Category: EVIDENZA

MUSULMANI DISTRUGGONO PRESEPE A GUALDO: ‘DEFERITI’

Il primo presepe emozionale al mondo, in allestimento a Gualdo Tadino, è stato danneggiato dall’iniziativa di alcuni vandali.

La ricostruzione E’ da mesi a lavoro la comunità insieme ai frati cappuccini con ‘Frate Indovino’ e il Polo museale per la realizzazione di quella che si prospetta essere una installazione ‘apripista’, la prima nel suo genere. Verso il perimetro nel quale sorgerà la realizzazione, sono state collocate delle immagini a grandezza naturale, raffiguranti soggetti protagonisti dell’allestimento.

La cronaca Quattro di queste statue sono state distrutte. Raffiguravano personaggi del presepe emozionale che sarà inaugurato il 2 dicembre prossimo, in questa terra, che simbolicamente è all’origine della rappresentazione natalizia della natività.

Ecco chi sono Le indagini dei carabinieri hanno dato un volto ai vandali, grazie anche alle immagini di vidosorveglianza che hanno offerto informazioni utili agli investigatori. Si tratta di tre giovani magrebini, noti alle forze dell’ordine anche per precedenti reati di furto e di spaccio di droga.

Distruggono le statue del primo presepe emozionale al mondo: acciuffati tre magrebini

Gualdo Tadino, presi i tre magrebini che hanno danneggiato le 4 statue del Presepe Emozionale GUALDO TADINO – La città di Gualdo Tadino, il polo museale e la comunità dei frati cappuccini con “Frate Indovino” stanno da circa un mese allestendo per la città di Gualdo Tadino alcune immagini in cartone a grandezza naturale raffiguranti vari soggetti che si dirigono presso il luogo dove il 2 dicembre 2016 verrà inaugurato il presepe emozionale, unico in Italia. La rappresentazione, oltre ad avere un valore economico, ha un forte valore emotivo proprio perché risalta la cultura e le tradizioni di un popolo che per primo al mondo raffigurò il presepe.

Negli ultimi giorni, purtroppo, 4 di queste statue sono state distrutte da alcuni vandali, incuranti delle tradizioni e dei valori cristiani. L’arma locale, subito attivata per le indagini del caso è riuscita ad identificare gli autori dei gesti vandalici. Si tratta di tre ragazzi magrebini da anni residenti in Gualdo Tadino e Nocera Umbra già noti alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio, stupefacenti e la persona.

I tre dopo essere stati identificati, grazie ad alcune testimonianze e all’esame delle telecamere del circuito di videosorveglianza del comune, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. I militari di Gualdo Tadino hanno ricevuto per questo attestazioni di merito da parte dell’amministrazione comunale e della cittadinanza.

Gualdo Tadino, presi i tre magrebini che hanno danneggiato le 4 statue del Presepe Emozionale

“Dammi i soldi, attenta dove vai, voi italiani non ci aiutate e per questo noi vi ammazziamo”

Un nigeriano di 24 anni è stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri di Cesenatico, per due distinti fatti, per i reati di tentata rapina e violenza privata. L’uomo, un nullafacente residente a Ravenna e regolare sul territorio italiano, si era fatto consegnare sotto minaccia una somma di denaro da una 29enne di Cesena, dopo averla seguita a lungo per viale Carducci a Cesenatico.

