Squadra di profughi africani aggredisce arbitro: maxi squalifica

10-12-2015

 

La stangata arriva puntuale e il giudice sportivo non fa sconti. Quanto accaduto domenica scorsa a Mileto, al triplice fischio finale del match di Seconda categoria, tra la squadra di casa e il Koa Bosco, compagine composta da immigrati africani, va oltre lo sport e accende decisamente i riflettori della cronaca.

I provvedimenti disciplinari. Squalificato fino al 2 marzo del 2017 Mansour Mbaye, calciatore del Koa Bosco che, di fatto, ha scatenato il parapiglia tra le due squadre aggredendo il giovane arbitro, un ragazzo di appena diciotto anni, residente a Vibo Valentia, con uno violento schiaffo. Gesto grave e inqualificabile che unito alla frasi irriguardose valgono una maxi-squalifica per l’attaccante africano. Scrive il giudice sportivo: “Il suddetto calciatore reagiva all’intervento collaborativo e sportivo dei giocatori del Mileto nei confronti dell’arbitro, iniziando cosi a profferire frasi offensive e minacciose nei confronti dei calciatori avversari. Tale comportamento minaccioso e offensivo nella circostanza provocava l’intervento di altri giocatori del Koa Bosco, contro i giocatori della squadra avversaria che dava luogo ad una rissa tra diversi giocatori delle due squadre, tra cui partecipava anche Mbaye”.

Le multe. Ammenda di 140 euro e diffida del campo per il Mileto per “l’invasione di campo dei propri sostenitori che scavalcando la rete di recinzione tentando di aggredire i giocatori avversari”. Rissa finale che è invece costerà 60 euro di multa alla società reggina.

Atti trasmessi a Comitato regionale. Mistero, poi, su un messaggio privato che una persona, qualificatasi come ex dirigente del Koa Bosco, avrebbe inviato sul profilo facebook dell’arbitro. Un particolare che il direttore di gara ha prontamente denunciato e così gli atti sono stati trasmessi al presidente del Comitato regionale Calabria.

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