Category: EVIDENZA

‘Migrante’ si spoglia, orina e defeca alla Caritas: cibo non di gradimento

San Giuseppe Vesuviano. Arrestato all’interno della Caritas per violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Un cittadino extracomunitario, senza documenti e senza fissa dimora è stato bloccato dalla polizia all’interno della struttura di Via Roma, dove la Caritas di Nola “Centro don Tonino Bello” ha allestito una mensa e un dormitorio per i poveri.

L’uomo, presumibilmente dell’est europeo, secondo quando accertato dalle forze dell’ordine, dopo aver malmenato un prete per la seconda volta negli ultimi due giorni, è andato in escandescenza. Si è abbassato i pantaloni, mostrato i suoi attributi e ha poi fatto i suoi bisogni fisiologici all’interno della struttura davanti a tante altre incredule persone.

L’immediato intervento di un poliziotto e di un carabiniere, in servizio di volontariato presso il centro Caritas, ha evitato il peggio. Braccato, è stato poi tratto in arresto dai poliziotti di una voltante del commissariato di San Giuseppe Vesuviano immediatamente giunta sul posto. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per aver dichiarato false cittadinanze in altre occasioni, è stato tradotto a Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prete-picchiato-san-giuseppe-vesuviano/notizie/653362.shtml

Genova: ‘migrante’ prende passanti a bastonate, devasta auto

In preda all’alcool ha aggredito senza motivo due giovani prendendoli a bastonate, dopo aver danneggiato diverse macchine della via. L’episodio è avvenuto nella notte, in via Canevari, a San Fruttuoso, intorno alle 4.
Una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale stava infatti transitando per la via quando è stata fermata da due giovani che sconvolti, hanno raccontato di essere stati avvicinati poco prima dallo sconosciuto visibilmente ubriaco ed armato di un bastone in ferro che li aveva insultati e poi colpiti alle braccia e al costato. Solo l’intervento di alcune persone presenti ha evitato il protrarsi dell’aggressione ed ha permesso ai due ragazzi di fuggire.
Gli agenti, dopo aver appreso i fatti accaduti, si sono subito attivati nelle ricerche, individuando e fermando l’assalitore nella vicina piazza delle Americhe. Durante le operazioni alcuni testimoni hanno riferito agli operatori che il fermato, prima di colpire i due sconosciuti, aveva danneggiato con lo stesso bastone alcune auto parcheggiate nella via.
In effetti, a seguito di un sopralluogo effettuato da un’altra volante intervenuta in ausilio, sono state individuate cinque vetture che riportavano evidenti danni ai finestrini e alla carrozzeria.
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L’aggressore, un marocchino di 17 anni, regolarmente soggiornante ma con numerosi precedenti di polizia per spaccio, ricettazione e rapina, dopo essere stato accompagnato presso gli uffici della Questura, ha assunto un atteggiamento ostile e violento, opponendo resistenza all’identificazione. Dopo essere stato denunciato per i reati di danneggiamento, lesioni aggravate, resistenza a Pubblico Ufficiale e ubriachezza, il minore è stato affidato ad un famigliare.

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Padova è Africa: scontri tra immigrati alla stazione – VIDEO

PADOVA. “Prima di cominciare la conferenza stampa di oggi ho voluto mostrare un breve video, girato non un anno fa, ma ieri, a mezzogiorno, davanti alla stazione ferroviaria, che mostra una rissa fra extracomunitari. Questo video descrive una situazione di degrado insopportabile. Padova ha bisogno di una cura shock. Lo riconoscono tutti, compresi i nostri avversari: dove ha amministrato, la Lega è stata sinonimo di sicurezza e legalità”. Massimo Bitonci, candidato sindaco Lega Nord alle Comunali di Padova.

Nordafricano irrompe in casa sua con coltello per stuprarla: la salva il figlio

Tentato stupro a Spresiano

PRESIANO – Ha bevuto un bicchiere di troppo e si è introdotto in casa della donna per violentarla, armato di coltello. A salvare la 41enne, come riporta la Tribuna di Treviso, il figlio, che avrebbe bloccato l’aggressore e allertato i carabinieri. L’uomo, 41 anni di origine marocchina, entrato in caserma avrebbe dato in escandescenze, spaccando una porta e costringendo i militari a fare intervenire un medico per placarlo.