“Dammi i soldi, stai attenta a dove giri, voi italiani non ci aiutate e per questo noi vi ammazziamo” avrebbe detto il nigeriano alla donna, terrorizzata. L’aveva anche costretta ad entrare in un bar di viale Roma. Lo scorso 17 novembre, sempre a Cesenatico, il delinquente ha incrociato nuovamente la sfortunata donna reiterando così la stessa richiesta di denaro. Al suo rifiuto, l’uomo aveva nuovamente inseguito la malcapitata che era stata costretta a rifugiarsi in un altro esercizio commerciale di viale Carducci, in attesa che il nigeriano se ne andasse. L’uomo è stato denunciato a piede libero.

http://www.cesenatoday.it/cronaca/voi-italiani-non-ci-aiutate-noi-vi-ammazziamo-per-due-volte-terrorizza-una-donna.html

Più scarafaggi di piatti e alimenti tossici: chiuso un ristorante etnico – FOTO

 

Blatte, alimenti non correttamente conservati e privi della necessaria etichettatura. Il personale dell’Equipe Igiene Franciacorta di Rovato di Ats Brescia, impegnato nell’ambito delle attività di controllo congiunto con la Guardia Costiera di Venezia, ha realizzato un’ispezione in un ristorante etnico di Erbusco che si è conclusa con un sequestro di alimenti e con la chiusura del locale, il cui nome – come sempre accade in casi analoghi – non è stato reso noto.

Gli alimenti sequestrati (prodotti ittici, ravioli, carne, etc.), per un totale di 360 chilogrammi, sono prevalentemente privi di etichettatura e di tracciabilità come invece richiesto dalla normativa europea. Alcuni prodotti inoltre erano già scaduti, e non era stato correttamente applicato il manuale di autocontrollo per i prodotti decongelati.

Tutto il materiale sottoposto a sequestro verrà distrutto da una ditta autorizzata dall’Ats. Le autorità che hanno partecipato al controllo provvederanno nei prossimi giorni a quantificare le sanzioni amministrative pecuniarie. Il locale, ovviamente, rimarrà chiuso fino alla completa ottemperanza delle prescrizioni igienico sanitarie impartite.

 

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Migrante molesta ragazze, poi offre 50 euro a Carabinieri per “silenzio”

Molestie molestie Campus: 30enne aggredisce e poi cerca di corrompere i Carabinieri con 50 euro

Mattinata di follia per un giovane di trent’anni ieri 24 novembre all’interno degli edifici dell’Università degli Studi di Parma al Campus, in particolare nel Dipartimento di Ingegneria. E’ iniziato tutto di prima mattina, verso le ore 8.30 quando molti studenti e studentesse entrano nelle aule per seguire le lezioni, ed è finito con l’arresto per una serie di reati, tra i quali tentato furto, violenza sessuale, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e tentata corruzione. Il 30enne di origine tunisina, che si è recato al Campus di prima mattina, ha prima molestato alcune ragazze che ha incrociato e ha poi tentato di rubare il cellulare ad un’altra studentessa, cercando di sfilarglielo dalla tasca. Il suo comportamento non è passato inosservato e l’addetto alla sicurezza e un impiegato dell’Università se ne sono accorti ed hanno chiamato i Carabinieri. I militari, una volta sul posto, hanno visto una persona recarsi verso l’uscita: il 30enne a quel punto ha cercato di scappare ed ha aggredito un Carabiniere, prima di essere bloccato ed arrestato per tentato furto, violenza sessuale, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, anche perchè il militare ha riportato sette giorni di prognosi. Mentre si trovava all’interno dell’auto dei Carabinieri ha tentato di corrompergli offrendogli cinquanta euro. A questo punto il 30enne è stato accusato anche di tentata corruzione.

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TRIESTE: PROFUGO TENTA DI STUPRARE RAGAZZINA AL PARCO

Il personale del 3° Distretto della Polizia locale di via Giulia è stato allertato da alcuni cittadini per la presenza di un giovane riverso al suolo, privo di sensi, all’interno del Giardino Pubblico. La pattuglia raggiunto il luogo si è trovata davanti una persona che sembrava sotto l’effetto dell’alcol o di qualche sostanza stupefacente.

Mentre gli agenti chiamavano il soccorso sanitario e inizia a raccogliere informazioni sull’uomo, questo si è ridestato iniziando poi a dare in escandescenze tanto che la pattuglia ha avuto il suo bel daffare per calmarlo e scortarlo all’ospedale per le cure necessarie.

