Extracomunitari vampiri dell’Inps: rubano i soldi dei nostri anziani

12-01-2013

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Un buon vitalizio ai danni dello Stato italiano, tredicesima compresa, senza neanche la fatica di andare a riscuoterlo. La Compagnia carabinieri di Castiglione delle Stiviere ha smascherato una maxi-truffa gestita da immigrati, che ricevevano l’assegno sociale destinato ai più bisognosi senza averne diritto. Le indagini hanno riguardato circa 100 soggetti che risultavano residenti nel Mantovano e che percepivano un assegno mensile fra i 170 ed i 440 euro per anzianità e basso reddito o disabilità fisiche. Tredici di questi, però, non ne avevano alcun diritto, essendo da tempo rientrati ai loro paesi d’origine e continuando invece a riscuotere per delega o su comodo accredito bancario, l’assegno mensile.
L’operazione durata da aprile a settembre ha portato i carabinieri a denunciare alla Procura della Repubblica di Mantova i 13 soggetti scoperti, incriminati per il reato di truffa continuata ai danni dello Stato. Inoltre sono state segnalate le anomalie all’Inps di Mantova, per il blocco dei pagamenti che, secondo la legge, devono cessare qualora la residenza effettiva e la dimora abituale in Italia vengano meno per oltre 30 giorni continuativi. Complessivamente e’ stata contestata ai soggetti l’indebita percezione di 30mila euro nell’arco dei sei mesi in esame.
La complessa attività d’indagine svolta dalla compagnia castiglionese ha preso in esame un centinaio di posizioni grazie alla sinergia con le sedi Inps di Castiglione delle Stiviere e di Mantova. L’indagine si è svolta letteralmente “sul campo” con accertamenti alla presenza dei beneficiari degli assegni e attraverso l’esame dei passaporti e dei visti di ingresso ed uscita per verificare l’effettiva presenza in Italia dei percettori dell’assegno. L’Inps, oltre a bloccare i pagamenti, ha anche avviato le pratiche per il recupero delle somme illecitamente percepite che, da prime stime, ammonterebbero a diverse centinaia di migliaia di euro.
L’assegno sociale è un sussidio erogato dall’Inps (mediamente 429 euro al mese per 13 mensilità) a cittadini con particolari difficoltà’ economiche. Non servono contributi versati, basta aver compiuto 65 anni, essere residente in Italia e non avere altri redditi.
Possono averne diritto anche gli extracomunitari, o i loro parenti prossimi, residenti in Italia da almeno 10 anni. Da tempo, alcuni cittadini stranieri presentavano domanda di ricongiungimento di familiari al fine di fare arrivare in Italia genitori o parenti anziani in modo da potere ottenere i benefici della legge, attingendo alle casse italiane. Il ricongiungimento e’ possibile se il residente nel nostro Paese si fa carico di mantenere il parente. Il problema è che in alcuni casi, questi arrivavano in Italia e dopo una permanenza minima, presentavano domanda con i requisiti previsti dalla legge per ottenere l’assegno sociale. Alla prima riscossione i ”bisognosi” se ne tornavano però nel loro Paese, senza comunicarlo a nessuno, continuando ad incassare l’assegno sociale che veniva versato automaticamente sul conto corrente del parente rimasto in Italia.

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Avviene grazie ad una legge del governo Prodi che in realtà permetteva la pensione anche ai residenti da un solo giorno, poi emendata dal successivo governo che allunga i termini di residenza minima ad almeno 10 anni. Non basta, il provvedimento và cancellato.

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