Altro “profugo” arrestato per spaccio

24-07-2012

 
Arrestato un altro profugo

Hanno alle spalle la stessa storia: hanno pagato cifre che un precario italiano non si potrebbe permettere, per andare via dal loro Paese, sono arrivati sul solito barcone di invasori. Con lo stesso obiettivo: spacciare morte e guadagnare sulla pelle dei giovani Italiani.

Hanno chiesto asilo politico quali rifugiati e una politica xenofila e autolesionista li ha “accontentati”.
Si sono ritrovati a Vicenza, tutti e due con lo stesso “lavoro”, lo spaccio di droga. Facevano affari insieme tanto che il liberiano Elvis David, forse perché più esperto nel settore, scriveva all’amico lettere con tutte le istruzioni su come mandare avanti l’attività. Lettere dal carcere, visto che, quindici giorni fa, era stato arrestato. Domenica la stessa sorte è toccata al socio. I carabinieri del reparto operativo hanno fermato Osasco Okodu, nigeriano di 22 anni, in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari. L’ARRESTO. Il ragazzo, che è un volto noto alle forze dell’ordine, è stato bloccato nella zona di San Pio X proprio nel momento in cui stava vendendo una dose di cocaina ad un cliente, un italiano di 28 anni che abita a Montecchio Maggiore. Con sé il nigeriano aveva 35 grammi di cocaina, suddivisi in 46 confezioni. Tutte erano sigillate in un modo particolare: in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine le avrebbe ingoiate, quindi dovevano essere chiuse bene e non ci doveva essere il rischio che la droga uscisse.
LA PERQUISIZIONE. L’arrestato avrebbe sostenuto con i carabinieri di non avere nessuna dimora fissa. In realtà si è scoperto che abitava in un appartamento di via Ferreri, dove una famiglia di origine nigeriana gli aveva ceduto una stanza. Qui sono stati trovati 1500 euro, probabile guadagno dello spaccio, un documento d’identità rilasciato dalle Autorità austriache e un titolo di viaggio per stranieri (una sorta di passaporto che viene rilasciato in Italia a chi chiede asilo politico) sul quale Osasco Okodu aveva attaccato la sua foto ma che è risultato falso. Non solo: c’era pure una lettera che l’amico e socio d’affari gli aveva spedito dal carcere per spiegargli come fare a proseguire l’attività. Il liberiano, fermato 15 giorni fa, era stato trovato con 350 grammi di marijuana. Le scorte maggiori, però, erano in casa: 40 grammi di cocaina, oltre due chilogrammi di marija, 16 telefoni e, nascosti nel salvadanaio, ben 22.500 euro in contanti.

 

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