UDINE. Inseguito e pestato mentre guidava l’autobus perché non ha assecondato le richieste di un giovane marocchino che era salito sul mezzo pubblico.
È finito all’ospedale il 44enne conducente della Saf che ieri è stato aggredito da tre stranieri arrestati con l’accusa di danneggiamento aggravato, violenza privata, lesioni e interruzione di pubblico servizio. Si tratta di Youssef Rebroub, 25 anni di nazionalità marocchina ma residente a Majano, Frederik Kika cittadino albanese di 23 anni residente a Pasian di Prato e Adriatik Kalemaj, pure albanese di 23 anni residente a Udine che domani saranno processati per direttissima.
Erano le 7.59 quando il conducente del bus della linea 7, a bordo del quale c’erano numerosi passeggeri, si è fermato a Godia in via Liguria. Fra gli altri passeggeri c’era il marocchino con i due amici albanesi. È stato lui a salire sul mezzo e, dopo essersi avvicinato al conducente, a chiedergli di aspettare qualche minuto, perché sua madre doveva raggiungerlo. Il conducente ha acconsentito. «Solo qualche minuto – ha premesso – non posso far aspettare tutta la gente». Dopo quasi cinque minuti di sosta la donna non si era ancora materializzata, così l’autista gli ha spiegato che si vedeva costretto a ripartire. È bastato a scatenare una reazione violenta da parte del marocchino, che ha inveito nei suoi confronti, poi ha tirato calci al bus prendendo a manate i finestrini, mentre il mezzo di allontanava.
La scena ha creato un po’ di scompiglio, ma il mezzo si è rimesso in marcia, fino a viale Vat, dove il bus ha effettuato una nuova sosta.
Nessuno aveva notato che i tre giovani erano saliti su una Mercedes e avevano inseguito l’autobus fino alla fermata. È a quel punto che sono saliti sul mezzo. A precedere gli altri due era il marocchino: «Devi morire – gridava indirizzandosi all’autista – se non ci apri le porte io ti ammazzo».
Poi ha preso a pugni il divisorio, posto fra i passeggeri e il conducente, quindi ha colpito con calci e pugni l’autista che era al volante del mezzo. I due complici lo spalleggiavano e intanto fra i passeggeri si diffondeva il panico.
È solo grazie alla capacità del conducente che l’autobus non è finito fuori strada o, peggio, contro un’altra vettura. Pur aggredito al capo, al volto e al torace ha mantenuto la calma. «Sembrava una furia che non riuscivo in alcun modo a contenere – racconta l’autista – ma, fortunatamente, sono riuscito a bloccare il mezzo per evitare conseguenze ai passeggeri».
La richiesta di intervento è arrivata alla Questura, gli uomini della Squadra volante, coordinati dal commissario capo Marco Lovrovich, hanno agito nell’arco di pochi minuti: tre le pattuglie che sono arrivate sul posto dove il bus è stato fermato e dove i passeggeri sono stati fatti scendere.
Nel frattempo, i tre stranieri si erano dati alla fuga a piedi imboccando una laterale. I due cittadini albanesi sono stati rintracciati poco dopo in un bar poco distante. È dopo aver ascoltato le testimonianze dell’autista e dei passeggeri e aver trovato i documenti dell’auto usata per l’inseguimento intestati al marocchino che la polizia ha potuto risalire all’identità del terzo fuggitivo, sorpreso in viale Volontari della Libertà.
Immediata è partita la segnalazione al magistrato Claudia Danelon, responsabile delle indagini quindi per i tre stranieri è scattato il trasferimento al carcere di via Spalato.
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/12/07/news/udine-autista-della-saf-aggredito-e-picchiato-da-tre-stranieri-1.12577912