Europa senza frontiere
La pista più definita al momento è quella che porta alle attività economiche dell’impresario. Il primo indizio è la testimonianza di alcuni artigiani, che avrebbero parlato di un prestito concesso a un’impresa gestita da proprietari di origine romena. Soldi che Calevo, la cui azienda aveva in tutto tre milioni di euro di crediti, avrebbe chiesto con insistenza ai debitori, troppa secondo il testimone: «Gliel’avevo detto che stava tirando troppo la corda». Il secondo porta invece a una grande operazione immobiliare. Un affare in cui Andrea Calevo era stato coinvolto in un primo tempo e da cui poi era uscito, perché non convinto dai alcuni soci. È al vaglio degli esperti del Ris di Parma invece una traccia di dna trovata nella macchina dell’imprenditore.
http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2012/12/24/AP7xVRHE-calevo_sentiti_imprenditori.shtml
Sia d’insegnamento agli imprenditori collaborazionisti con l’invasore.
Uncategorized