LA TENTATA VIOLENZA – L’episodio è avvenuto giovedì poco dopo le 18.30. L’uomo, dopo essersi dato all’alcol, ha tentato di stuprare la donna in casa sua a Spresiano. Lei gli ha aperto la porta ritrovandosi con un coltello puntato alla gola. Minacce, palpeggiamenti, urla di disperazione. Il figlio diciottenne ha sentito la madre gridare ed è intervenuto in sua difesa. Proprio nel mezzo della colluttazione sarebbe rientrato anche il compagno della donna, aiutando il giovane a bloccare il malintenzionato.

L’INTERVENTO DEI CARABINIERI – Sul posto, allertati dai familiari della vittima, sono intervenuti gli uomini del 112, ma anche per loro è stata dura tenere a bada l’aggressore, che, portato in caserma, avrebbe rotto una porta e danneggiato alcune suppellettili. In evidente stato di agitazione, è stato necessario l’intervento di un medico, che gli ha somministrato un sedativo. Quando finalmente l’uomo si è calmato, è stato possibile identificarlo. Per lui l’accusa di violenza sessuale, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Al momento il nordafricano è chiuso in un cella del carcere Santa Bona. Nei prossimi giorni, l’udienza per la convalida dell’arresto.

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Come si possa iniziare un articolo di questo genere con ‘Ha bevuto un bicchiere di troppo e si è introdotto in casa della donna per violentarla‘, è cosa che solo giornalisti ammaestrati possono spiegarci.

Banda di romeni: estorsioni, pestaggi e incendi

SAN BENEDETTO – Altri quattro romeni, facenti parte di una pericolosa associazione di stampo mafioso che aveva messo radici profonde nel Piceno, sono stati arrestati dall’Interpool, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, e sono stati im estradati in Italia per essere rinchiusi in carcere. Ora all’appello ne mancano altri sedici. La Dia di Ancona, al termine di una complessa indagine, aveva sgominato una banda di romeni, composta da 44 persone, che si era associata per commettere una serie indeterminata di delitti, dal favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsioni, minacce, incendi e lesioni. Reati che venivano compiuti soprattutto lungo la Riviera delle palme ma anche nel Fermano. Qualche mese fa vennero emesse 44 ordinanze di custodia in carcere. Ognuno degli indagati era accusato del reato di associazione di stampo mafioso. Ma non tutte furono eseguite in quanto 22 indagati riuscirono a lasciare l’Italia. Il colpo più eclatante la banda lo mise a segno nell’agosto 2012 quando, dopo aver aperto un varco all’interno di un locale confinante, si introdussero in un negozio, “Az risparmio”, forzando due casseforti e asportando 30 mila euro in contanti.

http://www.corriereadriatico.it/ASCOLIPICENO/san_benedetto_arresti_romeni_banda/notizie/650101.shtml

Ecuadoriano violenta e picchia la compagna, arrestato.

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Violenza sessuale: Picchia fidanzata davanti a figlio di un anno

Ha picchiato e violentato la compagna (incinta) davanti al loro figlio, che ha appena un anno e mezzo. Per questo motivo un 22enne di origine ecuadoriana è stato arrestato dai carabinieri a Milano.

La violenza è successa a fine marzo. La sua compagna, una 19enne connazionale, a causa delle botte ricevute nell’appartamento di viale Jenner aveva dovuto farsi medicare alla Mangiagalli (il figlio che porta in grembo per fortuna è illeso) e poi – accertato l’abuso sessuale – la ragazza è stata trasferita con il figlio in una casa protetta. Quando ha sporto denuncia contro il suo compagno, i carabinieri hanno agito.

http://www.milanotoday.it/cronaca/violenza-sessuale-picchia-compagna-arrestato.html

Coppia mista arrestata per spaccio

Un ragazzo marocchino e la sua convivente italiana, entrambi del 1991, sono stati arrestati giovedì pomeriggio a Romano di Lombardia e processati per direttissima al Tribunale di Bergamo nella mattinata di venerdì.

