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Immigrati sequestrano bimbo per costringere la mamma a prostituirsi

ALBIGNASEGO. Un bimbo tenuto in ostaggio per costringere la madre a prostituirsi. È grazie ai carabinieri di Albignasego che sono stati liberati sia il piccolo che la mamma. Lo scorso 20 luglio i carabinieri di Gardone Val Trompia hanno fermato e arrestato due cittadini romeni con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, lesioni personali e sequestro di persona.

Un’operazione lampo che è iniziata a Albignasego nella notte tra il 19 e il 20 luglio: tre giovani rumene hanno fermato, lungo la strada statale, una pattuglia dei carabinieri, chiedendo aiuto. Accompagnate in caserma le ragazze hanno raccontato di essere state costrette a prostituirsi da due connazionali, che vivevano un piccolo paese vicino a Brescia. Quella notte erano state portate nel Padovano da uno dei loro sfruttatori.

I militari, dopo i primi accertamenti, hanno immediatamente trasmesso tutte le informazioni acquisite ai colleghi di Gardone Val Trompia che sono riusciti a localizzare l’appartamento indicato dalle giovani e a rintracciare gli sfruttatori. Un’operazione svolta con la massima urgenza proprio perché una delle ragazze ha un figlio di 4 anni che gli sfruttatori hanno tenuto in ostaggio per esercitare una maggiore pressione nei confronti della madre: la fuga della donna avrebbe potuto indurre i due romeni a vendicarsi sul bambino o a sparire con lui.

Il blitz nell’abitazione degli aguzzini ha consentito di rintracciare uno dei due sfruttatori e di trovare il bambino. Le giovani romene hanno raggiunto i carabinieri nel Bresciano dove la madre ha potuto riabbracciare il proprio figlio.

Il secondo sfruttatore è stato intercettato a bordo della sua Audi A4 mentre era sull’autostrada A4 all’altezza di Desenzano. Il tribunale di Brescia ha convalidato il fermo dei due rumeni, disponendo per entrambi la custodia cautelare in carcere.