La fanno bere e poi la stuprano a turno: arrestati “operai” romeni

01-06-2014

Grosseto, 1 giugno 2014 – L’hanno notata in un bar. E hanno iniziato a parlarci. Tutto sembrava che andasse liscio come l’olio, poi, con qualche bicchiere di troppo nel corpo, è scattato il raid. Violentissimo. E’ pesante l’accusa della quale dovranno rispondere due operai boschivi di 35 e 23 anni, entrambi rumeni, che lavorano nella zona di Castel del Piano: violenza sessuale di gruppo. Sono stati carabinieri della stazione amiatina di Castel del Piano, insieme al nucleo radiomobile di Pitigliano in pattugliamento nella zona, ad arrestarli in flagranza. Una storia di violenza inaudita che invade questa volta l’Amiata, non più «sicura» come un tempo, che va ad uniformarsi — purtroppo — alla crescita di criminalità di tutta la provincia da un anno a questa parte. I due rumeni, che si trovano adesso in carcere in via Saffi in attesa dell’udienza di convalida (il pubblico ministero che coordina le indagini è Marco Nassi), da una prima ricostruzione degli inquirenti pare che abbiano adocchiato una donna di 54 anni di nazionalità ucraina, che abita a Castel del Piano, che si trovava da sola in un bar.

E’ stata la donna a dare l’allarme ai carabinieri che si sono messi alla ricerca dei due, «pizzicati» poco lontano dal luogo dell’aggressione: i militari hanno infatti accertato che i due operai rumeni (anche grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza che si trovavano nelle vicinanze, visionati dagli inquirenti), avevano abusato della donna che era in evidente stato di ebrezza alcolica. Pare infatti che siano stati i due rumeni, con qualche stratagemma, a farla bere qualche bicchiere di troppo con l’obiettivo poi di fargli qualche avance a sfondo sessuale.

Approcci che la donna in un primo momento ha cercato di evitare, prima di cadere vittima della furia dei due uomini. I due infatti l’hanno portata fuori dal bar, accompagnandola all’interno di un magazzino di un’abitazione nel paese amiatino, e hanno iniziato ad abusare di lei, a turno, come nel più classico atto di violenza. In quell’occasione, però, nonostante le urla, nessuno in paese ha capito quello che stava succedendo. Solamente dopo, quando i due l’hanno lasciata libera, è scattato il blitz: la donna ha iniziato ad urlare e a chiedere aiuto rivolgendosi ai carabinieri che si sono messi immediatamente alla ricerca dei due uomini, trovati poco lontano. Adesso in carcere in via Saffi ad aspettare il loro destino.

http://www.lanazione.it/cronaca/2014/06/01/1072963-stupro-magazzino.shtml

EVIDENZA, Grosseto

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