I due 23enni, lui pregiudicato e munito di permesso di soggiorno e lei casalinga, sono stati sorpresi in atteggiamenti sospetti dai carabinieri della stazione di Romano di Lombardia: i militari li hanno prima fermati a piedi nei pressi della stazione ferroviaria e poi perquisiti. Perquisizione durante la quale sono stati rinvenuti, nella borsetta della ragazza, 155 grammi di cocaina avvolti nel cellophane e 1.750 euro in contanti.

La posizione dei due ragazzi si è poi ulteriormente aggravata in seguito alla perquisizione eseguita nella loro abitazione che ha permesso ai militari di trovare altri 9 grammi di cocaina in un giubbotto, un bilancino di precisione in un armadio e una pistola di tipo Colt “Fratelli Pietta” calibro 45 con quarantuno proiettili dello stesso calibro e due bossoli esplosi sotto il letto.

La pistola, secondo quanto accertato dai militari dell’arma, risulta rubata il 3 febbraio 2011 dal magazzino spedizioni di Grassobbio: entrambi gli arrestati sono stati deferiti per detenzione abusiva di arma da fuoco e ricettazione, mentre la droga, di cui si conosce la provenienza e destinata al mercato bergamasco, è stata sequestrata insieme al denaro provento dell’attività illecita e all’arma.

http://www.bergamonews.it/cronaca/romano-di-lombardia-pistola-e-cocaina-manette-due-23enni-188919

Ormai, farsi arrestare è un’impresa proibitiva. E anche farsi espellere.

Pisa è fuori controllo: romeno aggredisce uomo a colpi di spranga

Pisa, 24 aprile 2014 – Un romeno di 46 anni è stato arrestato dalla polizia dopo avere aggredito a colpi di spranga, calci e pugni un trentaquattrenne in pieno centro storico la scorsa notte a Pisa.

I motivi della lite non sono ancora chiari e sono al vaglio degli inquirenti per capire cosa abbia generato tanta violenza. Sono stati alcuni residenti infatti a chiedere aiuto e quando la “volante” è giunta sul posto ha trovato Raul Dragos Puiu che stava ancora infierendo sulla vittima, dopo averla colpita con una spranga.

Il senegalese è stato soccorso e ricoverato in ospedale anche se non ha riportato ferite gravi e nelle prossime ore potrebbe essere dimesso. La polizia attende infatti di riuscire a parlare con l’africano per appurare il movente dell’aggressione. Puiu dopo l’arresto, scattato anche per resistenza a pubblico ufficiale, si è trincerato in un assoluto silenzio. Al romeno è stata applicata la misura cautelare degli arresti
domiciliari.

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2014/04/24/1056884-rumeno_aggredisce_senegalese_colpi_spranga_calci_pugni.shtml

Vicenza: ragazza inseguita da nordafricani, per rapirla?

BASSANO. L’hanno pedinata per quasi un chilometro, aspettando il momento opportuno per aggredirla. Forse volevano strapparle le tre borse che portava con sé, oppure assalirla fisicamente. Alla polizia, che è riuscita a bloccarli, hanno raccontato che volevano solo «conoscerla».
Se l’è vista brutta M.B., 30 anni, di Bassano, che verso mezzogiorno si stava recando a piedi in via Marinali per andare a lavorare. Una strada percorsa mille volte, ma mai con il terrore nel cuore come ieri. Erano le 12 quando la giovane è entrata al “Sisters Caffè” di via Verci in preda al panico. «Aiutatemi – ha detto al personale – mi stanno inseguendo».
Trovato rifugio, la giovane ha raccontato quello che le era accaduto. Un episodio incredibile, avvenuto in pieno giorno e in centro storico.
Non appena posteggiata l’auto in via Bonaguro, due sconosciuti hanno cominciato a pedinarla. «Scesa dall’auto, ho notato un’Audi A3 nera con due uomini di origine africana all’interno, che procedeva lentamente dietro di me – ha spiegato.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/710945_la_inseguono_per_aggredirla_paura_in_centro_a_bassano/

152 parole e 936 caratteri prima di scoprire che sono di ‘origine’ africana.

