Verona: l’invasione delle prostitute cinesi

09-06-2012

Ancora un altro blitz della Polizia contro lo sfruttamento della prostituzione e connesso al fenomeno, oramai  diffuso, dei centri massaggi orientali “a luci rosse”, è stato effettuato a Verona, con la chiusura del centro stesso , il sequestro dei locali e la denuncia in stato di libertà dei due gestori cinesi.

Si tratta  del centro “XIN SHI Ji”, situato in viale della Fiera, gestito da due cittadini cinesi, in regola con le norme di soggiorno, entrambi titolari dell’omonima società.

“Favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione” sono i reati loro contestati e per i quali sono stati deferiti, in stato di libertà, alla locale Autorità Giudiziaria.

Poiché la libera disponibilità del centro estetico da parte degli indagati avrebbe potuto  aggravare  le  conseguenze dei citati reati, è stato altresì effettuato il sequestro preventivo dell’immobile in questione.

In occasione del blitz i poliziotti hanno identificato, oltre al predetto gestore,  4 massaggiatrici cinesi, tutte domiciliate presso l’abitazione dell’indagato, aventi  eta’ compresa tra i 24 e i 30 anni, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale.

Quanto alle pregresse indagini, i medesimi investigatori, dalla verbalizzazione di numerosi clienti, reperiti attraverso numerosi servizi di appostamento, molti dei quali giovanissimi, sia nelle ore mattutine che in quelle pomeridiane, hanno avuto conferma che all’interno del centro in questione si effettuavano massaggi e prestazioni sessuali differenziate, pagate con somme variabili da  20 ai 30 euro, in aggiunta al prezzo del massaggio tradizionale.

Ogni giorno vi erano numerosi clienti, che aumentavano ulteriormente durante il fine settimana.

All’interno dei locali del centro vi era anche un calendario in cui erano evidenziati i giorni degli eventi fieristici, periodi durante i quali, evidentemente, i clienti che provenivano da fuori erano numerosi e molto attratti dagli « ulteriori, particolari massaggi ».

Durante uno dei servizi effettuati prima del sequestro preventivo, e’ stato altresì accertata l’assenza della responsabile tecnica, che, invece, deve necessariamente presenziare durante gli orari di apertura; tale circostanza ha permesso ai poliziotti della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura scaligera di contestare un illecito amministrativo.

Parimenti,  in relazione alla mancata osservanza degli orari di lavoro delle massaggiatrici cinesi, circostanza anche questa appurata e documentata dai poliziotti, è stato oggetto di una segnalazione al locale Ispettorato del Lavoro.

In ordine di tempo, questo è il quarto centro del genere chiuso dalla Polizia di Stato in città e provincia, infatti:

–         il 19 marzo, a Villafranca, è stato sequestrato penalmente un centro e arrestata la cittadina cinese titolare d’impresa;

–         l’8 maggio, a Valeggio sul Mincio, è stato effettuato il sequestro preventivo di un altro centro massaggi, con la denuncia sia della titolare che della responsabile tecnica;

–         il 23 aprile, a Verona, zona Borgo Roma, un  ulteriore sequestro preventivo e la denuncia di un’altra cittadina cinese è stata effettuata sempre dai poliziotti della Squadra Mobile.

http://questure.poliziadistato.it/Verona/articolo-6-673-43816-1.htm

Questo è il “turbocapitalismo” alla cinese che Monti e i suoi sodali del Pd-Pdl vogliono imporre all’Italia: tutto ha un prezzo e tutto è oggetto. E grazie a Bersani e alla sue “liberalizzazioni delle licenze”, i negozi etnici pullulano e insozzano le nostre città.

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