Category: EVIDENZA

Tunisini con la Tubercolosi sfasciano reparto malattie infettive: sedati…

Di uno straniero probabilmente affetto da tubercolosi si era cominciato a parlare martedì, quando egli stesso lo aveva confessato alla polizia nel momento in cui era stato trovato dormire dentro un appartamento che aveva occupato abusivamente.
Ora si scopre che gli stranieri ricoverati all’ospedale Civile di Venezia per accertamenti come presunti casi di Tbc sono due, tunisini entrambi, e per niente tranquilli.

I due tunisini non hanno nessuna voglia di rimanere in ospedale in attesa degli esiti degli esami e reclamano la volontà di uscire, con talmente tanta forza da cominciare a sfasciare il reparto di malattie infettive del SS. Giovanni e Paolo ieri poco dopo mezzogiorno.

E’ così intervenuta la polizia e gli stranieri sono stati sedati. Ieri i due, dopo una notte trascorsa in ospedale, erano convinti di poter uscire e andarsene, o pensavano di poter uscire dal reparto e rientrarvi a proprio piacimento ma non era così, la patologia, qualora confermata, è infettiva e contagiosa.

Poco dopo mezzogiorno hanno cominciato a prendersela con il personale del reparto per poi andare in escandescenze. Hanno manifestato violenza e cominciato a mandare all’aria quello che trovavano sulla loro strada.

Sono subito arrivati gli agenti del commissariato di San Marco e delle volanti che, con guanti e mascherine, sono riusciti a bloccare i due tunisini che alla fine sono stati sedati.

Per trattenere i due in ospedale è ora stato fatto ricorso al Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

http://www.lavocedivenezia.it/2014/due-tunisini-sospetti-portatori-di-tbc-vogliono-andarsene-dallospedale-e-sfasciano-tutto/

Torino invasa da baby-gangs: ragazzo accoltellato da 3 marocchini

Accoltellato per un iPhone da tre ‘piccoli immigrati’

Non ha consegnato l’iPhone ai tre ragazzi marocchini quindicenni da cui era minacciato con un coltello e ne è nata una lite in cui è stato colpito più volte da una lama di 22 centimetri. Vittima dell’aggressione è un ragazzo minorenne che, con un suo amico, era da poco uscito dal centro commerciale 8 Gallery. Seguiti da quelli che poi si sono rivelati essere rapinatori seriali, non hanno ceduto alle minacce e questo è costato al ragazzo possessore dello smartphone una prognosi finale di venti giorni.

L’episodio ha permesso alla Polizia del Commissariato Barriera Nizza non solo di arrestare i tre colpevoli dell’aggressione, finiti in manette con l’accusa di tentato omicidio, ma anche di scoprire un giro di rapine effettuate tutte con lo stesso modus operandi. Una banda di una ventina di stranieri, tutti molto giovani, che passava le giornate nel centro commerciale di Lingotto. Dopo aver adocchiato le vittime da rapinare, le seguivano al di fuori dell’8 Gallery e con un coltello in mano si facevano consegnare sia i cellulari, sia i portafogli.

http://www.torinotoday.it/cronaca/accoltellato-ragazzino-8-gallery-iphone.html

 

Rapirono e stuprarono una 20enne, arrestati due romeni a Milano

Rapirono e stuprarono una 20enne, arrestati due romeni a Milano

(AGI) – Milano, 13 mar. – L’avevano ‘agganciata’ alla stazione e, con la promessa di aiutarla a ritrovare il fidanzato, l’avevano trascinata in un casolare e poi in un appartamento e l’avevano violentata a turno. Ora i due romeni responsabili della violenza su una connazionale ventenne sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Monza. M.S. di 32 anni e S.L.C. di 34, sono accusati di uno stupro commesso a febbraio. Secondo le ricostruzioni degli investigatori i due avevano agganciato la ragazza alla Stazione Centrale di Milano e, approfittando del ritardo del suo fidanzato, si erano offerti per darle un passaggio. Ma invece di accompagnarla a casa l’hanno portata in un casale e poi in un appartamento, dove l’hanno violentata ripetutamente. I due stupratori sono recidivi: almeno uno di loro ha precedenti specifici. (AGI) .

