Alla fine della rissa tra donne, cinghiate al vigilantes e calci ai …PARMA – In nottata, complice con molta probabilità l’abuso di alcolici, è scoppiata una rissa all’interno di un locale in via Emilia Ovest.
Erano circa le 5 quando le Volanti sono giunte sul posto, a seguito di una segnalazione di una lite tra donne. Il litigio, nato per futili motivi, è proseguito anche all’esterno del locale. Una volta fuori, una delle donne partecipanti alla “zuffa” si è scagliata contro un addetto alla sicurezza del locale, colpendolo ripetutamente con una cinghia e causandogli delle visibili escoriazioni. La donna è stata identificata dagli agenti: si tratta di una rumena di 35 anni, domiciliata a Parma, con precedenti per guida sotto l’influenza dell’alcool. Accompagnata negli uffici della Questura per la redazione degli atti di rito, la donna si è scagliata anche contro gli agenti, sferrando calci e pugni nei loro confronti, anche a causa dell’evidente stato di ebbrezza. La 35enne è stata denunciata a piede libero per lesioni personali aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale e le è stata irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria per ubriachezza molesta. |
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Calci e cinghiate al figlio bocciato padre e madre denunciati
Il ragazzo, quattordicenne, è finito in ospedale al Gaslini. E’ stato lui a chiedere aiuto ai passanti, urlando dal terrazzino di casa
Picchia il figlio che viene bocciato a scuola e quindi non ammesso all’esame di terza media. Il padre violento e la mamma sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia dai carabinieri di Marassi. Il ragazzino, 14 anni, è stato portato al pronto soccorso del Gaslini. Ne avrà per un paio di giorni, ma le ferite non sono sulla pelle, ma dentro. I medici, infatti, ne hanno disposto il ricovero in Neuropsichiatria per capire quali effetti abbia provocato il trauma.
Secondo i carabinieri, non si tratta solo di qualche schiaffo dato per rabbia, ma di anni di violenza strisciante, fatta di piccole angherie, di umuliazioni ed episodi mortificanti messi in atto dal padre-padrone, che ha creato in casa un clima di terrore. Una storia che non ha per cornice miseria o degrado. L’uomo, ecuadoriano, 45 anni, lavora in regola come operaio, mentre la madre è casalinga.
Vivono a Manin, ed è dal terrazzino di casa che il ragazzino si è messo a urlare, chiedendo aiuto ai passanti. A chiamare il 112, sono stati i vicini. I militari si sono precipitati in casa e hanno trovato la vittima che piangeva rannicchiata contro la ringhiera, con evidenti segni sulle braccia di percosse. Era così sconvolto che non riusciva neppure a parlare.