Category: EVIDENZA

MIGRANTE UCCIDE BIMBA DI 4 ANNI E LA MAMMA

Ha ucciso la moglie di 30 anni e la figlia di 4, poi con lo stesso coltello ha tentato il suicidio. E’ avvenuto in via Licola Mare, nel territorio del comune di Giugliano (Napoli). A compiere il gesto un ucraino di 44 anni, che ora è ricoverato in stato di fermo in ospedale.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/01/09/uccide-moglie-e-figlia-tenta-suicidio_d85aad1a-546a-4478-a5d9-7e8f1491786a.html

Non dà elemosina: coperta di sputi e presa a pugni

L’aggressione nella zona della stazione. L’uomo ha sputato più volte alla giovane e le ha sferrato un pugno. Bloccato e denunciato. A suo carico già un foglio di via

UDINE. Una ventenne udinese si è rifiutata di fare l’elemosina a un mendicante il quale, per ripicca, le ha sputato addosso più e più volte e, non appena lei si è voltata di spalle, le ha tirato un pugno, colpendola all’altezza della nuca.
L’episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì, all’angolo tra viale Europa Unita e via Roma. È stata la stessa ragazza a chiamare la polizia subito dopo essere stata aggredita.
I poliziotti hanno poi rintracciato l’aggressore, un trentunenne romeno senza fissa dimora che la questura aveva già allontanato da Udine per tre anni. L’uomo – che era finito nei guai anche per alcuni furti avvenuti tra il 2014 e lo scorso anno – è stato quindi denunciato a piede libero.

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/01/08/news/udine-niente-elemosina-mendicante-colpisce-una-ragazza-1.12742411

Stupro di Natale: arrestato immigrato

COSENZA. I carabinieri di Cosenza hanno arrestato un ventenne romeno, Alin Claudiu Boldizfar, accusato di violenza sessuale, lesioni e violazione di domicilio. I militari lo hanno sorpreso alla stazione di Vaglio Lise mentre stava prendendo un treno per lasciare la città. Il ventenne, la notte della vigilia di Natale, si sarebbe introdotto in un’abitazione del centro storico, abitata da una coppia, sfondando la porta e brandendo una bottiglia. Avrebbe aggredito l’uomo e tentato di violentare la donna. Il marito è poi riuscito a metterlo in fuga. L’aggressore, con una sigaretta, ha provocato una bruciatura sulla mano della donna e causato ferite, guaribili in 30 giorni, all’uomo.

http://www.giornaledicalabria.it/?p=40260

MIGRANTE MOLESTA RAGAZZINE, SI SPOGLIA DURANTE FESTE IN PIAZZA

Tra migliaia di persone non poteva mancare l’esibizionista, chiamiamolo così, di turno. Così durante la festa dei vigili del fuoco un migrante ha prima avvicinato due ragazzine che si stavano esibendo sul palco con musica e canzoni. Ha cominciato con gli apprezzamenti che sono diventati sempre più pressanti. È stato invitato a smetterla e a lasciare

il palco. Ma lui, che era ubriaco, ha continuato fino a quando non è stato spostato di peso fuori dal palco. Non si è però fermato. Ha cominciato a protestare, si è spogliato sulla piazza, circondato da persone che volevano convincerlo a fermarsi. Poi l’intervento dei vigili e dei carabinieri.

http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2016/01/07/news/tenta-di-molestare-due-ragazzine-alla-festa-e-poi-si-spoglia-in-piazza-identificato-1.12737690

MASSACRATO DI BOTTE DA 8 ZINGARI OSPITI DEL SINDACO: E’ GRAVE IN OSPEDALE

Un pensionato genovese di 63 anni è in gravi condizioni in ospedale dopo essere stato aggredito a pugni da almeno quattro persone residenti in un campo nomadi a Genova Bolzaneto dopo una lite per motivi di viabilità. Nell’aggressione, avvenuta mercoledì, il pensionato ha ricevuto diversi colpi alla testa ed è stato ricoverato in terapia intensiva per una emorragia cerebrale. Ferito, seppur solo lievemente, anche il genero dell’uomo, di 28 anni.

L’aggressione, come scrive il Secolo XIX, è avvenuta mercoledì nei pressi del casello autostradale di Bolzaneto, sulla Genova-Milano. Il pensionato ha ricevuto dei colpi alla testa ed è stato ricoverato in terapia intensiva per una emorragia cerebrale. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno chiesto la chiusura del campo nomadi per motivi di sicurezza.

