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Nigeriano analfabeta manda il cugino a fare il test d’italiano


Verona Sera
Tentata truffa, manda il cugino a fare il test d’italiano: arrestati due
Verona Sera
Due cugini nigeriani sono finiti nei guai per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato. I due hanno inscenato, in concorso tra loro, uno scambio di persona finalizzato al sostenimento del test d’italiano, il cui positivo esito avrebbe consentito altro »

Rinchiude la moglie in auto sotto il sole: salvata da agenti

Stanco delle sue pressioni per farlo tornare da lei, un uomo di 63 anni, marocchino, ha chiuso la moglie in auto sotto il sole.
Lei, connazionale di 53 anni, è stata salvata dai vigili del fuoco e ricoverata per disidratazione. L’uomo è stato arrestato in nottata per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. E’ successo in Lomellina, a Parona. La donna ieri pomeriggio ha aspettato il marito all’uscita dal lavoro per convincerlo a tornare a casa e smettere di frequentare una giovane amante. Sono saliti in auto insieme e l’uomo dopo averla ascoltata per qualche minuto, è sceso chiudendo la donna all’interno, dopo aver anche inserito il blocco di sicurezza, e se ne è andato. La vettura era sotto il sole e dentro la temperatura ha presto superato i 40 gradi. Solo un’ora più tardi un passante ha sentito le grida d’aiuto e ha chiamato i soccorsi. Quando sono arrivati i vigili del fuoco la donna era ormai in grave stato di disidratazione. Il marito è stato rintracciato e arrestato in nottata dai carabinieri.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/07/04/chiude_la_moglie_in_auto_sotto_il_sole_arrestato_marocchino_in_lo-68-424913.html

Profugo si masturba davanti bambini: “Faccio quello che voglio!”

Nel pomeriggio di ieri gli agenti della Squadra Volanti sono intervenuti per uno spiacevole episodio avvenuto nei giardini della centrale Piazza Vittorio Veneto.
Intorno alle 16.15, un immigrato di mezza età, senza darsi il minimo disturbo per il movimento di passanti tutt’intorno, dopo essersi piazzato al centro di una delle aiuole ed essersi abbassato i pantaloni, ha cominciato a masturbarsi. Il depravato non ha interrotto le sue pratiche nemmeno quando un bambino a spasso con la madre gli è passato vicino e, vedendolo, è scappato via in lacrime. A quel punto un cittadino che aveva assistito alla scena è intervenuto ammonendo l’extracomunitario ma per tutta risposta si è sentito minacciare ed insultare.
Avvertiti dal cittadino veronese, gli agenti della Volante sono immediatamente arrivati sul posto e fatto coprire il pervertito. Alla luce di quanto accaduto, W.T.S.R.F., 49enne srilankese, è stato denunciato a piede libero per atti osceni in luogo pubblico.“

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Guardate come l’hanno ridotta i Rom

