Governo ospita in hotel anche un terrorista islamico

12-04-2015

Libici fuori controllo a Roma. Ieri la polizia ha arrestato un immigrato irregolare sul territorio italiano con il divieto di accedere nell’area Schengen perché segnalato per reati legati al terrorismo. L’uomo è finito in manette insieme ad altri otto connazionali, tra regolari e irregolari sul territorio italiano, accusati di resistenza e lesioni aggravate e pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, a causa di un tentativo di occupazione di un albergo in via di Pietralata. Nella struttura era già ospitati altri connazionali, reduci di guerra, che soggiornano in Italia da anni e sottoposti a cure mediche. Il libico segnalato per terrorismo, insieme ad una decina di altri profughi, grazie alla compiacenza dei connazionali già presenti nell’hotel, sono entrati con la forza e hanno occupato alcune stanze. Qualcuno di questi, durante l’intervento della polizia con cui hanno ingaggiato una vera e propria guerriglia per sfuggire alla cattura, sono riusciti comunque a dileguarsi. Dai primi accertamenti il terrorista sarebbe arrivato in Italia con uno dei tanti barconi di immigrati che sbarcano sulle nostre coste. Una situazione pericolosa, che porta a galla la presenza di immigrati libici «a rischio» nella Capitale, come segnalato da Il Tempo a febbraio scorso. Dopo la caduta del regime di Gheddafi, infatti, molte persone hanno raggiunto il nostro Paese, in particolare Roma, dove vivono da anni. La permanenza è stata giustificata dalla necessità di curare, presso alcune strutture sanitarie, le ferite riportate durante la guerra civile, scoppiata nel paese dopo la scomparsa del raìs. Alcuni di loro, quindici in tutto, che attualmente si trovano nella Capitale, avrebbero legami “pericolosi” con esponenti dell’estremismo islamico, che a Roma ha il suo quartier generale a Centocelle, e sarebbero segnalati come possibili jihadisti. Il gruppo in questione, dunque, sarebbe arrivato dalla Libia dal 2011 in poi. Nell’ultimo anno, poi, grazie ai continui sbarchi di profughi sulle nostre coste, ex appartenenti all’intelligence libica sotto il regime di Gheddafi, secondo fonti arabe avrebbero scelto di arrivare in Europa, non prima però di aver giurato fedeltà al califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L’arresto di ieri, quindi, getta un’ombra inquietante sui rifugiati. A segnalare l’occupazione è stato il portiere dell’hotel, preoccupato per quanto stava accadendo. Quando le volanti sono arrivate gli agenti hanno intimato agli occupanti da lasciare la struttura. La reazione di questi ultimi, però, supportati dai connazionali già residenti, è stata violenta. Uno degli immigrati ha tentato di barricarsi in una delle camere occupate regolarmente da un connazionale che, nel tentativo di difenderlo e favorirlo, ha provato a colpire i poliziotti con un cacciavite. Alla fine sono stati bloccati e arrestati. Si tratta di H.A.S e A.A., rispettivamente di 30 e 27 anni. Non è finita qui. Mentre stavano per essere condotti in Questura, altri connazionali ancora una volta hanno tentato di ostacolare le forze dell’ordine posizionandosi davanti all’uscita e impedendo il passaggio. Sul posto, a quel punto, è stato chiesto l’invio di altre volanti anche queste prese d’assalto dai libici, che hanno lanciato contro i poliziotti diversi oggetti tra cui una specchiera in metallo di grosse dimensioni. Uno degli stranieri ha anche preso un estintore a muro e lo ha scaricato sugli agenti creando una nube di fumo che ha consentito ad alcuni suoi connazionali di fuggire.

http://www.iltempo.it/cronache/2015/04/11/un-jihadista-tra-i-profughi-libici-arrestati-1.1402833

Crimini Immigrati, Roma

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