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Agrigento: viale della Vittoria “sequestrato” dagli abusivi

Segnalazione: Il viale della Vittoria di Agrigento, salotto della città, famoso per la sua splendida posizione che domina tutta la Valle dei Templi, costruito durante il ventennio fascista, vanto degli agrigentini e meta prediletta della sua fiera gioventù, è stato trasformato dai MIGRANTI in un mercato senza regole e pieno di degrado, con cartoni e stracci posizionati ovunque e dove imperversa una sola regola: TOTALE EVASIONE FISCALE!

Nome: Francesco

Vicenza – Campi Nomadi: metà “ospiti” sono pregiudicati, gli altri parassiti

Nei campi nomadi vicentini il numero dei pregiudicati è superiore al 50 per cento. Di nomadi, cioè, che hanno delle condanne definitive, o meglio passate in giudicato. Se la linea del Comune non fosse solo lettera morta, e invece lo è, i campi della città si svuoterebbero. Più del 50 per cento dei residenti di via Cricoli e di viale Diaz, e percentuali più basse per via Biron, strada Nicolosi e strada Ca’ Balbi, hanno denunce e arresti sul groppone che si sono tradotti in condanne, in parte già passate in giudicato, in parte pendenti in Appello. Questura e carabinieri lavorano da anni sugli accampamenti, e il monitoraggio è costante, come pure sulle decine presenti in provincia, e sono state frequenti le perquisizioni mirate. Nei due maggiori campi sono presenti più di un centinaio di persone nel campo di via Cricoli: sono le famiglie Halilovic, Caldaras, Bernardoni, Uscieri, Cavazza, Floriani e De Barre; in viale Diaz abitano le famiglie Major, Dori e Poropat. Chiaramente, sono tutti numeri sulla carta, visto che gli spostamenti dei nomadi, per definizione, sono frequentissimi. Numeri più piccoli riguardano le altre aree dove sono accampati. I reati contestati ai nomadi “vicentini” sono furti, truffe o rapine sono spuntati i giovani zingari che risiedono in città. Molti di loro hanno beneficiato dell’indulto votato da quasi tutto il Parlamento nel 2006, tranne Lega Nord e Idv; in tanti hanno problemi con la giustizia anche in altre province del Triveneto, dove sono stati fermati o denunciati per episodi di microcriminalità. Non appartengono invece alle famiglie vicentine gli zingarelli, di 8-10 anni, che periodicamente vengono fermati da carabinieri e polizia per i furti in abitazione e poi rimessi in libertà in quanto troppo piccoli per essere imputabili. Si tratta di rom che arrivano soprattutto dal Sud Italia oppure dalla provincia di Padova. Una questione spinosa è quella che riguarda la detenzione: per reati ritenuti non gravi dal codice – come i furti – di frequente, dopo un periodo passato in carcere, il tribunale di sorveglianza dispone che la pena venga scontata agli arresti domiciliari. Nel caso dei nomadi, il domicilio non può che essere la roulotte all’interno del campo. E, visto che di case non ne ha, lo zingaro viene accompagnato di nuovo al campo da dove, secondo il regolamento del Comune, se ne dovrebbe andare.

Insomma, metà sono delinquenti e l’altra metà non lo sono solamente perché parassiti. Ma come sappiamo, l’assessore Giuliari ha bisogno di “più informazioni”.

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