David assediato da abusivi africani: “Qui comandiamo noi”

27-07-2015

Corriere Fiorentino

I dipendenti della Galleria dell’Accademia sono terrorizzati: «Non ci faccia dire nulla sui venditori abusivi perché questi ci minacciano». L’ultimo episodio venerdì pomeriggio. Quando la vice direttrice ha chiesto agli ambulanti di non entrare all’interno del museo, questi le hanno risposto a muso duro: «Noi da qui non andiamo via, spostati tu. Anzi, è meglio che te ne vai subito…», per poi condire la conversazioni con frasi da fascia protetta. Oramai il problema degli abusivi, in via Ricasoli, non riguarda più solo il decoro ma anche la legalità e la sicurezza. Il suk ha riaperto da tre giorni, ovvero dal momento in cui la guardia di finanza ha interrotto il servizio di controllo davanti alla Galleria.

Sabato, nelle ore di punta, di abusivi se ne contavano almeno una decina, più alcuni mendicanti. Archiviati per un giorno — causa pioggia — i poster e i selfie stick, gli extracomunitari (7 magrebini e 3 senegalesi) si sono presentati all’ingresso e all’uscita del museo con ombrelli e poncho. E per vendere la loro merce hanno varcato uno dei portoni dell’Accademia, fino ad arrivare a un passo dai quadri e dai Prigioni. A un certo punto una custode avrebbe anche provato a farli arretrare, provocandone una pesante reazione. «Non ci facciamo più caso, i venditori fanno parte della scenografia. E guai a dirgli qualcosa. Lo scorso anno ho avuto seri problemi, mi hanno inseguito fin sotto casa. Sinceramente alla pelle ci tengo», racconta una dipendente del Mibact. Mentre altri si chiedono come mai, dopo sole tre settimane, la prefettura abbia deciso che il presidio delle fiamme gialle potesse concludersi: «Ma davvero pensavano che in 21 giorni si sarebbe risolto un problema che si è incancrenito? Qui adesso è peggio di prima perché gli abusivi sembrano anche più cattivi».

Crimini Immigrati, Firenze

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