Il centro islamico di via Roma a Renate ne può ospitare 30. Non uno di più. Ma loro, venerdì mattina, erano almeno 150: troppi per i locali trasformati in moschea che si trovano nel seminterrato di un condominio a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Così, un po’ per protesta e un po’ per non rinunciare al momento di raccoglimento del venerdì, i fedeli della comunità musulmana di Renate hanno preso i loro tappeti, li hanno distesi nel giardino davanti al municipio e per 45 minuti hanno pregato sotto gli occhi di decine di curiosi. Finito il rito, marocchini, algerini e tunisini di fede islamica che abitano a Renate, Besana, Veduggio e Cassano Brianza hanno ripreso le loro cose e se ne sono andati. Senza mancare di far notare al sindaco Antonio Gerosa (alla guida di una giunta Pdl-Lega) la difficoltà che incontrano da qualche settimana a trovare uno spazio dove pregare.
IL CONFRONTO CON IL COMUNE – Anche perché la sede che hanno a disposizione da oltre 15 anni non basta più a contenerli tutti da quando il Comune ha imposto un tetto massimo di 30 presenze. Per motivi di sicurezza. «Noi non vogliamo creare problemi, chiediamo soltanto un posto dove incontrarci per la preghiera del venerdì – spiegano i musulmani al termine del rito religioso -. La nostra sede non è più agibile? Va bene, il Comune ci aiuti a trovarne una più grande». Una richiesta che il sindaco di Renate non è in grado di soddisfare. E non per un pregiudizio nei confronti degli islamici. «Sia chiaro che io non voglio fare la guerra a nessuno – tiene a precisare Gerosa –. Ma lo scantinato di via Roma è stato utilizzato per troppo tempo in barba a quanto prescrivono le norme in materia di sicurezza. E questo non possiamo tollerarlo. Purtroppo altri spazi non ne abbiamo. In ogni caso non può essere Renate a trovare una soluzione: i musulmani arrivano da diversi Comuni della Brianza, è giusto che anche i miei colleghi sindaci si rimbocchino le maniche e facciano la loro parte».
Arroganza semper più pervasiva da parte degli Islamici e “novantagradismo” sempre più imbarazzante da parte dei Sindaci.
Prima “mendicano” una “piccola moschea”, poi una più grande. Poi si prenderanno, già lo fanno, le nostre Chiese. E poi…
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