“Avete visto Parigi? E’ il nostro momento”: e pesta carabiniere

26-11-2015

«Ragazzi questo è il nostro momento» ha affermato il giovane egiziano commentando con alcuni conoscenti gli attacchi terroristici avvenuti a Parigi. E in un paese sull’orlo di una crisi di nervi, un carabiniere fuori servizio, dopo aver udito quelle parole deve aver pensato fosse quantomeno doveroso verificare l’identità del ragazzo. Il militare però ha rimediato un pugno al naso e sei giorni di prognosi. Said Salah Ibrahim Allam invece è stato arrestato perché accusato di lesioni, minacce e resistenza contro un pubblico ufficiale.
Al ragazzo galvanizzato dall’attacco al cuore dell’Europa è andata anche bene. Il giudice Tiziana Gualtieri lo ha condannato a scontare 6 mesi di reclusione. Una pena comunque inferiore rispetto agli 8 mesi richiesti dal pubblico ministero Andrea Iolis. All’indomani degli avvenimenti che hanno scosso la Francia e il mondo intero, quando fuori dal Bataclan una folla si riuniva per ricordare la tragedia e mentre le forze dell’ordine internazionali cercavano gli attentatori in fuga, Said Salah Ibrahim Allam aveva sentito l’esigenza di commentare l’accaduto dando un personale giudizio: «Ragazzi questo è il nostro momento».
Quello che l’imputato non poteva sapere è che, fuori dal fruttivendolo di via Valle Muricana (zona nord di Roma), un carabiniere fuori servizio stava ascoltando la conversazione tra l’imputato e alcuni conoscenti. L’allarme sociale scaturito dopo i fatti di Parigi aveva fatto sì che il militare intervenisse chiedendo al ragazzo di esibire i documenti e di chiarire la frase appena esternata. «Vivo qui da 20 anni – aveva risposto l’egiziano – non devi permetterti di chiedermi nulla sulla mia vita». «Bene, allora chiamiamo una pattuglia per farti identificare» aveva spiegato il carabiniere. Ma quando si era girato per chiedere un telefono a una passante, il ragazzo lo aveva aggredito. «Ero bersagliato dalla sua furia – ha dunque denunciato il militare – ho provato a divincolarmi ma nella colluttazione sono inciampato su alcune cassette della frutta e sono caduto a terra, lui continuava a colpirmi sul volto all’altezza del naso». «Il ragazzo gridava: “Io ti ammazzo”» aveva in seguito testimoniato un passante.
Fortunatamente i compagni dell’imputato erano intervenuti aiutando il carabiniere. Said Salah Ibrahim Allam era quindi stato bloccato e arrestato. Ovviamente, dopo aver udito il racconto della vittima, i carabinieri avevano arrestato il ragazzo e avevano perquisito la sua abitazione, senza trovare nulla di sospetto.

http://www.iltempo.it/cronache/2015/11/17/e-il-nostro-momento-egiziano-pesta-carabiniere-1.1480104

Crimini Immigrati, Roma

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