Trovate le auto ma i nomadi hanno ostacolato i carabinieri – I carabinieri hanno rintracciato nel campo nomadi a Genova Bolzaneto due auto su cui viaggiavano gli aggressori e le hanno sequestrate ma non hanno potuto rintracciare i proprietari per il “clima ostile” trovato al momento dell’intervento. Alle auto degli aggressori i carabinieri sono risaliti dopo che due testimoni oculari della lite hanno fornito i numeri delle targhe. Le vetture, due Audi, sono state trovate nel campo nomadi di sinti italiani di salita Nostra Signora della Guardia a Bolzaneto.

Quando i militari hanno chiesto di parlare con i proprietari i residenti del campo, è stato spiegato dall’Arma, si sono rifiutati di indicarli. A quel punto i carabinieri hanno fatto sequestrare le auto e le hanno fatte portare via con un carro attrezzi. Le indagini proseguono per risalire agli autori del pestaggio. L’intervento dei militari nel campo nomadi, come viene precisato dal comando provinciale dei carabinieri, è avvenuto in ambiente ostile e non collaborativo, ma non aggressivo.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/liguria/genova-63enne-massacrato-di-botte-da-nomadi-per-lite-su-viabilita_2153091-201602a.shtml

http://www.primocanale.it/notizie/lite-al-casello-di-genova-bolzaneto-uomo-picchiato-a-sangue-da-otto-persone-165546.html

VIOLENZE CAPODANNO ANCHE IN ITALIA: BRANCO ISLAMICI CIRCONDA RAGAZZINI

Modena, 8 gennaio 2016 – Hanno attirato la loro attenzione sparando un colpo in aria. Poi la domanda è arrivata così, all’improvviso. Addosso a cinque minorenni, tutti italiani sui 16 anni, che di notte a Vignola hanno incrociato per la strada sei adulti magrebini. «Ma voi siete cristiani o credete in Allah?». Risposta: «Non crediamo in niente!». Viste le tensioni globali del periodo, però, il contesto poteva già bastare per spaventare un gruppo di adolescenti.
Ma il terrore, quello vero, è arrivato subito dopo: uno degli immigrati avrebbe tirato fuori una pistola e avrebbe messo in fila i ragazzi, uno di fianco all’altro.

E uno alla volta, puntando loro l’arma addosso, avrebbe ripetuto la domanda iniziale: «Siete cristiani o pregate Allah?». Stesse risposte, ancora, ma con un filo di voce e la vista annebbiata dal panico: «Non crediamo in nulla». Poi ancora qualche minaccia, qualche presa in giro in chiave pseudoreligiosa. Ed ecco il gran finale della sceneggiata: altri due spari verso l’alto, mirando in un’altra direzione. Col dubbio, che ancora resta, che i colpi fossero a salve o che l’arma fosse una scacciacani.

I magrebini hanno infine concluso la loro recita ‘in stile Isis’ con un beffardo: «Tranquilli, era solo uno scherzo: ora potete andare». E i cinque adolescenti, udito il permesso a rompere le righe, ancora frastornati dallo spavento se ne sono andati di corsa a casa. Dove finalemente si sono potuti sfogare coi genitori.

«Mio figlio era terrorizzato – ha poi confermato una delle mamme – ma prima di sporgere denuncia abbiamo preferito parlare anche con gli altri genitori: la cosa era troppo delicata per andare avanti in ordine sparso». Prima di raccontare la vicenda ai carabinieri in questi termini, infatti, i minorenni – studenti vignolesi – hanno voluto rifletterci assieme ai loro familiari per quasi due giorni. E ieri sera si sono presentati in caserma, accompagnati, per mettere il loro racconto nero su bianco.

L’episodio, a quanto riferiscono i ragazzi, sarebbe avvenuto alle 23.30 di martedì, alla vigilia dell’Epifania. I cinque amici avevano trascorso la serata assieme e stavano rincasando a piedi dal centro, quando sono stati fermati da sei individui – descritti come «nordafricani» e «mai visti prima» – lungo via Resistenza, nel tratto tra via Plessi e via della Pace all’altezza del direzionale in cui ci sono banche e uffici.
Prevale, per ora, la sensazione che si sia trattato di uno ‘scherzo’ di pessimo gusto, anche se la definizione rischia di risultare troppo soft se si pensa all’esperienza emotiva vissuta dai cinque adolescenti. E la presenza di un’arma rende tutta la faccenda molto, molto più seria. I carabinieri – ma è la prassi in casi del genere – dovranno ora valutare ogni dettaglio riferito dai ragazzi, testarne la veridicità ed eventualmente cercare altri testimoni che martedì sera possano aver visto qualcosa o almeno udito lo sparo, comunque paragonabile da un orecchio inesperto a un grosso petardo.
A ogni modo le indagini e la caccia ai responsabili sono aperte, con una piccola speranza rivolta alle telecamere di un bancomat vicino che potrebbero aver ripreso qualche dettaglio della scena. Gli inquirenti ci stanno già lavorando.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/islam-bulli-minorenni-1.1627225

MIGRANTE IRROMPE IN BAR ARMATO DI MACHETE E ACCETTA

Ubriaco tenta di entrare in una birreria con un machete e un’accetta

Entra nella birreria Guinness di Moncalieri armato di un machete e di un’accetta. E viene, ovviamente, accompagnato all’uscita dai titolari, nel timore che potesse compiere qualche gesto irrazionale. Il protagonista è un rumeno di 34 anni che nella notte tra martedì e mercoledì ha pensato bene di mettersi a camminare su strada Carignano in compagnia di due particolari compagni di avventura.

