Ravenna: donna trascinata via da due immigrati, per stuprarla

04-09-2014

RAVENNA – Mi hanno sorpresa da dietro mentre stavo sistemando della roba in negozio. Vede? Ho ancora i lividi sulle braccia… E poi quei due mi hanno lasciato altri lividi anche sul petto. Hanno cercato di trascinarmi fin nel magazzino, ma non ci sono riusciti. Però se volevano solo derubarmi, perché strapparmi la canottiera e la gonna?”.

Ci ha pregato di non mettere il suo nome perché “ho paura che ritornino, e per questo non ho nemmeno fatto formale denuncia anche se alla polizia ho già raccontato tutto”. Ci ha chiesto pure di non indicare neanche il nome del locale. Di fatto quella che nel tardo pomeriggio di lunedì ha subìto una negoziante della centrale via Mazzini – una cinquantenne ravennate – è stata un’aggressione per certi versi davvero inquietante.

Non un colpo mordi e fuggi sfociato in qualche spintone; e nemmeno una maldestra rapina con cutter alla mano: qui è accaduto che due uomini in piena luce abbiano cercato di trascinare la donna di peso in un’altra stanza del suo negozio approfittando del fatto che in quel momento non ci fossero clienti. E se non ci sono riusciti, “è solo perché sono robusta e ho cercato subito di divincolarmi mettendomi a urlare”. Tutto si è verificato verso le 17.30. “Ero qui da sola e con il circuito di videosorveglianza fuori uso. Stavo sistemando quelle casse di roba laggiù quando quei due sono entrati senza dare troppo nell’occhio. Mi pareva fossero vestiti normalmente, non ci ho fatto troppo caso. Finché all’improvviso mi hanno preso da dietro, più o meno all’altezza delle spalle, e hanno iniziato a trascinarmi verso il magazzino che si trova pochi metri più in là”. In quel momento nel negozio non c’erano altre persone che potessero aiutarla; e nemmeno sulla strada c’erano passanti. Chissà, forse i due uomini hanno atteso il momento più propizio per entrare in azione. “Fortuna ha voluto che sono robusta e che ho reagito: ho iniziato a dibattermi mentre loro mi trascinavano. Alle fine hanno mollato la presa. Ma non se ne sono andati correndo: no, sono usciti camminando, come se fossero tutto sommato tranquilli. Il tutto sarà durato pochi secondi anche se mi è sembrato lunghissimo”.

Le urla della signora li hanno forse convinti a desistere. Di fatto, vuoi il rumore della radio accesa vuoi che con il cattivo tempo di questi giorni le porte dei negozi attigui erano chiuse, nessuno le ha sentite. “Alla fine sono corsa fuori e poi sono entrata nel negozio a fianco. Quindi sono tornata nel mio, è venuta altra gente, ho cercato di chiudere la giornata di lavoro anche se ero sconvolta. Verso sera qui fuori ho incrociato un amico che lavora nella polizia Postale e che, libero dal servizio, era a spasso con il cane. E’ lui che mi ha convinta a chiamare una Volante per raccontare tutto; ma la denuncia no: quella non l’ho fatta, ho troppa paura che poi possano tornare. E ora ho persino paura a uscire di casa per portare fuori il cane anche se quei due nemmeno saprei riconoscerli nel caso li dovessi incrociare di nuovo”. Non li ha visti in faccia né ha colto particolari segni sui loro abiti: sa solo che erano stranieri, probabilmente romeni. “L’ho intuito perché mia madre è stata male per diversi anni e così abbiamo avuto varie badanti, anche romene: non conosco la lingua ma so riconoscerla quando la sento. E delle cose pronunciate da quei due, “da”, sì in romeno, l’ho capito bene”. Mentre parla, i clienti continuano a entrare: sono diversi quelli che le portano la loro solidarietà per avere già saputo di quanto accadutole. Lei continua a raccontare; a qualcuno mostra quei lividi sugli avambracci che hanno la forma delle dita quando stringono la pelle con presa troppo forte. “Anche a casa si sono spaventati tutti. Tanto che mio figlio ha pensato di radunare un paio di amici e di stare qui nei paraggi con loro: non se la sente di lasciarmi sola”. Spunta un ragazzone tatuaggi, capelli folti e occhiali scuri: ha vent’anni, fa il musicista ma in questo momento sta cercando ingaggio. Ci spiega che sono in tre a tenere d’occhio il negozio della madre: due vicino alla porta e uno su e giù per la via. L’amico accanto a lui è un coetaneo: hanno fatto elementari e medie assieme.

http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/1208289/-Aggredita-e-trascinata-da-due.html

I DELINQUENTI SONO ARRIVATI AL SEGUITO DELLE BADANTI, SPESSO BASISTE DI MOLTE RAPINE.

EVIDENZA, Ravenna

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One comment on “Ravenna: donna trascinata via da due immigrati, per stuprarla

  1. pat_rosso75 ha detto:

    quando è successo a me di recente a bologna in via indipendenza(pieno centro) per chi non conosce la città, alle 20.10 di giugno ora in cui il sole spacca le pietre, che un soggetto di questi mi è venuto alle spalle abbracciandomi e mi sono dimenata per fortuna si è allontanato, qualcuno ha avuto il barbaro coraggio di osservare che forse mi aveva scambiato per una sua conoscenza…certo,certo da dietro uno fa una cosa del genere. io penso più che altro che le sue intenzioni fossero tutt’altro che innocue.

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