Xenofila incinta aggrdisce agente che la difendeva dal convivente immigrato

06-09-2012

Ravenna, xenofila incinta picchia agente della Pm

Oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Due persone, un nordafricano 25enne residente a Ravenna e la convivente italiana di 26, sono state denunciate, l’altra sera, dalla Polizia Municipale. Intorno alle 21 una pattuglia dell’Ufficio Emergenza e Sicurezza Stradale, in viale Pallavicini, ha notato sotto il porticato antistante via Carducci, un uomo e una donna, in avanzato stato di gravidanza, discutere animatamente, venendo anche alle mani.

Come spiega la Pm, quando gli agenti si sono avvicinati per verificare la situazione si sono immediatamente resi conto che entrambi i soggetti erano in stato di alterazione psicofisica; alla richiesta di esibire i documenti, l’uomo si è rifiutato scagliandosi contro la pattuglia, con frasi minacciose ed offensive.
Dopo ripetuti inviti, il giovane forniva regolare permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Ravenna.
La donna, con mossa repentina, ha strappato letteralmente di mano il documento agli agenti, cominciando ad insultare, in particolare, uno di loro, sferrandogli calci al ventre e alle gambe. L’agente è stato poi accompagnato al Pronto Soccorso, dove gli sono stati diagnosticati sei giorni di cura; nello stesso tempo, con tono provocatorio, la giovane gridava “io sono incinta, tu non mi puoi toccare”.
Con non poca fatica gli agenti sono riusciti a mantenere la situazione sotto controllo.
Nel frattempo è giunta sul posto, precedentemente allertato, altro personale in ausilio, tra cui una volante della Questura e i Carabinieri.

I protagonisti dell’episodio sono stati accompagnati al Comando per i provvedimenti del caso e denunciati a piede libero.

http://m.ravenna24ore.it/news/ravenna/0029049-ravenna-donna-incinta-picchia-agente-della-pm

Lasciare cuocere queste cerebrolese autolesioniste nel loro brodo fatto di pestaggi, maltrattamenti , degrado e droga. Prima pero’: sterilizzarle. Non e’ la società che deve subire poi i danni della loro scemenza.

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