L’uomo, visibilmente ubriaco, è stato fermato poco dopo dai carabinieri in strada del Barchetto. I militari, con calma, hanno disarmato e sequestrato sia il machete che l’accetta. Dopo un breve interrogatorio il 34enne è stato denunciato per porto di armi e oggetti atti ad offendere.

Il romeno risulta residente nel Comune di Moncalieri. Durante la “passeggiata” notturna, secondo le ricostruzioni fatte dai carabinieri, non avrebbe incontrato o minacciato nessuno. E pieno di alcol ha evidentemente pensato di concludere la serata in un locale, dove è stato allontanato dal proprietario. Per fortuna senza gravi conseguenze.

Potrebbe interessarti: http://www.torinotoday.it/cronaca/ubriaco-birreria-guinness-machete-accetta-moncalieri.html

Massacrato di botte da banda multietnica

E’ bastata una semplice domanda per far scattare la violenza. Calci e pugni, anche con la vittima a terra. Poi, fuga.

Notte di follia quella tra martedì e mercoledì sui Navigli, teatro di una brutale aggressione ai danni di un ragazzo milanese di ventisette anni, finito in ospedale.

Il giovane, che aveva trascorso la serata con alcuni amici in un locale, al momento di tornare a casa si è accorto che le chiavi del suo motorino erano scomparse. Uscito dal bar, non ha trovato lo scooter e ha chiesto a un gruppo di ragazzi se avessero visto il mezzo.

I giovani, che la stessa vittima ha descritto come italiani e nordafricani, hanno reagito colpendolo violentemente con calci e pugni. Ferito, il ragazzo ha chiesto l’intervento della polizia, ma quando gli agenti sono arrivati sul posto degli aggressori non c’era più traccia.

http://www.milanotoday.it/cronaca/ragazzo-picchiato-naviglio.html

L’integrazione funziona solo nel crimine.

Genova: pensionato pestato e rapinato da marocchini finisce in ospedale


Liguria Notizie

Rapina violenta di un marocchino, arrestato
Liguria Notizie
GENOVA. 7 GEN. Ieri sera le volanti della Polizia hanno arrestato un 36enne marocchino, pluripregiudicato e irregolare in Italia, per rapina in concorso e lesioni. Gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti dopo la segnalazione di
Genova, aggredisce e rapina passante in strada: arrestato 36enneaskanews
Aggredito e derubato per strada alla Foce, ferito un 56enne in via Liguria Oggi

tutte le notizie (7) »

Distrugge Presepi perché “arrabbiato con Gesù”

Con questa bizzarra spiegazione si è giustificato in tribunale Terry, un cinquantasettenne di origini nigeriane che vive a Verona, dove si è reso protagonista degli assalti alle sacre rappresentazioni della chiesa e del sagrato di Ca’ di David.

Come spiega il quotidiano scaligero l’Arena, Terry era furibondo perché la sua ex gli aveva “rovinato la vita.” Una settimana prima di Natale ha telefonato dall’ospedale di San Bonifacio minacciando di “voler uccidere tutti”. Quindi è scattato il divieto di avvicinarsi alla famiglia.

L’ultimo episodio è andato in scena in tribunale, dove l’uomo si è presentato vestito da Santa Claus. Da lì è iniziato un rapido declino e Terry si è dato al vagabondaggio, ormai fuori controllo. Il 2 gennaio ha devastato i due presepi della chiesa di San Giovanni Battista.

Ai poliziotti che lo hanno fermato ha confessato di “aver fatto un casino”. Il 4 gennaio è comparso davanti al giudice per l’ultima volta, sempre vestito con una giacca rossa.

“Io sono cristiano, cattolico – ha raccontato – quando vivevo a San Bonifacio andavo tutti i giorni a tenere pulita e a pregare una statua della Madonna. Non so cosa mia abbia preso. Ma ero arrabbiato con Gesù e con la Chiesa per quello che mi era successo. In poco tempo ho perso casa, famiglia e lavoro.”

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/arrabbiato-ges-africano-sfascia-presepi-1210548.html