AGGREDITA A BOTTIGLIATE IN TESTA DA NORDAFRICANO: E’ GIA’ LIBERO

09-06-2015

Bologna, 8 giugno 2015 – Presa a bottigliate in testa da un nordafricano per rapinarle il cellulare. Un’aggressione a freddo, nel cuore della zona universitaria, che poteva avere conseguenze tragiche. E una violenza del tutto immotivata: «Se mi avesse minacciata e detto: ‘dammi lo zaino’ glielo avrei dato subito senza reagire». Vittima dell’episodio è una trentenne che vive in città. Nella notte fra il 2 e il 3 giugno, la donna stava andando a prendere la sua bicicletta parcheggiata in via Acri quando è stata assalita da un nordafricano sbucato dal nulla.

«Mentre camminavo verso la bici, sono stata aggredita improvvisamente da questo delinquente, sbucato da dietro le macchine; come una furia mi è saltato addosso, mi ha voltato bruscamente e ha rotto la bottiglia che aveva in mano sulla testa – racconta la vittima –; con i vetri mi ha tagliato la tempia e mi ha causato lesioni multiple sui polsi. Lo scopo della sua aggressione era rubarmi il telefonino. Nella disperazione del momento, ho cercato di difendermi, mi sono dimenata e nel tentativo di scappare, sono caduta causandomi varie ferite ed escoriazioni. Per fortuna, le mie urla hanno richiamato l’attenzione di qualche passante e del vicinato e l’arrivo di queste persone ha spinto l’uomo a fuggire, mentre io, in stato di semi-incoscienza, giacevo a terra».

Sul posto è intervenuta una volante del commissariato Due Torri, la ferita è stata trasportata al pronto soccorso del Sant’Orsola. E’ stata medicata e dimessa con 10 giorni di prognosi: ha tagli e punti di sutura alla testa, a un polso e a una spalla, oltre a un vistoso ematoma all’orbita ed ecchimosi in varie parti del corpo: «Ma i danni che ho subìto avrebbero potuto essere ben maggiori vista la sua violenza». La ferita più dolorosa, però, è quel senso di insicurezza di una cittadina che non si sente più protetta nemmeno dalle forze dell’ordine.

«Ho sporto denuncia in Questura – racconta – ma il seguito della vicenda resta come sempre sospeso nell’irrisolutezza, nella passività, nell’impotenza di quelle forze che dovrebbero intervenire a tutela del cittadino. Mi chiedo: cosa stanno facendo le forze dell’ordine per far cessare questa fiumana di violenza che in modo quasi sistematico si ripete quasi ogni giorno nella zona più trafficata dagli universitari, covo arcinoto di trafficanti di bici, spacciatori e rapinatori, non uomini ma bestie, visto ciò che è successo a me e tante altre persone di cui ho saputo dopo e che mi hanno portato la loro solidarietà?».

Il malvivente, descritto con dovizia di dettagli dai testimoni, è un volto noto di piazza Verdi. «Al momento quell’uomo, quella bestia, mi viene da dire, è a piede libero – conclude la ragazza – ed è molto probabile che possa ripetere il crimine su altre persone».

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/ragazza-rapinata-bottigliate-testa-furia-1.1038613

Bologna, Crimini Immigrati

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