Spacciatori “sanati” come badanti e colf

Rischia di trasformarsi nella carica dei finti maggiordomi e delle finte colf la sanatoria per far emergere dalla clandestinità i lavoratori stranieri in Italia. La procedura è partita il 15 settembre ma sono poche decine le richieste arrivate ai patronati o agli altri sportelli autorizzati a fronte di circa 8-9 mila lavoratori interessati nel Veneziano.

La sanatoria. A differenza di quella del 2009 che riguardava solo le badanti, quest’ultima regolarizzazione comprende lavoratori domestici e subordinati. La dichiarazione deve essere presentata entro il 15 ottobre in via telematica sul sito della prefettura. Chi lavora in Italia da almeno sei mesi e riesce a dimostrare la sua presenza in Italia può sperare di ottenere il permesso di soggiorno. Il costo per le pratiche è però elevato. Un contributo forfettario di mille euro per ogni lavoratore, più i contributi previdenziali degli ultimi sei mesi di lavoro, per un totale di circa 8-9 mila euro a lavoratore. Più contenuto il costo per le famiglie che vogliono regolarizzare le badanti, stimato in circa 3 mila euro.

Maggiordomi e colf. Un costo che si può facilmente aggirare. Chiedendo ad esempio ad un amico di famiglia di far passare l’agricoltore o il metalmeccanico come maggiordomo. Il quale, dopo essere stato regolarizzato come maggiordomo, dopo qualche tempo si licenzia e torna a fare l’operaio.
Oppure, ancora, lo spacciatore che paga per farsi regolarizzare, e qui entrano in gioco piccole organizzazioni ma anche semplici cittadini senza scrupoli, sempre come colf o badante. L’altra pratica diffusa riguarda invece i rapporti tra connazionali: basta che un amico o un parente con un reddito di 20 mila euro dichiari come maggiordomo l’amico – assunto per 25 ore settimanali, il minimo permesso dalla normativa – e il gioco a è fatto. Ottenuto il permesso di soggiorno, si chiude il rapporto di lavoro.

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2012/09/21/news/la-carica-dei-maggiordomi-i-rischi-della-sanatoria-1.5735830