In pochi minuti però, dalle testimonianze di molte persone presenti nel giardino, è saltato fuori che, B.A.K. – queste le sue iniziali, 26enne afgano richiedente asilo, già noto alle forze dell’ordine – poco prima di essere ritrovato svenuto sul selciato, aveva avvicinato e aggredito una ragazzina minorenne a passeggio con un’amica lungo i viali del giardino; la ragazza, supportata dall’amica, aveva avuto la prontezza d’animo di divincolarsi e scappare per chiedere aiuto.

Nel corso della serata, gli investigatori del Nucleo di polizia giudiziaria hanno rintracciato la ragazza e i suoi famigliari che hanno poi sporto denuncia di aggressione; nel contempo gli agenti hanno riscontrato prove sufficienti a dimostrare la colpevolezza B.A.K.

Il 26enne richiedente asilo è stato condotto nel carcere di via Coroneo, a disposizione del Magistrato. A suo carico sono stati ipotizzati i reati di violenza sessuale ai danni di minorenne (procedibile d’ufficio) e resistenza a pubblico ufficiale.

http://www.triesteprima.it/cronaca/aggressione-giardino-pubblico-26-novembre-2016.html

Nuova rissa tra profughi al centro accoglienza: 3 casi in 7 giorni

MEL – Ancora liti tra profughi: ancora interventi delle forze dell’ordine per calmare gli animi. Dopo il caso di Belluno dove in due diverse occasioni nei giorni scorsi sono spuntati persino i coltelli, martedì sera è capitato a Mel. Salgono così a tre, in una sola settimana, le liti tra migranti finite anche in all’ospedale.
Questa volta però il disordine è stato sedato sul nascere nella struttura per migranti di Mel e nessuno dei richiedenti asilo è ricorso alle cure dei sanitari. Sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che hanno riportato alla ragione i migranti.

http://ilgazzettino.it/nordest/belluno/mel_lite_profughi-2102710.html

Bimba 4 anni sparisce, mamma la ritrova: immigrato la stava baciando con la lingua

Castenaso (Bologna), 25 novembre 2016 – Si è distratta, e, solo dopo qualche minuto, si è resa conto che la figlia di quattro anni non era più al suo fianco nel negozio dove si era recata per fare acquisti. Non trovandola, presa dal panico, ha iniziato a cercarla chiedendo aiuto a tutti i presenti. La piccola però, non era uscita dall’esercizio commerciale ma era in un’altra ala dell’attività.

Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, la madre le avrebbe chiesto perché si fosse allontanata, e la bambina ha raccontato che un uomo di origine straniera l’aveva importunata e baciata sul volto con la lingua.

Immediatamente è scattato l’allarme e sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Lazzaro e Castenaso. L’episodio sarebbe successo in un negozio della frazione di Villanova di Castenaso, martedì pomeriggio poco dopo le 18.30.

Una situazione durata pochissimi minuti, ma le urla della madre hanno attirato l’attenzione di tutti i clienti presenti e dei gestori dell’esercizio commerciale, che raccontano: «Una signora stava guardando delle cose esposte e non ha trovato più la figlia. Non sappiamo cosa sia successo precisamente, la donna era vicino alle casse quando ha iniziato urlare, e la bambina dopo qualche minuto è stata trovata più avanti. Poi sono arrivati i carabinieri e sono rimasti qui fino alle 20 circa. Hanno chiesto i nastri delle telecamere e glieli abbiamo dati subito. Non sappiamo altro».

Al momento gli inquirenti ritengono il racconto della bambina attendibile, tanto da aver subito avviato d’ufficio le indagini per violenza sessuale su minore, visionando le riprese del negozio alla ricerca di dettagli che possano identificare il possibile responsabile.