«Ho preso tanta paura, quei terribili istanti non li dimenticherò facilmente. Alla mia veneranda età ne ho viste di tutte i colori ma non mi sarei mai immaginata di venire aggredita e scaventata a terra in pieno giorno, a pochi metri da casa, e per giunta da una donna che potrebbe essere mia nipote. Per fortuna che il Signore mi ha assistito e me la sono cavata solo con alcune botte e qualche taglio. Ma non auguro a nessuno di vivere questa terribile esperienza».
Ha ancora il terrore stampato negli occhi Gelmina Pesarin Merizzi, la pensionata 89enne di Casette vittima ieri mattina, nel centro della frazione di destra Adige, di un tentativo di scippo da parte di una nomade, che è riuscita a strapparle dal collo la collanina d’oro. Per poi fuggire a gambe levate, abbandonando il gioiello sulla strada, di fronte alla sorprendente reazione dell’anziana, che ha cercato di resistere e di allontanarla con tutte le forze che aveva in corpo. Ma che alla fine di quell’incontro animato, che l’ha lasciata sotto choc, si è ritrovata dolorante sull’asfalto, con ferite e contusioni al mento, alla mano, al ginocchio e a un piede. Erano le 10.20, quando la signora Gelmina stava attraversando le strisce pedonali in via Trento per raggiungere l’abitazione dove vive con il figlio Raffaello e la nuora Doralice. Era andata a comperare il pane in un forno vicino, come fa abitualmente ogni mattina visto che, malgrado sia ormai prossima ai 90 anni – li festeggerà il 12 giugno – gode di un’ottima salute, è ancora perfettamente autonoma ed ha una tempra di ferro da far invidia ad un ventenne.
«All’altezza dello spartitraffico», racconta la pensionata seduta nel salotto di casa con addosso i segni dell’aggressione, «ho visto una donna fare dei cenni mentre mi veniva incontro. Lì per lì ho creduto fosse una persona del quartiere che volesse salutarmi visto che qui ci conosciamo tutti. Ma quando si è avvicinata con la mano aperta, dove c’era una moneta da 50 centesimi, ho capito che era una zingara che mi chiedeva l’elemosina».
Di fronte al rifiuto dell’anziana ad aprire il portafoglio, la nomade si è avvicinata con il pretesto di ringraziarla ugualmente. «Le do lo stesso un bacio», ha detto. E, in quel preciso istante, le ha sfilato la collana che è scivolata a terra. «Sebbene fossi terrorizzata», prosegue nel racconto l’89enne, «ho cercato di spingerla per non perdere la collanina che per me ha un grande valore affettivo avendo attaccato un pendaglio con le foto di mio marito Egidio Pietro morto nel 1974 e di mio figlio Antonio scomparso a 36 anni». Ma nel parapiglia ha avuto la peggio la nonnina, che è finita a terra coperta di sangue mentre la scippatrice, temendo probabilmente di venire bloccata dai passanti che da lontano hanno assistito alla scena, si è dileguata comeun fulmine senza nemmeno impossessarsi dei pochi grammmi d’oro per colpa dei quali la signora Gelmina se l’è vista proprio brutta. Tanto che nella fretta ha perso persino una scarpa – un mocassino di colore azzurro n- che è stata poi recuperata dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago, che sono intervenuti subito sul posto con una pattuglia della polizia locale con la quale hanno avviato le ricerche della zingara, fino a ieri sera ancora senza esito.
La nonnina, raggiunta nel frattempo dal figlio e dalla nuora, è stata soccorsa dal personale del 118, medicata, tranquillizzata e riaccompagnata a casa. «Il mio terrore», confida la pensionata che ha alle spalle una dura vita di lavoro e sacrifici nelle campagne di Vangadizza, «era quella di aver riportato qualche frattura. Invece, fortunatamente, mi sono subito rialzata e sono rincasata con le mie gambe, senza dover nemmeno andare in ospedale». «Ed ora», si congeda Gelmina trattenendo a stento le lacrime, «potrò pensare ad organizzare una bella festa per i miei 90 anni».

http://www.larena.it/stories/2612_legnago/1189806_una_donna_tenta_di_scipparla_anziana_scaraventata_a_terra/

Verona: baby-gang di maghrebini rapinava e molestava ragazzine

Verona, 20 mag. (AdnKronos) – La Polizia municipale di Verona, nell’ambito dell’attività giudiziaria, ha identificato e denunciato un gruppo di ragazzi composto da tre minorenni e un ventenne, che la sera dello scorso 16 febbraio, in via Vigasio, aveva derubato 5 adolescenti, impossessandosi di 30 euro e due cellulari. I giovani, tutti di origine magrebina e residenti a Cerea, dovranno ora rispondere di rapina. Il ventenne, inoltre, è stato denunciato anche per violenza sessuale nei confronti di una ragazza presente in quel momento, oggetto di pesanti avances.
Erano all’incirca le 22.30 quando i due gruppi si erano incontrati casualmente alla fermata dell’autobus e, con il pretesto di chiedere una sigaretta e avere delle informazioni su una festa, era scattata l’aggressione, con il furto delle poche cose di valore che i giovani avevano con sé. Dopodiché il gruppo di aggressori, probabilmente alterato da superalcolici, si era allontanato a bordo di un autobus. Il giorno successivo uno degli aggrediti, seguito poi dai coetanei, si era presentato alla Polizia municipale per sporgere denuncia.
Gli agenti, incrociando le informazioni rese dai ragazzi, tra cui il nome di uno degli aggressori, e consultando i profili sui social network, hanno dato il via alle indagini coordinate dal pm Giuseppe Pighi, e nel giro di un mese hanno identificato tutti i ragazzi coinvolti nell’aggressione, riconosciuti poi dai giovani aggrediti.

https://it.notizie.yahoo.com/verona-polizia-municipale-denuncia-baby-gang-aveva-rapinato-145800141.html

Tre ‘piccole rom’ ingannano 94enne: salvato da passante

Avevano individuato in un 94enne appena uscito dalla banca la vittima perfetta ma non avevano fatto i conti con i passanti presenti lungo la strada.

