Pigneto quartiere occupato: ragazza massacrata di botte da nordafricani

07-08-2014

Choc al Pigneto: “Hanno picchiato la mia compagna perché volevano da bere”

“Non posso darvi da bere, sono le 2 e 30”. E chiude la porta. Ma loro non sentono ragioni. Volano insulti, pugni e calci alla porta d’ingresso, bottiglie rotte, schiaffi. Volanti della polizia a sirene spiegate. Una rissa, un’altra, l’ennesima, che getta nello sconforto anche chi in fondo a un giro di vite ancora ci sperava. E invece al Pigneto, tra proteste dei residenti e passerelle politiche, cambia poco o nulla.

“Ero in ritardo, stavo sistemando le ultime cose prima di chiudere, saranno state le due e un quarto, due e mezzo. Un gruppetto di nord africani che stanno sempre qui in zona, li conosco di vista, volevano entrare per prendere una bevuta. Gli ho detto di no, erano già passate le due”. Carlo, cinquantenne, titolare di un bar brasiliano all’isola pedonale, ci racconta la baraonda di martedì notte.

“Non ne hanno voluto sapere. Hanno iniziato a urlare, a insultare e poi a battere forte con pugni e calci alla vetrata. Ci siamo chiusi dentro, io e la dipendente del negozio. La mia compagna si trovava nel locale accanto, quando ha sentito il caos è arrivata qui fuori. Si è avvicinata a loro, ha chiesto cosa stava succedendo e uno di loro ha risposto prendendola a schiaffi nel viso. Lei aveva gli occhiali, quindi oltre la botta si è tagliato il volto con i vetri”. Pigneto-4-20

Poi si sono chiusi dentro tutti e tre. L’uomo, la compagna in una maschera di sangue, la dipendente. Chiamano le forze dell’ordine. “Mentre aspettavamo che arrivasse la polizia, ci lanciavano bottiglie rotte contro la porta d’ingresso”.

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EVIDENZA, Roma

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