Gli occhi elettronici però, per la loro collocazione, sembra non abbiano ripreso la scena raccontata dalla bambina, ma sarebbero stati comunque utili per raccogliere particolari dettagli su quanto successo in quei minuti in cui la piccola è rimasta sola. Indagini sono ancora in corso.

 

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/bambina-molestata-castenaso-1.2703362

Piccoli zingari assaltano negozi del centro: hanno tutti tra i 9 e i 14 anni

Ladri in erba assaltano i negozi del centro di Montebelluna: hanno tutti tra i 9 e i 14 anni

MONTEBELLUNA Avevano tutti tra i 9 e i 14 anni i quattro ladruncoli, di etnia rom, che nel pomeriggio di mercoledì hanno preso d’assalto, con furti in serie, alcuni negozi del centro storico di Montebelluna. I malviventi in erba si sono impossessati di svariati capi d’abbigliamento e profumi per un valore complessivo di oltre 2mila euro. I carabinieri, dopo un lungo e non semplice inseguimento, sono riusciti a bloccare il quartetto e a recuperare la refurtiva. Per i ladruncoli, seppur non punibili dalla legge, scatterà comunque una segnalazione alla Procura per i minori.

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Nigeriani a colpi di ascia al supermercato per il posto da parcheggiatore abusivo


TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno
Bari. Due nigeriani a colpi di ascia al supermercato per il posto da …
TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno
Bari. Due nigeriani a colpi di ascia al supermercato per il posto da parcheggiatore abusivo. Momenti di terrore nel primo pomeriggio di martedì sul parcheggio …

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Si porta in casa immigrato: lui stupra la figlia

Ha stuprato la figlia 13enne della compagna per anni, fino a quando lei non è rimasta incinta. Abusi iniziati nel 2011 e proseguiti fino alla denuncia – ad aprile di quest’anno – nei confronti dell’autore delle violenze, un 50enne ecuadoriano, il compagno della madre. Il tutto avvenuto tra le mura domestiche, quando la donna era fuori a lavorare.

L’uomo oggi è stato condannato a 9 anni di carcere per violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dalle conseguenze derivate: la ragazzina rimase infatti incinta in conseguenza delle violenze sessuali subite e, pochi mesi fa, ha avuto un figlio poi dato in adozione.

Nell’udienza con rito abbreviato in tribunale a Genova, per il 50enne è arrivata anche la condanna al pagamento di una provvisionale di 50mila euro e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

“Quando ha sospettato che fosse incinta – spiega Alessandro Storlenghi, l’avvocato della ragazzina, che al processo si è costituita parte civile – lui le ha fatto fare un test di gravidanza e le ha fatto prendere degli anticoncezionali e delle medicine per mesi, farmaci a caso dove c’era scritto che potevano presentare controindicazioni se assunti in gravidanza con rischio di interruzione”.

Il pubblico ministero, Gabriella Dotto, aveva chiesto una condanna a 10 anni per l’uomo. “Il danno subito dalla ragazzina è inquantificabile – continua il legale – una storia di una brutalità terrificante, di abusi reiterati per molti anni, incominciati quando la ragazzina aveva quasi 12 anni e terminati quest’anno. E stato evidenziato in aula come questo soggetto abbia distrutto la vita di una persona”.

In aula oggi la ragazza non c’era, e neanche la madre, che aveva scoperto le violenze e sporto denuncia la scorsa primavera. Ma la giovane era stata sentita precedentemente e aveva reso la deposizione che ha permesso di ricostruiti i fatti.

“Il primo rapporto completo – spiega l’avvocato – quando la bambina aveva 13 anni”. Ma precedentemente erano già avvenute altre violenze. “Non ha avuto il coraggio – conclude l’avvocato – di parlare degli abusi subiti”, temendo che l’uomo l’avrebbe picchiata.

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/11/22/genova-stupra-mette-incinta-figlia-enne-della-convivente-condannato-anni_rY56KCEPNH3SFPyKc97k8I.html?refresh_ce