Cinghiate per convertirla all’Islam: ‘Voi italiane siete sporche’

VIOLENZADONNE

Marocchino condannato a 20 mesi. «Mi ha usata solo per la cittadinanza»

Reggio Emilia, 24 aprile 2014 – UN ANNO e otto mesi di reclusione (che non farà, perché la pena è sospesa), tremila euro di risarcimento e la revoca del divieto di avvicinarsi all’ex moglie e alla figlia.
Questa la condanna inflitta ieri al marocchino di 36 anni accusato di aver preso a cinghiate la moglie italiana, pur di convincerla a convertirsi alla religione islamica.
Erano nella stessa aula, ieri mattina. Lui da una parte, che continuava a scuotere la testa. Lei, 32 anni, sta di fianco al suo avvocato di parte civile, intenta a cercare di non incrociare mai il suo sguardo.

Come giudica la sentenza?
«Non sono tranquilla riguardo la revoca della misura, conosco l’elemento — risponde la vittima davanti al tribunale —. Ho una bimba da proteggere. Non mi fido… So che potrei trovarmelo in giro. Per questo ora chiederò al mio avvocato (Silvia Angelicchio, ndr) di inoltrare al giudice una nuova richiesta per il divieto di avvicinamento. La stessa che ha avuto fino a oggi».

Ci racconti il suo calvario.
«All’inizio, quando l’ho conosciuto, era un angelo; molto premuroso, avvolgente. Ma si è dimostrato un lupo travestito da agnello. Due mesi dopo il matrimonio ha iniziato a cercare di convincermi a convertirmi all’Islam».

In che modo?
«Cercava di far leva sul fatto che io sono una donna. ‘Le italiane sono sporche e vanno purificate’, mi diceva; ‘altrimenti ti aspetta l’inferno eterno’. Continuava a ripetermi: ‘Mi sei servita e basta, lo sai. Ti ho sempre usato e ho sempre approfittato di te’. Si rende conto? Per la cittadinanza. Quando eravamo fidanzati non era così. Altrimenti non l’avrei mai sposato».

In che cosa ha modificato il suo stile di vita?
«Mi ha addirittura fatto cambiare lavoro. Non potevo fare l’estetista perché ero troppo a contatto con i corpi e con gli uomini. Oggi faccio la commessa. Non potevo salutare i miei amici per strada. Ho chiuso diverse conoscenze: tutte quelle maschili; altre anche con alcune ragazze, diceva che erano troppo esuberanti e non voleva che le frequentassi».

Ma l’ha condizionata anche sull’aspetto fisico?
«Sì, mi obbligava a essere trascurata. Non potevo truccarmi, solo in maniera leggera. Mi diceva come dovevo vestirmi, voleva che mettessi il velo. Quando siamo andati in Marocco mi ha obbligato a indossare la tunica. Sennò, diceva, si vedono troppo le forme. E non potevo sedermi a gambe incrociate: era troppo provocante».

La sua famiglia d’origine all’inizio era contraria al vostro rapporto.
«Infatti tendeva anche ad allontanarmi dalla mia famiglia. Non potevo chiamare i miei genitori, che si erano trasferiti lontano, se non per cinque minuti a settimana. E se tornava a casa e mi vedeva triste erano botte; cinghiate, su un fianco. Mi aveva fatto un livido enorme».

E altre violenze.
«Una sera, senza motivo, per una futile discussione, mi ha rovesciato una teglia ancora calda piena di pollo e patate sulla testa. Per fortuna non sono rimasta ustionata; non era più così calda. Ma il segno lo porto dentro».

Un altro uomo rispetto a quello che aveva conosciuto?
«Un altro. Questo era sempre irascibile. Beveva. Ma il peggio, era la sua dipendenza da videopoker. Non lavorava e mi chiedeva sempre soldi. In una sola sera è stato capace di spendere anche mille euro alle macchinette».

Crede di avere avuto giustizia?
«Lui non aveva precedenti, per cui sono abbastanza soddisfatta. Ma vorrei che ripristinassero il divieto di avvicinamento. Spero davvero che stia lontano. Sono preoccupata. Ma ora almeno l’ho capito… L’amore è un’altra cosa. E devo essere forte, la vita continua».

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2014/04/24/1056755-cinghiate-moglie-conversione-islam.shtml

Un’altra fanatica dell’integrazione ha avuto un assaggio di realtà. Magari, se qualcuno l’avesse avvisata, sarebbe stato apostrofato come ‘rassista’.