blitz di Costantini è scattato nel primo pomeriggio. L’uomo, dopo essersi accorto di aver subìto un altro furto, ha pensato bene di presentarsi direttamente nell’abitazione dove risiede una famiglia di origine rom che abita poco lontano, nella frazione di San Tomaso. Si è fermato davanti all’ingresso e, armato di un fucile a pompa, li ha minacciati gridando: «Vi brucio. Se non mi ridate le mie cose, vi sparo».

Queste le frasi che Costantini avrebbe ripetuto più volte stando al racconto fatto dagli stessi nomadi che hanno chiamato i carabinieri di San Daniele del Friuli. In pochi minuti i militari sono arrivati sul posto e hanno convinto Costantini a desistere dal suo intento. Posata l’arma l’uomo è stato accompagnato al comando e, fatte le verifiche del caso, è stato poi arrestato su indicazione del sostituto procuratore di turno, Paola De Franceschi che ha disposto la misura cautelare ai domiciliari.

Non è escluso poi che in un secondo momento i carabinieri decidano anche di verificare se i sospetti di Costantini fossero fondati o meno.  Si, ma con molta calma, prima si perseguitano i cittadini onesti.

Che vergogna la giustizia italiana.