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Rissa tra Albanesi a Bastia Umbra due arresti: Uno sferrò una bottigliata in testa

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Rissa di Bastia Umbra due arresti: Uno sferrò una bottigliata in testa
E’ finita. Ci sono voluti giorni di indagini, poi è scattato l’arresto. I carabinieri di Assisi hanno fermato i due più violenti responsabili della rissa che venerdì 14 dicembre ha messo letteralmente a soqquadro un locale di Bastia Umbra il “Vagabundus”. Era iniziato tutto con un’incursione nel locale da parte di un gruppo “molesto” di persone , quasi tutti cittadini albanesi comprese tre donne, capeggiati da un italiano. Era finita con il padre di uno dei giovani gestori arrivato in ospedale con una bottigliata in testa ed una prognosi riservata per diversi giorni, oltre a questo aveva anche dovuto subire un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un ematoma.

 

Una dozzina di persone – secondo la ricostruzione dei militari –  tutti di origine albanese ma capeggiati da un italiano, si era presentato nel locale pretendendo di entrare e consumare gratuitamente.  Da subito il gruppo aveva iniziato a molestare e importunare sia i dipendenti del locale che gli avventori. Accompagnati verso l’uscita, le due persone più violente sono riuscite a rientrare e uno di loro, il pregiudicato Arjan Ficorri, ha colpito violentemente con una bottigliata in testa il padre di uno dei gestori (accorso in sostegno del figlio che aveva richiesto il suo aiuto per gestire la situazione), mentre l’altro tentava di rapinare l’incasso del locale, minacciando di morte le cassiere. L’arrivo dei carabinieri ha poi messo in fuga il gruppo. Intanto i militari hanno individuato l’autore del violentissimo gesto,insieme a un complice.

 

Un altro albanese aveva tentato – ricordano i carabinieri – di portare via l’incasso del locale, minacciando di morte le cassiere, ma quando erano arrivati i militari aveva lasciato perdere. In poco tempo i carabinieri hanno individuato e bloccato i due: in particolare il Ficorri che, come detto, è in carcere a Capanne – è stato fermato con l’accusa di tentativo di omicidio, tentativo di rapina, estorsione aggravata e danneggiamento aggravato. In fase di identificazione gli altri componenti del gruppo.

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Quanto alla definizione di ‘fonti poco credibili’, basta leggere e controllare i singoli articoli, per rendersi conto che le fonti sono, al 99%, giornali nazionali o locali.

Riguardo alla creazione di un sito che raccolga i crimini commessi dagli Italiani, ne crei uno lei. Scoprirà dopo  poche settimane che le notizie di Italiani che commettono reati ai danni di immigrati, si contano sulle dita di una mano.

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