È arrivato in bicicletta nei giardinetti situati alle spalle delle scuole elementari di Minerbe. E, dopo essersi seduto su una panchina, si è slacciato i pantaloni e ha iniziato a masturbarsi. Ma A.E., il giovane maniaco originario del Marocco, che l’altro giorno si è «esibito» in via dell’Artigliere, purtroppo non era solo. Il ventiduenne ha scelto infatti come palcoscenico per dare sfogo ai suoi bollenti spiriti un parco giochi, situato proprio al centro di un quartiere residenziale, a quell’ora ancora affollato.
Tanto che all’increscioso spettacolo hanno assistito, inevitabilmente, alcuni bambini che stavano trascorrendo il pomeriggio festivo nell’area verde intitolata ai Martiri di Nassirya. E così la giornata di Pasquetta ha avuto nel centro della Bassa un fuorigramma da codice penale, che i genitori dei piccoli spettatori, con un’età media di 10 anni, si augurano vivamente in cuor loro sia passato inosservato. O che, almeno, i loro figli non si siano resi conti della gravità di quella performance a cui il magrebino non era comunque nuovo. In altre occasioni, infatti, gli abitanti della lottizzazione lo avevano visto compiere quelle oscenità. Questa volta, però, non è riuscito a farla franca ed ha fatto poca strada dopo aver lasciato il parco: i carabinieri della stazione locale lo hanno rintracciato e arrestato nel giro di una manciata di minuti mentre pedalava, come se nulla fosse, lungo il corso principale del paese.
Mancava un quarto alle 19 quando una coppia residente in una delle villette della zona è rientrata a casa. Il marito, dopo essersi affacciato alla finestra, ha notato un giovane seduto, in atteggiamenti sospetti, su una delle quattro panchine collocate agli angoli dei giardini. Lì per lì l’uomo non voleva credere ai propri occhi anche perchè nel parco, dove si trovano due scivoli, un’altalena ed altre giostrine, stavano giocando in quel momento otto bambini. Ma la scena a cui si è trovato casualmente ad assistere non lasciava adito a dubbi: un ragazzo nordafricano si era infatti abbassato la cerniera dei jeans e si toccava i genitali incurante dei piccoli che correvano nei paraggi. A quel punto non ha esitato un istante a telefonare alla centrale operativa del 112 per mettere fine a quell’indecenza durata una decina di minuti.
Nel frattempo, il 22enne ha concluso la sua «esibizione», si è ripulito con dei fazzoletti di carta e, dopo essersi rivestito, è risalito in sella alla sua bici allontanandosi da via dell’Artigliere. Ma l’allarme, grazie alla chiamata tempestiva della coppia che ha fornito una descrizione dettagliata del maniaco, era ormai scattato. E ai giardinetti sono piombati gli uomini del maresciallo Simone Bazzani che hanno avviato immediatamente le ricerche di quel giovane marocchino già segnalato in altre occasioni dai residenti sempre per il vizio di masturbarsi in pubblico. Con una predilizione proprio per il parchetto retrostante le scuole.
Ai carabinieri è bastato percorrere 300 metri per imbattersi nel 22enne che aveva ormai raggiunto via Roma. A quel punto, A.E., nullafacente e senza fissa dimora, è stato arrestato con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Quindi è stato trasferito in una camera di sicurezza della caserma di Legnago dove ha trascorso la notte. Ieri mattina, il 22enne è comparso in tribunale a Verona davanti al giudice Luciano Gorra: il giovane, in virtù anche della continuazione del reato, ha patteggiato una pena a 10 mesi di reclusione ed è stato rimesso in libertà.
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