Tre ragazze di etnia nomade hanno notato l’anziano che usciva dalla Banca Popolare di Vicenza a Parona e si sono avvicinate a lui con la scusa di chiedere alcune informazioni. Nel mentre una delle tre è riuscita a sfilargli il portafogli e stava prendendo alcune banconote presenti all’interno, visto che l’uomo aveva appena prelevato 400 euro. Ma in quel momento un altro signore, che aveva assistito alla scena, si è intromesso ed ha iniziato a lanciare accuse alle tre ragazze, che molto astutamente hanno reso il taccuino al 94enne facendo finta che gli fosse caduto e si sono allontanate. Il passante però aveva visto nitidamente una di loro mentre prendeva dal portafogli una banconota da 50 euro che non ha restituito al legittimo proprietario ed è quindi partita la segnalazione al 112.

La pattuglia della stazione di Parona è giunta immediatamente sul posto ma nel mentre una delle tre si era già allontanata. I militari hanno trovato le due in possesso dei 50 euro che aveva visto il testimone che, presente sul luogo, ha potuto confermare che erano state loro a trarre in inganno l’anziano. I soldi sono stati poi restituiti al 94enne, che non si era accorto di nulla e non ricordava quando potesse essere accaduto, mentre le due ladre sono state accompagnate in caserma.
Così Jessica Ahemetovic, classe 1993, e Ornella Ahmetovic, classe 1986, sono state formalmente accusate du furto aggravato. Entrambe avevano alle spalle una lunga lista di precedenti, tanto che Ornella era già stata raggiunta dall’obbligo di dimora in un comune della provincia di Rovigo. La più giovane quindi è stata condannata all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per la seconda sono scattati i domiciliari.

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Verona: scontro a bottigliate tra marocchini

VERONA. Intervento degli uomini della Squadra Volanti, supportati dagli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, ieri in via XX Settembre. Intorno alle 22 alcuni residenti avevano segnalato un’accesa lite in mezzo alla strada. Arrivati sul posto, i poliziotti hanno trovato due uomini, entrambi marocchini, tutti e due insanguinati: uno alla mano destra, l’altro al viso e sul collo. Hanno ricostruito l’accaduto: il più maturo dei due, accompagnato da due amici, si era – senza alcun apparente motivo – affiancato al più giovane lungo la strada per poi aggredirlo, spaccandogli addosso una bottiglia. Per questo motivo, S.S., 28enne marocchino, residente a Caldiero, è stato denunciato a piede libero per lesioni personali in concorso.

http://www.larena.it/stories/379_citta/1169315_bottigliate_e_cazzotti_lite_in_via_xx_settembre/

Si masturba in locale per l’ennesima volta: ‘denunciato’

Erano da poco passate le 13.30 di ieri quando, dopo la segnalazione di una barista, gli agenti delle Volanti sono entrati in un locale di borgo Venezia, in via Fincato. Un uomo di colore, seduto al tavolino con un connazionale, si stava masturbando. All’arrivo dei poliziotti, all’atto di alzarsi per l’identificazione, l’uomo si reggeva con un mano i pantaloni ancora aperti.
Dopo essere stato portato in Questura per il fotosegnalamento, O.K.C., 36enne nigeriano, pluripregiudicato per episodi simili e reati contro il patrimonio, è stato denunciato a piede libero per il reato di atti osceni in luogo pubblico.

http://www.tgverona.it/index.cfm/hurl/contenuto=409531/cronaca/atti_osceni_al_bar_denunciato_nigeriano.html

