Sorprende dipendente Rom mentre ruba: “Noi Rom siamo fatti così”

06-07-2014

STORIA DI UN CAMPEGGIO ASSEDIATO DAI ‘NOMADI’

Viareggio, 6 luglio 2014 – CONTINUA a crescere a dismisura e senza troppi controlli il campo Rom di via Cimarosa a Torre del Lago. E in proporzione crescono la preoccupazione (e i furti) nella zona. La vittima sacrificale di quest’operazione è Beppe Del Cima amministratore della Ecomar Servizi che gestisce il camping del Lago, praticamente adiacente al campo rom. «Mi hanno fatto chiudere e mi hanno portato alla rovina — è il grido ai appello di questo storico imprenditore turistico della frazione — nel disinteresse più assoluto del Comune e dei vigili urbani che invece dovrebbero controllare quello che avviene nel campo».

La serie infinita di furti anche negli ultimi giorni si è tristemente allungata. L’ultimo episodio in ordine di tempo è di venerdì pomeriggio quando i soliti ignoti hanno effettuato l’ennesima scorribanda all’interno del camping visitando una mezza dozzina di roulottes e portando via letti e materassi, manicarette antincendio e fili di rame. Alla fine di giugno due rom del campo nomadi furono invece arrestati in flagranza di reato dai carabinieri mentre stavano effettuando dei furti. «Questi episodi — dice Beppe Del Cima — si ripetono nonostante abbia fatto segnalazioni per scritto al comune e al comando di polizia municipale. Sembra proprio che a questa amministrazione non interessi difendere i cittadini. Chissà perché è stato permesso e si continua a permettere la crescita a dismisura del campo senza più alcun controllo». Del Cima ricorda che nel disciplinare che venne firmato anche dai rom ospitati nel campo era previsto che ci fossero 6 case mobili per un totale di 32 persone.

La situazione adesso è ben diversa. «All’interno di quel campo diciamo regolare — spiega Beppe Del Cima — ci sono 40 roulotte. E chissà in quanti vi abitano. All’esterno è un continuo arrivare di furgoni e solo lungo via Cimarosa ci saranno 100-120 rom, che sono arrivati qui dai campi di Seravezza e Massa dopo che è successo il delitto di Forte dei Marmi. Stanno portando i residenti della zona e imprenditori come me alla rovina e alla disperazione. E nessuno ci spiega il perché. Nessuno ci dice come poterci difendere. Parlano di integrazione, ma la realtà è che queste persone non vogliono integrarsi». E per spiegare meglio il suo concetto Beppe Del Cima racconta un aneddotto: «Quando iniziò il progetto e il camping era ancora aperto, presi al lavoro un giovane rom in portineria. Per diversi mesi lavorò bene con puntualità e gentilezza nei confronti dei clienti. Io e mia moglie lo adottammo quasi come un figlio. Un giorno entrai all’improvviso in ufficio e vidi che si stava mettendo in tasca i soldi della cassa. Mi caddero le braccia per la delusione. ‘Che ci vuoi fare, Beppe — mi disse — siamo fatti così’. E fu lui stesso ad andarsene».

http://www.lanazione.it/viareggio/quel-camping-finito-sotto-assedio-a-causa-dell-insediamento-rom-mi-hanno-rovinato-1.20761

EVIDENZA, Lucca

RSS Feed Widget

Lascia un commento