 

 

Tunisino scassina e occupa casa abusivamente: ‘Ho la tubercolosi’

Una scoperta tanto fortuita quanto pericolosa. Un tunisino di 35 anni che aveva occupato abusivamente una abitazione di via Garibaldi a Venezia, infatti, agli agenti che lo stavano fotosegnalando (e denunciando) all’improvviso ha spiattellato la verita: “Ho la Tbc”. Come riporta il Gazzettino, lo stesso è stato quindi trasportato all’ospedale Civile e messo in isolamento.

Tutto inizia nella tarda mattinata di lunedì, quando un operaio entra all’interno di una abitazione nel sestiere Castello. Doveva effettuare alcuni interventi di manutenzione. Qualcuno, però, lo aveva preceduto. Aveva scassinato la serratura e al momento dell’ingresso del lavoratore stava dormendo profondamente in un’altra stanza. A quel punto la chiamata al 113. Per paura della reazione che avrebbe potuto avere l’occupante.

A svegliare l’uomo sono stati quindi gli agenti delle Volanti, che hanno accompagnato l’abusivo in questura. Dopodiché la rivelazione del 35enne, su cui i primi esami avrebbero confermato la positività alla tubercolosi. Saranno necessari però alcuni giorni per ottenere i risultati delle lastre ai polmoni, da cui si potrà avere certezza o meno che l’uomo sia affetto dalla malattia.

Potrebbe interessarti: http://www.veneziatoday.it/cronaca/tubercolosi-via-garibaldi-venezia-10-marzo-2014.html

Blitz nel ghetto degli immigrati: arresti e sequestro merce contraffatta – Vivere Pescara


Vivere Pescara

Blitz nel ghetto degli immigrati: arresti e sequestro merce contraffatta
Vivere Pescara
Blitz nel ghetto degli immigrati: arresti e sequestro merce contraffatta. immagine All'alba di stamattina (mercoledì 12 marzo, n.d.r.) è scattata a Montesilvano un'operazione straordinaria delle forze dell'ordine, che ha coinvolto Polizia di Stato

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Islamico ruba pistola e spara all’impazzata verso chiesa

Mercoledì 12 Marzo 2014 – TRIESTE – Un giovane di 21 anni, afghano, ha rapinato una pistola ad un agente di polizia sparandosi poco dopo alla testa, e ora è in fin di vita. Il ragazzo, che è ricoverato in condizioni gravissime all’ ospedale di Cattinara, era giunto in Questura oggi per chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, scadutogli ieri. Secondo quanto riferito dalla Questura, il giovane ha aggredito il piantone approfittando del fatto che questi si trovava sui gradini dell’ingresso della Questura per soccorrere una persona. L’afghano lo ha spinto alle spalle facendolo cadere e gli ha sottratto la pistola. Subito dopo si è allontanato dirigendosi verso la chiesa della Madonna del Rosario, sparando alcuni colpi in aria. Immediatamente alcuni agenti di polizia lo hanno inseguito e quando stavano per raggiungerlo, il giovane si è sparato alla testa.

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/trieste_ruba_pistola_poliziotto_suicidio/notizie/570066.shtml

La pesta a sangue: braccio rotto e costole incrinate

Un dominicano, difeso dall’avvocato Chiara Camilletti, è stato rinviato a giudizio per stalking e maltrattamenti nei confronti della compagna. La donna, secondo il racconto in querela, aveva lasciato il marito per iniziare un rapporto con l’uomo. Fin da subito, però, si era mostrato violento: un braccio rotto, occhi pesti, costole incrinate. E in ospedale aveva detto di essere caduta, di aver sbattuto. Finché una sera lui l’aveva inseguita per strada e la donna era stata salvata dai vicini e dai carabinieri. Adesso il rinvio a giudizio, ma l’uomo è irreperibile da tempo.

http://www.giornaledellumbria.it/article/article156681.html

Pestata da marito islamico: «È il tuo padrone, può fare quello che vuole»

PERUGIA – Picchiata e violentata perché il marito, secondo le norme musulmane, dispone della moglie come più gli aggrada. Se poi la donna lavora e si comporta in maniera troppo occidentale si merita questo tipo di punizione.