Finché non stuprerà qualcuna…

Verona: Autista bus preso a cinghiate da immigrato

VERONA. Un conducente di autobus è stato preso a cinghiate mercoledì in zona Borgo Nuovo e un altro è stato minacciato da un gruppo di ragazzi per aver cercato di sedare una rissa sul bus, sempre nello stesso quartiere. Due episodi che hanno spinto il sindacato Filt Cgil a chiedere di nuovo un incontro in Prefettura per affrontare la situazione.
«L’aggressione è avvenuta mercoledì nel tardo pomeriggio: subito dopo essere partito dal capolinea di Borgo Nuovo, ho visto arrivare di corsa un ragazzo intorno ai 20-25 anni, straniero, ma l’autobus era già in movimento e quindi ho proseguito la corsa», spiega l’autista dell’Atv, l’Azienda Trasporti Verona, aggredito il 15 aprile. «Dopo aver fatto il giro del quartiere, sono arrivato alla fermata successiva, che si trova a 500 metri di distanza dall’altra e lì ho ritrovato il giovane, che è salito».
Appena l’autobus è ripartito, il ragazzo avrebbe iniziato a inveire contro l’autista con frasi volgari. «A un certo punto si è sfilato la cintura e mi ha colpito più volte con la fibbia, ferendomi su un braccio e all’occhio», racconta l’uomo, che ha riportato dieci giorni di prognosi. «Sul mezzo c’erano dei ragazzini e si sono messi a piangere». In quegli attimi di concitazione, la porta si è aperta e il giovane è fuggito via. «Alcuni residenti della zona, che avevano assistito alla scena, sono pronti a testimoniare: dicono che è una zona malfamata e che sono stanchi di simili episodi», conclude l’autista, che poi ha avvisato la polizia ed è andato al pronto soccorso.
Sempre al capolinea di Borgo Nuovo un altro conducente, Thomas Righetti, è stato minacciato il 2 aprile da un gruppo di giovani per aver cercato di sedare una rissa. «Un passeggero era seduto al capolinea, quando sono saliti sul mezzo tre ragazzi e una ragazza di origine maghrebina, intorno ai 25 anni, e lo hanno aggredito», spiega Righetti. «Così ho cercato di dividerli, mettendomi in mezzo: il passeggero è riuscito a fuggire e i giovani, prima di andarsene, mi hanno minacciato, dicendo che avrebbero lo stesso fatto a me». Anche in questo caso, l’autista ha contattato la polizia.
«Alle continue aggressioni verbali, diventate oramai quotidiane, si stanno aggiungendo preoccupanti e frequenti episodi di violenza fisica, che stanno mettendo a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e degli stessi cittadini che utilizzano i mezzi pubblici per i loro spostamenti», spiega Mario Lumastro, segretario della Filt Cgil, che già aveva scritto al prefetto lo scorso 5 marzo. «La speranza è che questa problematica venga affrontata il prima possibile dalle istituzioni e dalle aziende per evitare che anche in questo caso si ripeta l’errore (o forse orrore) tipicamente italiano di intervenire quando il danno è oramai irreparabile»

http://www.larena.it/stories/Home/1138305_bus_atv_autisti_picchiati_presi_a_cinghiate_e_minacciati/?refresh_ce#scroll=800

Rom rubano auto e si schiantano contro Audi coppietta

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale una coppia di nomadi, a conclusione di un inseguimento.

Alle ore 22 di ieri sera a Peschiera del Garda i militari hanno intimato l’alt a una Fiat Stilo che si aggirava con fare sospetto in una zona residenziale, vigilata attentamente a causa di alcuni furti in appartamento avvenuti recentemente. Alla vista dei Carabinieri l’autovettura si è data alla fuga ma è stata inseguita dai militari fino a Castelnuovo del Garda, dove altre pattuglie sono prontamente sopraggiunte. Vista bloccata la via di fuga, l’inseguito giunto in via Milano ha effettuato una manovra folle, impattando frontalmente con un’Audi dove a bordo si trovava una coppia incolpevole.

A seguito dell’impatto il conducente della Fiat Stilo, un 18enne pregiudicato del campo nomadi di Strada La Rizza a Verona, ha riportato la frattura del femore, con successivo ricovero in ospedale, mentre la sua compagna 17enne ha riportato la distrazione del rachide cervicale, così come le due persone a bordo dell’Audi. Tutti e tre i feriti sono stati poi medicati e dimessi con cinque giorni di prognosi.

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