Non lo avevano espulso per due volte: calci e pugni ad 88enne

05-12-2014

Milano – Lui si fa i fattacci suoi, e lo Stato fa finta di dargli la caccia. Il problema è che le conseguenze di tutto le paga, alle sette di una sera di quasi inverno, una signora di 88 anni. Una donna arrivata all’età in cui gli altri dovrebbero guardarti con un riguardo particolare. La regola, però, per il delinquente che la aspetta sotto casa non vale. Anche il rispetto per i vecchi è una delle leggi che per lui sono carta straccia. E alla fine è puro caso se stavolta la storia finisce bene. Poteva esserci la signora in ospedale, o peggio; e lui ancora in giro a fare danni. Invece la signora ha il cuore e le ossa robuste, ed è uscita sana e salva; e il veterano dei fogli di via stavolta finisce in galera. Almeno per qualche mese, non potrà spacciare o scippare.

Tutto succede in una zona bella e residenziale di Milano: via Washington, poco dopo piazza Piemonte. È mercoledì sera, ci sono già le prime luci del Natale sulle vetrine dei negozi. La signora sta rientrando a casa, prende dalla borsa le chiavi del portone. Inevitabilmente, dà le spalle alla strada. E dalla strada arriva il pericolo. Un giovane uomo a volto scoperto che l’afferra per le spalle e la scaraventa a terra. La signora si mette a gridare, l’uomo cerca qualcosa da afferrare, da rubare, ma deve fare i conti con la sua vittima che, anziché ammutolire per lo choc, resiste ed urla. E allora cosa fa? Semplice: la prende a calci. Con forza, più volte. La donna ammutolisce, sono momenti di grande paura. Poi l’uomo adocchia lo scintillare di una catenina: la strappa, e via.

Ma gli va male. Le urla hanno richiamato i passanti, qualcuno soccorre la vittima, altri cercano aiuto. Non c’è neanche bisogno di chiamare il 112, perché una gazzella dei carabinieri incrocia nella zona, riceve le prime descrizioni e parte alla caccia. Lo placcano a poche centinaia di metri più in là, in via Elba. Addosso ha la catenina che ha appena strappato alla vittima. E quando lo identificano, l’amarezza coglie persino i carabinieri: si chiama Charaf Torisse, ha ventinove anni, è marocchino. In Italia è arrivato da clandestino, e tale è rimasto. Nel 2010 viene denunciato per spaccio di droga, ma resta libero; nel 2011 viene espulso, ma ovviamente non se ne va; nel 2012 idem altra denuncia per droga, e altra espulsione, ma lui resta in giro per l’Italia, ad Avezzano lo arrestano per furto e lo scarcerano, sempre libero di fare quello che gli pare.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/assalta-unanziana-e-viene-preso-aveva-ricevuto-foglio-nel-1072948.html

 

EVIDENZA, Milano

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