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Pestati da “tassisti” albanesi

“Picchiati e rapinati da tassisti abusivi”. Indaga la Polizia

“Picchiati e rapinati da due tassisti albanesi”. E’ quanto hanno raccontato venerdì sera due giovani turisti macedoni di 21 e 22 anni ad una pattuglia delle Volanti della Questura di Rimini. Gli agenti però hanno dubbi che il fatto sia realmente accaduto: infatti sul corpo dei due stranieri non sono state riscontrate lesioni. I macedoni hanno riferito di essersi imbattuti nella coppia di tassisti abusivi albanesi alla stazione d Rimini
Questi si sarebbero accordati per esser trasportati a San Marino dietro un pagamento di 45 euro. In strada però i due albanesi hanno aggredito i macedoni, prendendoli a pugni e rapinandoli di 1000 euro ed un cellulare, per poi abbandonarli in strada. I turisti hanno raggiunto a piedi il centro di Rimini. In Piazza Tre Martiri hanno trovato una pattuglia delle Volanti, raccontando la rapina. I poliziotti però non hanno trovato lesioni. Sono in corso le indagini per verificare l’attendibilità dell’episodio.

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La Zingara ladra con trecento auto: ma la mantiene il Comune di Genova

Gli intoccabili

DOVE FINISCONO LE AUTO RUBATE

Genova – L’incendio doveva coprire le tracce, cancellare la pista, l’unica a disposizione degli inquirenti per sgominare una banda di rapinatori attiva in tutto il nord Italia. E però chi ha appiccato le fiamme a una Mercedes “Classe A” è arrivato tardi e non ha potuto impedire ai carabinieri di scoprire che quella vettura era intestata, come altre trecento, a una donna romena, nomade, residente a Genova. Il vertice, sostengono gli investigatori, di una gang di banditi specializzati in assalti a camion e autoarticolati.

Ora i piromani sono ricercati e con loro sono sotto inchiesta anche gli altri componenti dell’associazione criminale e quella straniera proprietaria di un’intera flotta di veicoli e però irreperibile in tutta Genova. I militari sanno che l’indiziata vive in un campo nomadi della città (il riserbo è più che comprensibile, essendo l’inchiesta tutt’ora in corso), usufruisce di fatto di assistenza da parte della pubblica amministrazione  e se non altro il Comune le ha dato la possibilità di sistemarsi in un’area attrezzata. Perché ufficialmente si tratta di una nomade, una persona senza fissa dimora per definizione, e priva di sostentamenti stabili. E però al contempo è intestataria di trecento auto. Una delle quali un paio di settimane fa è stata coinvolta in un inseguimento in Lombardia, in provincia di Mantova. La Mercedes “Classe A” di proprietà della straniera è stata utilizzata come “auto d’appoggio” nel furto di due mezzi pesanti. Stando a quanto riferito dai militari, il doppio colpo è però stato scoperto e tra carabinieri e malviventi è nato un inseguimento lungo le strade secondarie del Mantovano. Una folle corsa al termine della quale i rapinatori sono riusciti a far perdere le proprie tracce, abbandonando gli autoarticolati rubati e proprio la Mercedes “Classe A”. L’auto è stata quindi sequestrata dai carabinieri e sistemata in un parcheggio privato utilizzato dalle forze dell’ordine per custodire veicoli coinvolti in incidenti o appunto sottoposti a sigilli. Gli inquirenti non hanno perso tempo e hanno subito avviato accertamenti sul mezzo, riuscendo a risalire alla nomade abitante a Genova e alla sua flotta di trecento vetture.

 

Immigrati armati di spranghe aggrediscono una famiglia

Genova – Si trovavano tutti tranquillamente all’interno della loro villetta a Leivi, sulle alture di Chiavari, nell’immediato entroterra del Tigullio, quando tre banditi hanno fatto irruzione all’interno di casa loro, col volto da travisato da calze e passamontagna, e armati di spranghe.

Sono stati momenti di assoluto terrore quelli vissuti da una famiglia ligure, aggrediti e immobilizzati dai rapinatori che, però, non li avrebbero picchiati.

Nella fuga però uno dei malviventi, di nazionalità albanese, è stato arrestato. mentre è caccia ai complici, tuttora latitanti. Secondo polizia e carabinieri, si tratterebbe della stessa banda che ha sequestrato e minacciato anche un direttore di banca e la sua famiglia a Case Sparse.

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