Stupro all’Umberto I: il racconto della vittima

27-06-2012

ROMA, 27 GIUGNO – Ancora l’ennesimo caso di violenza sessuale nella capitale, questa volta la vittima è una giovane specializzanda in gastroenterologia del Policlinico Umberto I. La giovane dottoressa, F.F., 28 anni sposata, è stata aggredita da un giovane nordafricano che per circa mezz’ora ha tentato di stuprarla, fortunatamente senza riuscirci. La donna ha riportato solo qualche graffio sul corpo, ma è sotto choc.

L’incubo è iniziato domenica sera, ha raccontato in Questura lunedì, quando ha sporto denuncia. Poco prima che F. F. iniziasse il turno di notte in ospedale. “Erano circa le 20.20 e di sera e stavo andando a cambiarmi nel laboratorio – racconta la vittima – e non mi sono accorta che ero seguita. Appena ho aperto con le chiavi la porta, mi sono sentita spingere con violenza, mi sono voltata e ho visto bene in volto quel ragazzo. Parlava solo inglese e mi ha ripetuto spesso: “Help me.. (Aiutami)”.

Mi ha gettata per terra e allora ho cercato di mettermi a pancia in giù per proteggermi. Ho capito subito che non voleva rapinarmi. Ha cercato di chiudermi la bocca con una mano, faticavo a respirare”. La giovane ha provato ad offrirgli soldi, carte di credito un gioiello prezioso, “ma lui non mi stava neanche a sentire, – continua –  voleva solo togliermi i pantaloni e alzarmi la maglietta” racconta F.F.
E’ nata una lotta di trenta minuti, e nessuno nonostante le urla della donna si è accorto di quanto stava accadendo. La giovane ha continuato a chiedere aiuto strillando, ed è riuscita a prendere dallo zainetto il suo telefono cellulare. “Non so neanche come ho fatto, ma è partita una telefonata a una mia collega”. Dopo altri dieci minuti di lotta, Flaminia ha gridato nuovamente aiuto con la speranza che qualcuno la sentisse, a quel punto l’aggressore, spaventato, è fuggito lasciandola per terra.

Verso le 21.00 la specializzanda è riuscita a chiedere aiuto ai colleghi del Pronto soccorso. Il giovane nordafricano dai capelli rasta era già noto all’Umberto I, era stato infatti sorpreso a dormire nella stanza del medico di guardia sempre del reparto di gastroenterologia. In molti lamentano la scarsissima sicurezza dell’ospedale. Molti reparti da quanto raccontato dai medici, restano completamente aperti anche la notte, consentendo a chiunque di entrare e uscire in maniera del tutto indisturbata.

Dopo questo orrendo episodio in molti si aspettano che venga intensificata la sicurezza.

http://www.romatg24.it/roma/2012/06/27/19004/roma-aggredita-dottoressa-allumberto-i-da-giovane-nordafricano/

Queste vicende sono ormai la “normalità”. L’unico modo di “intensificare la sicurezza”, è alla fonte: chiudere il rubinetto immigrazione, e svuotare la vasca dei liquami già presenti.

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