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Bergamo, nuovi scontri etnici: indiani massacrano pakistano

Bergamo 23 settembre 2013 – Ancora i lampeggianti dei carabinieri, i mezzi del 118 e il sangue di un ferito. Ancora a Chiuduno. A due settimane esatte dalla tragedia di via Kennedy, al pestaggio e poi all’investimento di Baldev e della dottoressa Eleonora Cantamessa, torna la violenza fra stranieri a Chiuduno. Teatro dell’episodio la via Montanari, zona ad alta concentrazione di residenti extracomunitari, dove poco dopo 19,30 di domenica un giovane di nazionalità pakistana è stato preso a calci e pugni da due indiani. Il motivo dell’aggressione pare sia riconducibile ad alcuni apprezzamenti pesanti che i due indiani avrebbero fatto a una ragazza pakistana in un negozio: all’interno del locale c’era anche il connazionale della giovane che avrebbe preso le sue difese pur non conoscendola. Il confronto tra immigrati è cresciuto di intensità e i due avrebbero preso a calci e pugni il pakistano di 24 anni, trasferito poi all’ospedale di Calcinate da dove è stato dimesso con 15 giorni di prognosi. I due indiani, di 32 anni e 23 anni, sono stati invece denunciati per lesioni personali aggravate.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/395100_copia_di_ancora_sangue_a_chiuduno_lite_fra_immigrati_un_ferito/

Le zone ad alta concentrazione di extracomunitari andrebbero bonificate.

Sei anni e un’assoluzione: tanto, vale la vita d’un Italiano per i magistrati

Sei anni a due dei tre imputati, il terzo è stato assolto. È questo quanto deciso dal Tribunale di Bergamo in merito alla vicenda che aveva avuto come protagonista il cuoco del «Millaenya» pub, di Entratico, in via Nazionale. Marcello Costantini, cinquantaquattrenne di Costa di Mezzate, era rimasto coinvolto in una rissa accaduta nella serata del 30 dicembre del 2011.

Dopo l’aggressione il cuoco era entrato in coma e da quella sera non aveva più ripreso conoscenza: è morto due mesi dopo, il 19 febbrao del 2012. A un anno di distanza la condanna per omicidio preterintenzionale di due degi tre nomadi protagonisti della rissa, M.V. e D.R.. Assolto D. V. che non avrebbe colpito il cuoco e quindi non sarebbe responsabile delle lesioni che gli furono poi fatali.

Colpito con un pugno Marcello Costantini, il cuoco del locale, era intervenuto per mettere fine ad una discussione fra il cassiere e tre clienti ubriachi: erano giovani nomadi – rispettivamente due fratelli e un cugino – residenti nel campo nomadi di Trescore. I tre, dopo aver mangiato e bevuto, non volevano pagare il conto. Si erano alzati e avvicinati alla cassa: dopo un animato confronto verbale con il cassiere, era intervenuto il cuoco per riappacificare gli animi. Durante la rissa due dei tre rom avevano spinto il cinquantaquattrenne contro un pilastro in cemento.

Nella caduta per terra, purtroppo, il cuoco si era procurato un violento trauma cranico che gli è stato fatale. Inizialmente era stato ricoverato agli Ospedali Riuniti di Bergamo e poi era stato trasferito alla clinica San Francesco. Dopo un mese e mezzo di agonia, era morto.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/349746_la_morte_del_cuoco_di_entratico_sei_anni_a_due_dei_3_zingari/

La colpa del cuoco è vivere in un paese dove i cittadini onesti vengono ammazzati, e i nullafacenti dei campi nomadi mantenuti e vezzeggiati.
Ovviamente se si fossero rifiutati di far entrare gli Zingari nel locale, li avrebbero messi in galera per “razzismo”.
E’ evidente la sproporzione con altri casi nemmeno lontanamente di gravità simile: Corona 5 anni per sciocchezze e 4 ragazzi in carcerazione preventiva da 3 mesi per diffusione di idee.