È la storia che ha raccontato ieri in aula una donna marocchina che non poteva denunciare il marito perché avrebbe avuto tutti i familiari contro, sia i suoi sia quelli dell’uomo. E così è stato. Lui, spacciatore di professione, la picchiava e costringeva la donna ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Perché era geloso e sospettava che lo tradisse con un gruppo di algerini (ritenuti rivali e inferiori) e con i familiari delle anziane assistite (la donna faceva la badante). In ospedale per lesioni, contusioni, fratture, diceva sempre di essere caduta, di aver sbattuto (l’ultima lesione era superiore ai 20 giorni ed era scattata la denuncia d’ufficio).

La donna aveva chiesto aiuto ai genitori, ma questi le avevano detto che dopo il matrimonio di lei disponeva il marito. Autorizzandolo a picchiarla e violentarla. Una volta lui era andata a prendere la moglie a casa di un’anziana, l’aveva trascinata per i capelli lungo la strada, sbattuta sul letto e violentata. Solo dopo mesi i familiari hanno sostenuto la donna nella decisione di lasciare l’uomo. E precisamente quando hanno scoperto che era omosessuale. Questo, secondo loro, era motivo giusto per mettere fine al matrimonio.

Le violenze sono finite solo quando l’uomo è stato arrestato per spaccio, condannato ed espulso. Prima di lasciare l’Italia, però, ha fatto in tempo a costringere la donna a portare i figli in Marocco e affidarli alla nonna paterna. Adesso lei è a Perugia, mentre i figli sono in Africa. E lei non li può vedere senza ritrovarsi faccia a faccia con il marito.

http://www.giornaledellumbria.it/article/article156681.html

 

Jesi: scontri a colpi di mazza tra immigrati


Il Resto del Carlino
Jesi, rissa da film. Sangue in strada: i residenti riprendono tutto
Jesi (Ancona), 12 marzo 2014 – Rissa con le mazzedietro Portavalle: i residenti, esasperati riprendono e fotografano la scena (foto). E’ accaduto lunedì sera attorno alle 23: dalle immagini si contano almeno 8 persone, alcune nella mischia altre che stanno a guardare vicino alle auto parcheggiate. Uno di questi brandisce una mazza di legno, un altro arriva da dietro e ha in mano qualcosa di metallico. A terra tante bottiglie di birra consumate nell’arco della giornata. Allertato il 113, gli agenti giunti sul posto hanno identificato un tunisino di 25 anni ferito al labbro e un secondo nordafricano. Quando gli agenti sono arrivati, il gruppo formato per lo più da extracomunitari si era disperso.

 

Spacciatore in fuga si getta nel fiume, per salvarlo chiamano elicottero!

Per sfuggire alla cattura da parte della polizia, che lo inseguiva, non ha esitato a gettarsi nelle gelide acque del Brembo. Nel fiume, trascinato dalla corrente, è rimasto per almeno mezz’ora. Per salvarlo sono stati mobilitate le forze dell’ordine, i pompieri e anche l’elicottero del 118.

Tutto ha avuto inizio intorno alle 17,45 a Bonate Sopra, nella zona delle Ghiaie. Nel corso di un’operazione di polizia – secondo quanto è stato possibile sapere – è stato individuato un sospetto. Che, vistosi scoperto, è fuggito.

Per non farsi catturare l’uomo, che avrebbe origini marocchine, ha tentato di tutto. Accerchiato, ha preferito gettarsi in acqua.

E’ stato subito trascinato via dalla corrente e rischiava di essere sopraffatto, anche per colpa del rischio di ipotermia. Sono stati mobilitati poliziotti e carabinieri, vigili del fuoco , mezzi e medici del soccorso sanitario 118.

L’uomo in balia dell’acqua è stato avvistato numerose volte in vari punti del fiume: alla fine è stato ripescato, dopo quasi mezz’ora, nel territorio del Comune di Curno. Soccorso dal personale medico, è stato giudicato fuori pericolo, almeno da un punto di vista medico.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/inseguito-si-lancia-nel-brembo-ma-la-polizia-lo-ripesca-a-curno_1049537_11/